4. You can lie, but i know that you're not fine

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POLLYANNA.


Sunbailey mi piace, il quartiere dove vivo è tranquillo, la casa dove vivo è fantastica e spaziosa proprio come piace a me. La Norvegia mi manca, mi mancano i miei amici e le mie abitudini ma qui sto bene, sono lontana da tutti insieme a mamma.

Victor, il compagno di mamma mi sta simpatico, sembra un tipo apposto e soprattutto sembra innamorato di mamma, voglio che sia felice e con lui al suo fianco lo sembra.

Alexander non mi parla, non so dire per certo se mi odi o meno, a cena mi becca spesso ad osservarlo. Non voglio dargli l’impressione di essere una ragazzina fastidiosa ma non ho mai avuto un fratello, voglio sentire cosa ci si prova e il fatto che lui sia così lontano da me mi ferisce.

È un bel ragazzo e capisco perché alcune ragazze del mio corso dicono di invidiarmi, anche se non ha senso. Se a loro piace perché lo vorrebbero come fratello? Sarebbe strano.

I miei nuovi amici mi piacciono, Aeline è stata gentile a farmi entrare nel suo gruppo e loro ancora di più per avermi accettata, sembrano dei tipi apposto. Non sapevo che Alexander frequentasse ragazzi così cattivi come quel Killian o Rhysand, anche lui è così come loro? Quando Aeline mi trascinava fuori dalla stanza sentivo i suoi occhi addosso, chissà se è arrabbiato.

Adesso sono in macchina con i fratelli Knight e Aeline che è alla mia sinistra e sta raccontando ai fratelli quello che è successo. Penso a River ed a quel ragazzo asiatico, erano fidanzati? Amici? Cos’è successo tra loro? Muoio dalla voglia di scoprire tutto ma poi mi ricordo che sono solo la nuova arrivata e che ovviamente non mi racconteranno mai niente così facilmente e così in fretta.

La macchina si ferma davanti la mia nuova casa. «Arrivati.» Mi dice Cardan, sorrido aprendo la portiera.

«Grazie per il passaggio.» Dico al ragazzo che annuisce.

«Non c’è di che.» Risponde.

«Ci vediamo domani a scuola.» Dico poi a Aeline, Loren e Dorian.

«Ciao bellissima, viva la Norvegia!» Loren urla ubriaco mentre scendo dalla macchina prima di chiudere la portiera vedo Dorian tirargli un pugno nella gamba per dirgli di fare silenzio. Trattengo le risate e mi incammino verso casa, prendo le chiavi dalla borsetta e apro la porta, sento la macchina dietro di me partire e sorrido quando capisco che hanno aspettato che entrassi dentro.

Chiudo la porta dietro di me e mi tolgo i tacchi bianchi per non fare casino, le appoggio delicatamente per terra e appendo la borsetta all’appendiabiti. Mi avvicino in punta di piedi in cucina e apro il frigo assetata, ho una voglia matta di acqua.

Prendo un bicchiere di vetro e verso il contenuto liquido quando d’improvviso la luce si accende e compare la figura di Alexander, è vestito con un maglione e una tuta grigia, a quanto pare è arrivato prima di me.

«Ciao.» Lo saluto un tantino imbarazzata, mi sento estremamente a disagio sotto il suo sguardo.

«Sei arrivata adesso?» Mi domanda avvicinandosi, annuisco mentre mi sorpassa e prende anche lui un bicchiere, gli passo l’acqua e si versa da bere.

«Divertita?» Mi chiede con voce estremamente ammaliante.

«Sì, tu?» Chiedo girandomi verso di lui che era dietro di me appoggiato al mobile.

«Non tanto.» Mi guarda profondamente e io annuisco piano. «Sai Pollyanna.» Inizia pronunciando il mio nome lentamente come se lo stesse gustando. «Non mi piacciono gli amici con cui esci.» Mi riferisci e aggrotto le sopracciglia, mentre abbasso il bicchiere ormai vuoto.

The Devil's GameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora