44. Infinite Kisses

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TAEHYUNG

Il sole era sorto da circa quattro ore ormai.
Fiori sbocciavano in armonia con l'arrivo di una rigorosa primavera.

Le azalee comparivano già allora nei giardini, così come i primi alberi di ciliegio crescevano alti e maestosi, impollinando in ogni dove.

Forse la primavera era una delle mie stagioni preferite, dopo l'inverno che - nonostante fredda temperatura e problemi climatici gravosi - restava il periodo dell'anno più piacevole, intenso ma estremamente bello.

Tuttavia verso Maggio-Giugno, vi era un gradevole paesaggio, una temperatura equa che non fosse mai troppo fredda e mai troppo calda.
Sembrava essere tutto circoscritto alla perfezione.

Qui, a Cheju, gli abitanti sembravano aver riacquistato la loro serenità.

Ma, in parte, la loro spensieratezza era dipendente dal fatto che i numerosi casi di omicidio risalenti a - ormai - mesi addietro erano finalmente cessati, segnando un'era di pura armonia.

Nessuno temeva più la sicurezza propria e dei familiari ed amici
Ma l'allerta era sempre evidente. Nessuno, proprio nessuno, trascurava la possibilità di ritornare nuovamente in quel buio periodo che aveva avvilito ogni abitante. La nostra isola aveva infatti ottenuto parecchio supporto dallo Stato che, alle intrascurabili vicende e le successive denunce, aveva finalmente deciso di monitorare la situazione.

Tuttavia quella serie tempestiva e agghiacciante di eventi aveva terminato il suo percorso pochi mesi dopo l'incontro tra me e quello che ora potevo considerare l' amore della mia vita.

Jeon Jeongguk, forse il principale esponente dell'intera vicenda, forse il protagonista indiscusso che aveva saputo porre fine ad ogni mio dolore, ritrovando un posto speciale nel mio cuore, se non l'unico.

Il quale guardava tale scenario dall'alto del suo trono, una corona che non si decideva di riporre sopra il suo capo ma che portava invece in una mano.

Un Re che aveva atteso giorni migliori per festeggiare la sua posizione, un principe azzurro che era corso in mio aiuto, seppur le motivazioni fosse indecenti, seppur non fosse mai stato tenuto a soccorrermi.

E mai, mai, lo avevo visto abbassare il capo ed arrendersi, mai l'avevo visto rinunciare.

Oh, era assai orgoglioso, al contempo tenace, al contempo fragile.

Jeongguk era tutto e niente; tutto per me, niente poteva affliggerlo od allontanarlo da me.

Era irremovibile, alquanto testardo e non si lasciava sfuggire un'occasione.
La sua mente lavorava in pochissimi secondi e subito trovava una soluzione.

Era bellissimo, bellissimo il modo in cui sapeva prendersi cura d'gni dettaglio nonostante la marea d'impegni, bellissimo il modo in cui potesse intimorire e - al contempo - affascinare chiunque.

Non vi era un suo nemico che non provasse paura ed invidia nei suoi confronti, agognando non incontrarlo mai e - consecutivamente - di essere come lui.

Molti credevano i vampiri fossero solo una mitica leggenda metropolitana che aveva ristorato l'isola. Ciò aveva attirato turisti e ricercatori di tutto il mondo che - incuriositi - si erano diretti qui senza la minima preoccupazione.

Ma vi erano comunque certi personaggi che non ritenevano ciò possibile.

Era la pura realtà; in parte la loro diffidenza era totalmente fondata.

Credere delle sparizioni ancora irrisolte fossero una storia di poco conto era assurdo, irrispettoso ed estremamente ridicolo.

Migliaia di persone erano morte, migliaia di famiglie avevano sofferto le perdite e avevano vissuto nel terrore di divenire presto l'ennesima vittima di questa tragica storia.
E scorgere individui tanto raccapriccianti comparire dalla strada principale con valigie, capellini in paglia, sorrisoni stampati in viso e camicie estive erano stato disgustoso.

Sweet Blood [kooktae]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora