primo incontro

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Ciao, mi chiamo Charls Harrington. Vivo ad Hawkings da quando sono nato, con mio fratello maggiore Steve e i miei genitori, che non ci sono quasi mai per lavoro. Ho 17 anni, quasi 18, frequento il penultimo anno della scuola superiore di Hawkings. Non ho molti amici e le persone potrebbero considerarmi un piccolo nerd dato che vado molto bene a scuola. Ora penserete che sono vittima di bullismo e stronzate varie, ma in realtà, nessuno mi ha mai dato fastidio per la mia reputazione da Harrington. Sì, credo che tutti i fratelli minori potranno capire che grande peso sia, portarsi il nome di tuo fratello o sorella maggiore. "Ah, quindi tu sei il fratello di Steve" "come sta tuo fratello?" "Perché non potresti essere un po' più come lui?". È un paragone continuo, specialmente se tuo fratello era un fenomeno super popolare a scuola e tu soltanto un nerd. Ma alla fine me la cavo abbastanza, cercando di non dare troppo nell'occhio, anche se... Non mi riesce sempre molto bene. Sì, perché a scuola devo mantenere la mia reputazione da bravo ragazzo, ma se mi faccio prendere la mano, faccio molte cazzate, moooolte cazzate. Oddio, non esageriamo, non mi sono mai denudato in pubblico (per ora). Con cazzate intendo cose da adolescenti, tipo baciarsi un ex, ubriacarsi, cose semplici. Cose di cui mio fratello non aveva idea, fino a stamattina. Ma prima di raccontarvi come Steve stava quasi per uccidermi, lasciate che parti dal giorno prima. Era sabato mattina, ed ero costretto ad andare a scuola per almeno un paio d'ore dato che seguivo alcuni corsi avanzati che si tenevano di sabato. Mi lamentavo sempre di dover andare un giorno in più a scuola, ma alla fine, ci andavo comunque perché facevamo cose che mi interessavano, ed era un modo per distrarmi dai miei problemi. Poi c'era sempre poca gente, essendo tenuti il sabato, e a nessuno interessavano cose tipo fotografia o scrittura, quindi; eravamo sempre io e un paio di altri ragazzi.
Steve come ogni giorno mi accompagnò davanti alla scuola, mi augurò una buona giornata come una madre affettuosa e se ne andò a lavorare. Sì, certe volte sembra veramente che Steve fosse una madre single, ma questo non è importante per ora, perché mi deve sentire quando lo chiamo così, se no non c'è gusto.
Mi dirigo verso la classe dove ci sono già tutti quanti, e mi siedo vicino a Mike e Dustin. Non so cosa ci facessero in questi corsi essendo che non gli interessava nulla di quello che dicevano (probabilmente per i crediti extra), ma non mi dispiaceva averli lì. Conosco Dustin grazie a mio fratello dato che sono migliori amici, e mio fratello ha solo ragazzini come amici. Invece Mike grazie a Dustin. Non ci calcoliamo mai più di tanto, ma abbiamo gli stessi amici, e se capita, ci troviamo a parlare.
Prendo posto e il professore inizia a parlare quando un alunno si precipita dentro l'aula correndo.

Prof: ah, Munson, vedo che almeno ti sei presentato oggi

Eddie Munson, il pazzo della scuola. O almeno così lo chiamavano tutti. Andava sempre in giro con il suo stile punk-rock, le spille, i capelli neri lunghi, un sorrisetto beffardo sul viso e quella sua aria da scapestrato. Non aveva una buona reputazione ne tra gli studenti, ne tra i professori. Bocciato più volte, beccato per spaccio, alcuni dicevano perfino che faceva parte di un culto satanico. Erano tutte voci a cui devo sempre poca importanza. Non ho mai dato più di tanto peso ad Eddie, e lui non mi aveva mai calcolato, almeno fino a quel giorno.

Eddie: mi scusi professore, la macchina è rimasta in panne
Prof: si si, ora siediti e ascolta.

Lui si guardò intorno e si sedette vicino a Mike e Dustin, quindi; anche vicino a me. Loro lo salutarono e per educazione lo feci anche io. Lui ricambiò un po' stranito il saluto con un cenno del capo, ma non ci feci tanto caso e tornai a concentrarmi sulla lezione, anche se con un po' di difficoltà dato che quei tre non la smettevano di parlare. Provavo ad ignorarli, ma le loro parole mi arrivavano più velocemente di quelle del professore, e non potei fare a meno di ascoltare la loro conversazione.

Dustin: che ci fai qui amico?
Eddie: crediti extra, devo impegnarmi se voglio diplomarmi almeno quest'anno. Voi invece?
Mike: stesso motivo, fanno sempre comodo, e poi Dustin vuole scrivere una lettera d'amore a Suzie.

cigarettes | Eddie Munsonxmale ocDove le storie prendono vita. Scoprilo ora