POLLYANNA.
(PARTE DUE.)🔴🔴
"Si è presentato con Rhysand e gli altri." Spiego a River di ieri sera mentre siamo sedute per terra guardando persone ubriache camminare avanti e indietro. "Ti hanno detto qualcosa?" Mi domanda ma scuoto la testa, per un momento mi passa per la mente di dirle di Alexander, del suo tocco caldo. Ma dopo mi risveglio, come mai potrei dirle che il mio fratellastro ha pensato bene di toccarmi in un posto privato? E che a me è piaciuto da impazzire?
"Non parlarci con loro. Sono dei cazzoni." Scuote la testa e sembra davvero infastidita parlando di loro. Ha una lattina piena di birra in mano. Dei jeans il doppio di lei strappati alle ginocchia, le vans e le solite camicie scure larghe. È bellissima, in questa città sono tutte magnifiche ed io mi sento sempre di troppo.
"Tu.. ecco hai mai avuto a che fare con loro? Intendo come Aeline?" Pongo quella domanda estremamente spaventata dalla sua reazione. So che River ha un carattere scontroso e menefreghista. Storce le labbra e sospira dal naso.
"Diciamo di sì." Annuisce infine.
"Hai avuto qualcosa con Raiden giusto? Insomma ho sentito Killian dire-"
"Dio Killian è un tale coglione." Ride nervosa. "Ha sempre odiato Aeline e non so nemmeno il motivo. Quel ragazzo ce l'ha con tutti davvero." Scuote la testa con un sorriso amaro in viso.
"Due anni fa ho conosciuto Raiden. Non so se lo sai ma ho un anno in meno di te. Le ragazze amano andare alle feste e a me piace accompagnare perché insomma... mi piace renderle felici, ma davvero non penso che siano posti adatti a me. Loro sono sempre state perfette, fisico al posto giusto, trucco, capelli, carattere persino famiglia, sono ricche io invece sono semplicemente la figlia di due professori." Sbuffa una risata mentre gioca con la linguetta della lattina.
"Così una notte ero esattamente vestita così come sempre, ero seduta per terra in un angolino in giardino e poco dopo mi accorgo della presenza di Raiden." Sorride leggermente. "Lui, ecco, aveva una maglietta bianca pieno di rossetto rosso al colletto e cercava di pulirsi." Ridacchia.
"Così mi ha chiesto se avessi un fazzoletto. Dopo si è accorto che ero la sorella di Caleb e si è messo a insultare mia madre perché andava male nella sua materia." Ridacchia s io sorrido con lei. "Quella notte è rimasto tutto il tempo con me, era carino, gentile e mi faceva ridere." Guarda a terra. "I giorni dopo mi veniva a parlare con la scusa di un fazzoletto." Sorride malinconia. "Dio era un'idiota." Ride e la guardo sorridendo tristemente, sembra mancargli da impazzire. Poi sospira e mi guarda.
"In realtà la nostra storia non è complicata come quella di Aeline. Raiden faceva lo scemo, io avevo solo 14 anni e mi sono innamorata del ragazzo che mi dava fin troppo attenzioni. Pensavo fosse diverso perché con me lo era, ma ero troppo stupida e una notte abbiamo cercato di scappare via. Ero stanca dei miei genitori e lui... lui di tutto. Era stanco di essere una persona che non era. Ovviamente non ci siamo riusciti perché mio fratello ha scoperto tutto, avevo smesso di frequentare Raiden e una sera mio fratello quando l'ha visto ha esagerato con le parole, Killian e Raiden l'hanno reso irriconoscibile. Fine della storia. Poco tempo dopo Raiden è finito in prigione ed è ritornato qualche giorno fa." Alza le braccia e mi guarda impassibile.
"Ti piace ancora?" domando curiosa. "Non lo so, insomma ha aggredito mio fratello." Annuisco comprensibile. "Eri lì quella notte?" Scuote la testa.
"No perché fortuna no." Poi si alza. "Bene è ora di prendersi altra birra. Vieni con me?" Scuote la testa.
"No ti aspetto qui." Annuisce ed esce dalla cucina. Ora sì che mi sento più intimidita dagli amici di Alexander.
"Che fai lì per terra?" Daniel si affaccia confuso. L'ultima persona che volevo vedere.
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The Devil's Game
Chick-LitSunbailey è una piccola città dove girano tantissime voci. Tra queste, si dice che la famiglia Volkov fa terribilmente paura. E hanno completamente ragione. Oltre ad avere un cimitero privato nel loro giardino, vestirsi sempre di nero e comportarsi...