17. Scientia Potentia est

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Avevo spiegato sia a Seokjin che a Hoseok ciò che era avvenuto a Gwanchu, mostrandogli le foto nel telefono di Taehyung. Le lunghe pile colorate di rosso erano evidenziate dalla luce elettrica delle lampadine neon sul soffitto, quella stessa luce rendeva la stanza quasi inquietante poiché era circondata da buio e ombre.
E come mi ero immaginato, anche i due vampiri di fronte a me ne erano rimasti sconvolti.

Gli avevo spiegato il mio punto di vista, cosa credevo indicassero quelle scorte di sangue, aggiungendo poi i ruoli di Byun e Park, perché sicuramente anche loro avevano un ruolo in tale impresa.

Ora le loro azioni avevano un significato o, per meglio dire, potevano creare ipotesi non così surreali. Secondo le mie teorie infatti, loro oltrepassavano il confine con l'intenzione di importunare e ferire i mortali e - secondo ciò che mi aveva detto Taehyung - erano muniti di una provetta che ancora non potei spiegare.
Bastava stendere e rapire le loro vittime e portarle fino a Gwanchu, un tragitto abbastanza lento e faticoso dall'isola, ma era la migliore via spianata nella loro mappa, se non l'unica.

"Se è così potrebbero non essere gli unici che si occupano della struttura" rispose Hoseok alla mia affermazione ed io fui pienamente d'accordo con lui.
Quei due ingenui avevano trovato anche loro un posto in una sorta di cerchia che cercava appunto di raccogliere sangue illegalmente; era inspiegabile che fossero loro due con le loro uniche forze a vincere una singola e banale causa, attirando le mie attenzioni e pagare una decina di individui per questo.

"Hai ragione ma non capisco perché attaccare Taehyung e poi tirare fuori una provetta. Avevano raccolto molto sangue in quelle colonne alla struttura, perché disfarsi di lui così?" chiesi sperando che uno dei due riuscisse a mettere un punto al mio dubbio.

"E se facessero sempre così? Potrebbero essere necessario raccogliere del sangue in una provetta per esaminarlo durante il tragitto o una volta arrivati alla struttura, senza attendere. Dopotutto questi accertamenti vengono svolti anche legalmente. Poi dopo averlo testato lo rapiscono e lo portano fino alla struttura" fu Seokjin a prendere parola, costringendomi ad annuire pensieroso.

"Probabilmente non erano neanche intenzionati a rapirlo. Gli avevano tirato un pugno fino a fargli perdere sangue, Taehyung stava male e lo volevano uccidere. Avranno preso la provetta all'inizio senza pensarci" i due annuirono a loro volta.
Non sapevamo cosa pensare al riguardo, se le nostre ipotesi fossero corrette.

Quando provai ad affermare che avevamo prove a sufficienza per riaprire il caso e incastrarli, subito Hoseok mi costrinse a fare retromarcia.

"Aspetta, Jeongguk. È vero abbiamo le prove che quest'impresa non sia finalizzata legalmente per il semplice fatto che la struttura è ancora segnalata come inutilizzabile e perché il sangue non viene raccolto in questo modo-" precisò, lasciandomi concorde. Il sangue veniva raccolto da donazioni in diverse zone del mondo, i vampiri si erano adattati e stabiliti vicino ad essi per nutrirsi ma veniva svolto tutto secondo parametri ben imposti.
Capitava spesso che un vampiro perdesse il controllo finendo per mordere un umano; c'era chi moriva e chi invece si trasformava in un vampiro neonato. Ma c'era questa legge che proibiva alla nostra specie di ignorare i nostri coetanei, se in mezzo a una folla di gente umana veniva ritrovato e riconosciuto un vampiro - secondo natura - noi dovevamo subito cercare contatto così da fornire aiuto in caso si trattasse di un caso illegale e forzato.

Nessuno, definitamente nessuno, osava ignorare o evitare un proprio simile ritrovato in ogni luogo d'appartenenza estranea.

Per quanto riguardava la raccolta del sangue, molte industrie illegali svolgevano il loro lavoro affiancate da quelle settoriali e confermate dal governo ma molte volte veniva spesso chiuso un occhio.
Io non approvavo queste operazioni in nero ma non potevo farci niente.
Il mondo girava così da millenni e per quanto mi sembrasse ingiusto privare dell'umanità una persona senza il proprio volere, visto che il raccogliere sangue da campagne svolte dagli umani era ancora un metodo fin troppo ambiguo e pericoloso per noi, non potevo comunque evitarlo.
Io vivevo nell'agio, ero sempre stato un nobile e il mio nutrimento non era mai stato un problema, ma per la gente plebea vampira si e non potevo impormi su di loro. O meglio non ancora.

Sweet Blood [kooktae]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora