23. Die for you

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AELINE.
7 anni prima.

«Guarda qui, ti piacciono?» Emerly mi mette le sue mani davanti al viso per mostrarmi lo smalto.

Annuisco e poi guardo fuori dal finestrino dello scuola bus.

Dopo ieri sera, sono stanca morta e non faccio altro che pensare ad una persona: Rhysand. Voglio vederlo e passare altro tempo con lui.

«Perché ti vesti in questo modo?» Una voce mi fa voltare immediatamente la testa.

Bridgette Thomson sta guardando disgustata River che è rossa in viso, forse dall'imbarazzo o dal fastidio.

Io non ci vedo niente di male nei vestiti di River, solo perché non porta la gonna come noi ma dei pantaloni leggermente larghi non significa niente.

«Che ha che non va?» Intervengo subito.

Non dico che Bridgette è antipatica, ma a volte ha dei comportamenti troppo fastidiosi, deve sempre farsi vedere in tutto e sminuisce gli altri.

«Si veste da maschio.» Ribatte.

«Sempre meglio dei tuoi vestiti rosa, sei rimasta all'asilo Bri?» Emerly difende River insieme a me.

Bridgette diventa rossissima mentre l'intero scuola bus scoppia a ridere.

River si gira verso di noi timidamente. «Grazie.» Mormora.

Ci fermiamo davanti la nostra scuola, Emerly non perde tempo ad alzarsi e prendere a bracetto River tirando una brutta occhiata a Bridgette. Adesso che ha visto che River è nostra amica, non le darà più fastidio.

Appena scendo dallo scuola bus riesco solo fare tre passi che sento qualcuno urlare. Emerly e River si voltano di scatto verso di me, non perdiamo tempo a seguire la massa di bambina che corre verso una parte della scuola, incuriositi dall'urlo. Mi faccio spazio tra le persone e rimango scioccata da quello che vedo.

Il mio professore di matematica è legato fuori scuola in un palo, senza maglietta e pantaloni solo con le mutande addosso, è viola dal freddo e sta urlando come un pazzo.

Gira la testa sinistra e destra e sta piangendo disperatamente. Chissà da quanto tempo era lì attaccato.

Sento tirarmi indietro, è River che mi spinge appena vede la preside e i professori correre verso di noi. Si affrettano subito a slegarlo, mentre altri insegnanti ci spingono per farci entrare dentro scuola dicendoci che va tutto bene e non c'è bisogno di preoccuparsi.


Prima che io sia troppo lontana riesco a sentire una frase che mi paralizza completamente.

«È stato il diavolo, Seraphine. È tutta opera del figlio dei Volkov.» Dice a spezzoni mentre guarda la preside.


Le lezioni passano in fretta mentre cerco di comportarmi normalmente. So che Rhysand non si comporta come i normali ragazzini di 12 anni, ma questo è troppo. Come sarebbe riuscito a legare ad un palo un uomo più alto e più grosso di lui?

Spero sia uno scherzo.
Spero che adesso, appena lo vedrò e gli racconterò tutto, si metta a ridere dicendomi che non è affatto vero. Che lui queste cose non le fa, che sono terribile e solo chi non ha un cuore può commettere tali azioni.

The Devil's GameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora