28. Trust Who?

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KILLIAN.

Mi accendo una sigaretta e guardo Rhysand rimanere appoggiato sul cofano della sua macchina che sta fumando altrettanto, se non sbaglio è la sua quarta sigaretta.

Non sopporto il suo essere così cocciuto, deve fare sempre quello che gli pare, quello che lui ritiene giusto. Ha deciso di venire con me a consegnare i soldi, anche se gli ho detto più volte che non lo voglio.

«E così,» butto fuori il fumo, «adesso ci fidiamo di Aeline.» Inizio la conversazione.

Non so se potermi fidare, le persone come Aeline mi hanno sempre fatto schifo, non si rendono conto della fortuna che hanno.

«Non ti preoccupare di lei, anzi ringrazia che abbia deciso di aiutarti.»

Sbuffo una risata.

«Sì così ha una scusa per intrufolarsi nelle tue mutande.» Dico con un sorrisino, Rhysand scuote la testa e guarda la strada deserta.

«È successo qualcosa ieri?» Gli domando curioso.

Le iridi nere di Rhysand mi accecano quando si volta di scatto.

«Sei stato tutta la notte con Emerly?» Mi domanda cogliendomi di sorpresa.

Mi sorprende il fatto che si ricorda il suo nome.

Non mi ha mai parlato di Emerly, ho sempre avuto la sensazione che non gli fregasse niente e molto probabilmente è così. È strano vederlo curioso per una mia risposta.

«Sì.» Confermo.

Annuisce ma la sua espressione è sempre la stessa.

«Con il fratello di Aeline sarebbe più al sicuro.»

La sua frase mi fa sobbalzare, lo guardo ed è terribilmente serio.

Sta parlando di Dorian.

«Non rischierebbe la vita per colpa tua.»

Deglutisco a fatica.

Sì lo so.

Annuisce in silenzio come se mi avesse letto nel pensiero.

Perché mi sta dicendo queste cose?

«Già è uno schifo.» Sputa fuori e si alza dal cofano, camminando verso di me in modo lento e deciso, tenendo la testa alta. «Sapere di essere il ragazzo sbagliato per lei.» Gira intorno la mia figura. «Ma è bello non trovi?» Mi domanda arrivandomi davanti.

«Essere il ragazzo sbagliato per lei?»

Annuisce .

«Eppure lei ti vuole.» Scrolla le spalle. «Sa a cosa va incontro. Cazzi suoi se qualcosa va male, tu l'avevi avvertita. O no?»

Mi lecco le labbra. «Stiamo parlando te o di me?»

Rhysand ghigna e mi appoggia le mani sulle spalle. «Io e te siamo simili Killian, lo sai meglio di me.» Annuisce ridacchiando.

Sbuffo mentre lui butta la sigaretta per terra.

«Dove cazzo è il tipo?»

Fisso il cielo. «Non ne ho idea. Gli ho scritto di incontrarci qui alle nove e mezza.»

«Che ora è adesso?»

«dieci e venti.»

«Se la prende con comodo.» Borbotta mentre ritorna a sedersi sulla macchina.

Guardo le poche stelle non coperte dalle nuvole, respiro l'aria gelida.

«Rhysand.» Lo chiamo non distogliendo lo sguardo. «Ho l'impressione di conoscerlo.» Confesso. «La sua voce è familiare.» Incastro i miei occhi chiari con i suoi scuri.

The Devil's GameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora