3. Where's my mind?

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AELINE

«Questo Rhysand... è pericoloso?» Pollyanna mi sussurra mentre siamo a lezione del signor Lama.

Per tutto il tempo in mensa ho pensato a come avrei reagito ai suoi occhi su di me, a come avrei fatto a parlargli. Guardo il soffitto e poi Pollyanna che sta aspettando una mia risposta.

«È complicato, vorrei dirti di no ma mentirei.» Le confesso e lei annuisce.

«Ha fatto qualcosa di brutto?» Mi domanda di nuovo, sono tentata a dirle la verità. Infondo l'avrebbe scoperto prima o poi, questa città è davvero chiacchierona.

«È stato accusato per aver spinto un ragazzo verso il suicidio, ma non ci sono state abbastanza prove per incastrarlo. Comunque sia è stato arrestato lo stesso alla fine, perché ha ridotto quasi in fin di vita un uomo, il padre del ragazzo che si è ucciso.» Le dico e vedo i suoi occhi sgranare mentre fissano per terra, tre anni fa avevo la sua stessa espressione.

Mi fidavo ciecamente di Rhysand, gli avevo raccontato tutto di me, dei miei genitori e dei miei amici, tutto. E pensavo che prima o poi anche lui avrebbe fatto lo stesso, invece no, mi ha sempre tenuto all'oscuro di tutto. Svegliarsi una mattina e scoprire che un tuo "amico" viene accusato di omicidio e dopodiché arrestato mi aveva traumatizzata.

Perché mentre tutti mi ripetevano che fosse un pazzo io lo difendevo come una matta.

Il mio amore verso di lui mi aveva resa cieca.

«Per quanto è stato dentro?» Mi chiede ancora. «Tre anni.» Le rispondo subito osservando il signor Lama scrivere sulla lavagna.

«Solo?» Chiede sconvolta, faccio per risponderle ma il professore Morris mi blocca.

«Signorine là infondo avete intenzione di parlare ancora per molto dei vostri stupidi piani dopo la scuola o posso continuare la mia lezione in santa pace senza sentire le vostre fastidiosi voci in sottofondo?» Chiede senza neanche girarsi. Il professor Lama, Iena e Morris chiamatelo come volete ha un udito formidabile se è riuscito a sentirci fino a là. Pollyanna si zittisce subito e io decido di fare lo stesso.

Dopo la notte di Halloween quando avevo 10 anni speravo di incontrarlo il giorno dopo a Parco oscuro ma lui non c'era e neanche il 2 Novembre, il suo compleanno. Così ogni giorno uscivo sperando di vederlo lì insieme a Grayson, Killian, Alexander e Raiden ma di lui non c'era traccia. Non volevo andare a chiedere ai suoi amici perché mi vergognavo e anche perché non avevo motivo di cercarlo. E poi il sei di Novembre è ritornato. E io ero di nuovo felice.

Quando arrivo a casa la prima cosa che Loren fa è dire a Cardan di Rhysand che risponde con un semplice «Lo so. Le voci girano in fretta.»

Per tutto il pomeriggio non ho fatto altro che pensare a lui a quei occhi neri che presto torneranno a fissarmi, alle sue spalle che saranno diventate ampie, la mani grandi e il corpo snello e asciutto. Ho pensato solo e unicamente a lui. Anche mentre stavo facendo i compiti Rhysand non mi ha dato tregua, anzi quella a concedermi una pausa è stata Feyre che mi ha scritto.

«Festa a casa di Nelson, ci stai?»
Dice il messaggio, svagarmi un po' mi avrebbe fatto comodo, in più volevo assolutamente invitare Pollyanna curiosa di vederla in un ambiente come quello.

Quasi mi odio per aver buttato all'aria il mio tempo libero per colpa di quel Volkov. Quando si tratta di lui vado completamente in panne, devo ricordarmi assolutamente chi sono e che non può mettermi i piedi in testa.

Nessuno può farlo.

Scrivo a Pollyanna, all'uscita le avevo chiesto il numero di telefono. Non aspetto molto prima che risponda, mi ha inviato un emoji con il pollice in su e subito dopo ha scritto: "a che ora?" le dico che la passo a prendere io verso le nove e mezza, mi invia la via di casa sua e finiamo là la conversazione.

The Devil's GameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora