19. Make You Mine

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E rientrando nuovamente nella nostra stanza non resistetti oltre. Gli dovevo mille grazie: per avermi sempre sostenuto e calmato quando io da sempre non ero mai stato capace di sopportare qualunque tipo di pressione ma solo a nasconderla per non mostrarmi fragile di fronte ad altri.

E stranamente lui riusciva a imporsi su di me, se mi era naturale pensare di dover nascondere le mie debolezze per divenire così un buon Re, potente e sicuro di fronte al suo popolo, con lui mi era spontaneo mostrare l opposto.

Gli dovevo mille grazie per avermi dato la forza di parlare con Soyeon e scusarmi il giorno prima con Seokjin, e - specialmente - per la sua impensabile compagnia che in una settimana mi aveva migliorato giornate immonde che avrei passato semplicemente a lavorare.
Taehyung era diventato essenziale per me in quei giorni e sapevo benissimo quanto fosse sbagliato e incoerente baciarlo; d'altronde la mia vita era appesa a un filo. Avrei dovuto sposarmi e frequentare una vampira di classe nobile e Taehyung non era esattamente chi dovevo amare, avrei dovuto lasciarlo andare e non provarci così ardentemente. Avrei dovuto smettere di baciarlo prima di pentirmene, superando il limite e spezzando così il cuore a entrambi ma mi era impossibile farlo.
Ci tenevo troppo a lui, avevo la necessità di stargli costantemente addosso e da quando lo avevo baciato avevo anche constatato di averne una forte dipendenza.

Non volevo continuare ad avere rapporti sessuali con ragazze di cui m'interessava poco e niente e rinunciare così all'unico che aveva saputo attirarmi a livelli estremi, a scomporre le barriere romantiche che da sempre avevo imposto alla mia persona.
Non volevo che Taehyung fosse mio amico, volevo fosse il mio amante, il mio partner.

Proprio per questo motivo mi ero spinto con forza contro di lui, facendo unire i nostri petti, sbattendo con altrettanta forza la porta della stanza e baciandolo con passione e una punta di considerata nostalgia. Non mi ero svegliato al suo fianco quando la notte avevo solo sognato di stringerlo tra le mie braccia, dargli il buongiorno e tornare a coccolarlo, era uscito senza dirmi nulla. Ecco cosa rendeva Taehyung ancora più unico e interessante: ero sempre io a scaricare e lasciare le stanze dei miei amanti, Taehyung invece - seppur in una situazione completamente differente - mi aveva lasciato in balia dei miei sogni troppo smielati e romantici dopo un bacio tanto ardente quanto era stato il nostro. Mi aveva completamente ignorato seppur involontariamente.

Sorrisi al solo pensiero che quel ragazzino aveva osato lasciarmi solo come un deficiente, in panico come non mai, quando neanche la sera prima mi aveva detto che amava dormire al mio fianco e risvegliarsi con me.

Prese il mio viso tra le mani, tirandomi a sé mentre io afferrai i suoi fianchi unendo i nostri bacini e sentendo uno strano fastidio al basso ventre espandersi. Quando morse appena il mio labbro inferiore, ansimai appena, l'eccitazione per poco non prese possesso di me chiedendomi in una supplica di saltare addosso al bruno e farlo mio una volta per tutte ma un lieve bussare alla porta mi costrinse a staccarmi da lui col fiatone.

"Torno subito" sussurrai a fior di labbra con voce leggermente roca, osservando la sua espressione ancora disorientata scrutarmi.

Aprii la porta, cercando di coprire dietro la mia stazza la figura di Taehyung, e trovando poi Seokjin con sguardo indagatore e l'orecchio contro la porta. Il castano perse l'equilibrio ma non si scompose, portò le braccia piegate sui fianchi, innalzando un sopracciglio.

"C'è Taehyung per caso?" chiese ma io non mi feci prendere dal panico. Ricambiai quell'occhiattaccia allargando ancora di più le spalle. "Che stavate facendo?" aggiunse al mio silenzio.

"Niente, perché me lo chiedi?" gli domandai con sentita ostilità.
"Ho sentito dei gemiti o mi sbaglio?" domandò ignorando completamente le mie parole.

Sweet Blood [kooktae]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora