1. Falling for you was my mistake

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Si inizia!

AELINE.

«Signorina Knight, eccola! Stavamo aspettando proprio lei.»

Il preside della mia scuola, il signor Barton assomiglia più a Frank Gallagher di Shameless che a un uomo d'affari. E mi chiedo come faccia a possedere una scuola del genere.

Ma nonostante ciò, sorvolo i miei pensieri e mi affretto a sorridergli. Avrei potuto benissimo mandarlo a fanculo e i miei voti sarebbero rimasti comunque impeccabili.

Senza il mio cognome molto probabilmente non sarei niente, come metà dei ragazzi che frequentano questo liceo.

Io ci provo ad essere indipendente e sicura di me, ma ogni volta che sono nei casini mi ritrovo a giocare la carta della figlia del sindaco della città: Jean Knight possiede questa cittadina chiacchierona.

Lui e mia mamma Elora Knight, una stilista di moda, sono la coppia che tutti invidiano. Sono belli, giovani, ricchi e i loro figli anche. La me interiore ride ogni volta che recitano questa parte, perché se solo i cittadini di Sunbailey vedessero come papà dorme nella camera dei ospiti rimarrebbero scioccati e molto probabilmente non crederebbero più all'amore.

«Mi scusi per il ritardo, preside Barton.» Il signore davanti a me scaccia via con la mano come per dirmi che è tutto apposto, tanto avrebbe chiuso un occhio come sempre.

«Signorina Sanden le presento la ragazza di cui le stavo parlando, Aeline la aiuterà a farle il giro della scuola.» Ci presenta il barbuto stravvacato nella sua sedia girevole ormai sbiadita. E pensare che lo pagano per non fare niente.

Mi volto verso la chioma bionda seduta su una piccola sedia di legno estremamente scomoda. La ragazza in questione si gira a guardami. La prima cosa che noto è il suo sorriso raggiante di prima mattina, sembra davvero contenta di essere qui. I suoi capelli sono biondi come i miei, ma più chiari. I suoi occhi di un azzurro mischiato al verde. Zigomi colorati di un rosa dolce che la rende ancora più adorabile. Si alza immediatamente dal posto e prende in mano il suo zaino azzurro mettendolo in spalla. Allunga la sua mano piccola e curata verso la mia direzione.

«Pollyanna, è un piacere conoscerti.» E sembra che lo pensi davvero. Ricambio, quasi esterrefatta, la sua stretta e le sorrido.

«Aeline, il piacere è mio.» Noto che è più bassa di me di qualche centimetro, ma non mi sorprende, tra tutte le mie amiche quella spilungona di turno sono sempre stata io.

Tiro un'occhiata al sosia di Frank Gallagher. «Noi andiamo preside Barton, le lezioni iniziano tra poco.» Lui annuisce immediatamente, sicuramente non vedeva l'ora che ci levassimo via dai piedi.
Non aggiungo altro e invito Pollyanna ad uscire dall'ufficio.

«Allora, direi di iniziare subito.» Le dico e mi incammino verso l'atrio. «Da dove vieni?» Le chiedo mentre intanto le spiego tutto quello che ci circonda.

«Dalla Norvegia.» Mi dice con un sorriso a 32 denti, non smette di sorridere.

«Norvegia? Con quale coraggio ti sei trasferita qui a Sunbailey?» Le chiedo stupita. Non so bene di come sia fatta la Norvegia nei minimi dettagli, insomma non l'ho mai visitata, ma sicuramente è migliore di Sunbailey. Tutto è meglio di questa piccola cittadina chiacchierona.

The Devil's GameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora