32. Freedom is Yours

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La bellezza che emanava era sconvolgente. Il suo modo elegante e accogliente di porsi, le sue dita sottili a gesticolare, le sue labbra stirate in un sorriso gentile, gli occhi impavidi ma estremamente gentili.

Mi persi a guardarlo forse per troppo tempo, tant'è che quando voltò il capo in mia direzione - rigorosamente seduto al suo fianco - mi sorrise enormemente.

"Mio fratello è completamente cotto" disse disgustata, e anche parecchio irritata, Soyeon, quest'ultima a dondolare su una sedia, situata dinnanzi a noi invece accomodati al bordo del letto matrimoniale del castano.

"Oh beh, lo sono anche io" rispose divertito il castano, scrutandomi per un'istante prima di portare una gamba tra le mie. La sfiorai con la mano e subito percepii la sua presenza al mio fianco, ora raggiungibile. Prima mi era sembrato lontano chilometri, incapace di essere raggiunto ma possibilmente ammirato.

Ed era ciò che avevo fatto fino a quel momento. Infatti, in seguito, palpai la sua coscia sino a notare la sua mano posizionarsi sopra la mia e intrecciare così le nostre dita.

E per qualche ragione, la presenza di Soyeon non mi infastidì affatto. Anzi, mi fece sentire in un certo senso libero.
Stringere la mano di Taehyung, collidere i nostri corpi un minimo per puro bisogno fisico... Davanti a lei, sembrava anche più naturale, più deciso.

I due stavano parlando ormai di argomenti che io stesso avevo sorvolato, per concentrarmi unicamente sul ragazzo al mio fianco, quest'ultimo aveva infatti appoggiato il capo alla mia spalla, i suoi capelli mossi a solleticarmi il collo.

Dall'ultima volta che la mia attenzione si era posata sulle loro parole, Taehyung stava consigliando alla corvina qualche bel posto da visitare qui in Corea, quest'ultima lo ascoltava con tacito assenso e un sorriso dipinto sul volto.

Fu una particolare rivelazione di Soyeon, nominando una persona che sperai lasciasse al caso, a costringermi a seguire la sua figura e guardarla storto, interrompendo così ogni mio velato pensiero.

"Oggi è arrivata un'ex di Jeongguk a trovarlo" affermò.
"Sorellina, non era la mia ex" sbuffai alzando gli occhi al cielo, lo sguardo sconvolto di Taehyung su di me.

"Non era la mia ex" ripetei guardando verso di lui, lo afferrai anche per l'altra gamba portando entrambe sopra le mie ginocchia. "Sì certo, Jeon" disse sarcastico il castano.

"N-non er-" balbettai, tentando di convincerlo ad ascoltarmi ma lui si allontanò.

"Vieni, Soyeon. Ti faccio vedere cosa ho scattato con la tua fotocamera in questo periodo" disse, un finto broncio offeso sul volto che lo rese ancora più carino.
Si alzò e mia sorella lo seguì.

Raccolse quindi la fotocamera insieme a una cartellina bianca, contenente una marea di foto. "Le ho stampate tutte stamattina" disse il castano, gli occhi illuminati, mentre raccoglieva le seguenti foto.

"Quanto sei bello" spifferai, lui sembrò sentirmi e in fretta mi lanciò un occhiolino, facendomi ghignare amorevolmente.

E dire che rimasi fermo sul posto, aspettando che - mentre mia sorella sfogliava le diverse foto, ponendo incuriosita delle domande - tornasse da me ma lui invece di avvicinarsi a me, sembrò spostarsi verso le finestre e serrare meglio le tendine. Lo fece indubbiamente apposta ma, sfortunatamente, mi passò di fianco e fui rapido nell'avvolgere la sua vita e tirarlo seduto sulle mie gambe.

"Stai dando più attenzioni a mia sorella che a me. Non pensi potrei ingelosirmi?" dissi, le sue mani a sorreggersi sulle mie spalle.

"Mi sembravi un po tra le nuvole a pensare alla tua ex, ho preferito non disturbarti" mi provocò, evitando del bisognoso contatto visivo. "Affatto. Stavo pensando alla tua bella boccuccia che ancora non mi ha baciato" e spostai lo sguardo su quest'ultima.

Sweet Blood [kooktae]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora