27. Why i love you?

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RIVER.

Non potrei mai e poi mai stancarmi del calore che le sue labbra mi provocano.

Raiden nasconde il viso sul mio collo continuando a stamparmi mille baci, rido di gusto.

«Non sai quante volte ho sognato di svegliarmi con te accanto.» Alza la testa per guardarmi, gli passo una mano sui capelli.

«Non devi più farlo, sono qui.»

Raiden sorride leggermente e annuisce. «Sei qui.» Ripete, quasi incredulo.

Mi metto sui gomiti e attacco le mie labbra con le sua, Raiden gioca con la mia lingua mentre i nostri corpi si stringono tra di loro. «Non ti lascerò mai più scappare.» Mi dice tra un bacio e l'altro.

«Non vado da nessuna parte.»

Raiden si stacca per guardarmi, si passa la lingua tra le labbra. «Ho paura che potrebbe succedere qualcosa... non voglio perderti di nuovo.» Mi confessa, mi metto seduta costringendolo a fare lo stesso. Mi passo una mano tra i capelli neri. «Non pensarci, finché sono qui non hai nulla di cui preoccuparti.» Scendo dal letto e mi sistemo la maglietta larga che uso per il pigiama.

Raiden si ributta sul letto e afferra il cellulare. «Ti va di fare colazione fuori?» Gli domando mentre entro in bagno lasciando la porta aperta, mi sciacquo il viso ma non sento risposta da Raiden.

Riaverlo vicino è una sensazione strana, ma fantastica allo stesso tempo. È come se mai nulla fosse cambiato.

Mi asciugo il viso e mi appoggio alla porta. «Raiden?»

È seduto sul letto e fissa il cellulare con una faccia preoccupata.

«Va tutto bene?» Gli appoggio una mano sulla spalla.

Alza subito la testa e incontro i suoi bellissimi occhi affilati. Annuisce e si alza, superandomi di altezza. «Mh sì tutto apposto.» Mette sù un sorrisino finto, capisco subito che mi mente.

I miei occhi finiscono sulla sua tasca dei pantaloni, dove nasconde il cellulare.

«Chi era?»

«Killian, niente di importante.» Alza le spalle. «Colazione fuori hai detto, giusto?» Cambia argomento e mi sorpassa.

Incrocio le braccia. «Che cosa voleva? Non dirmi niente perché dalla tua faccia non sembra così.» Lo interrompo prima che possa parlare.

Raiden osserva la finestra di camera sua e sospira appoggiando le mani suoi fianchi. «Ha detto che deve parlare a me e ai ragazzi, è urgente.» Mi spiega deviando il contatto visivo. «Non sarà niente di che, può aspettare. Andiamo a fare colazione?»

«Ma se è urgente-»

«Ma no sta tranquilla, lo dice solo per rompere il cazzo. Grayson lo fa sempre quando vuole compagnia, ormai non li prendo più seriamente questi messaggi.» Scuote la testa divertito.

«Ma Killian non è Grayson.»

Si blocca a guardarmi, poi sbuffa. «Non mi va di andarci, volevo fare colazione con te.» Borbotta.

«Possiamo farla dopo.» Dico. «Se Killian ha bisogno di te, va. Non mi da fastidio, anzi.» Gli rispondo con le braccia incrociate.

Raiden mi guarda con occhi incantati, trattiene un sorriso. «E va bene, mi arrendo.» Annuisce. «Andiamo.» Mi fa cenno verso l'armadio per dirmi di mettermi qualcosa addosso.

Lo guardo confusa, ma ha capito cosa ho almeno detto?

«Vieni con me Riv.» Mi dice quando ormai mi ha già voltato le spalle per uscire dalla camera.

The Devil's GameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora