25. Lovely Priorities

288 31 20
                                    


JEONGGUK

Tornare al castello non era stato per niente facile. Impossibile.
La mia mente percorreva ancora la notte prima, il corpo snello, liscio e senza imperfezioni di Taehyung.

Mi parve di udire ancora i suoi ansimi acuti mentre le nostri carni sbattevano con voracità tra loro, lasciando che il nostro amore si consumasse tra le sue lenzuola bianche.

Il nostro primo ti amo. Il nostro primo sesso. Il nostro primo bacio. Tutti quei ricordi ora tornavano alla mia mente e permettevano al mio cuore di battere dopo decine di anni in cui lo avevo ritenuto ormai fermo e spezzato.

Il mio Taehyung. Il mio vero amore, direi.
Il ragazzo che sarei felice di avere con me sempre, perennemente. Colui che non mi aveva mai creato rimpianto. Colui che farei mio in qualsiasi momento della giornata.

E anche il solo suo pensiero mi rattristava. Perché essere segregato nel mio ufficio, compilando qualche modulo per permettere alle prossime cariche di sangue di raggiungere il palazzo il giorno seguente, non era esattamente ciò che avrei volentieri fatto dopo una notte come quella.

Farlo mio una volta non mi bastava.
Averlo sotto di me a gemere dal piacere, a chiedermi di più, volere di più, desiderarmi di più... Lo volevo fare mio almeno altre cento volte, e oltre.

Volevo baciarlo altre mille volte e poi sbagliare il conto così da ripetere costantemente quel numero. Fino a percepire le labbra gonfie, doloranti, la sua voce abbattuta, i suoi sospiri afflitti.

Non mi accorsi neanche di aver portato una mano dentro i miei pantaloni, iniziando a stuzzicare la mia intimità, immaginando fosse la mano curata di Taehyung a stimolarmi.

"Taehyung..." ansimai a bassa voce, cercando di trattenere un respiro spezzato.

Quando però una lunga serie di passi si fece sempre più vicina mi ricomposi con molta difficoltà, facendo sgusciare fuori la mano e sistemandomi nella sedia per impedire al mio prossimo visitatore di vedermi in quello stato, decisamente disperato.

Fortunatamente, fu solo Hoseok.
"Buonasera, Jeongguk" mi salutò, chiudendo la porta alle sue spalle e sedendosi davanti a me. "Ho buone notizie" aggiunse.

"Ah a proposito, com'è andata ieri con Taehyung?" chiese con un sorriso curioso. Sembrava davvero interessato a me, davanti a me non c'era un avvocato, ma un amico, pronto ad ascoltarmi e supportarmi senza imporsi su ciò che realmente avrei dovuto gestire.
Fu... Piacevole

"Bene... N-noi, beh, vogliamo provarci" fu sconvolgente per Hoseok sentire la mia voce insicura e incrinata, almeno quanto lo fu per me. "Si? Mi fa davvero piacere, Jeongguk. Se tu lo ritieni giusto ed essenziale, allora sarà così" sorrise e io non potei non ritenerlo il gesto più gentile e considerevole mai fatto nei miei confronti.

"Io ritengo Taehyung fondamentale e sono pronto a rischiare tutto per stare con lui" non seppi con quale coraggio riuscii a pronunciare ciò ad alta voce. Resta il fatto che fu ancor più confortevole e necessario.

Tuttavia, temevo la sua reazione. Temevo mi avrebbe urlato contro i peggiori insulti, stressandomi sulla mia prossima incoronazione e ordinandomi di lasciare Taehyung per non sprecare quel privilegio. Ma non fu così. Annuì con vigore, mostrando la mia stessa sicurezza.

"Ti va bene? Davvero?" chiesi scioccato. Lui alzò un sopracciglio confuso. "Voglio dire... Sarò il prossimo Re, non dovrei dire così e - tantomeno - frequentare un mortale... Hoseok, perché non dici nulla?" Perché non si comportava come Seokjin? Fui propenso nel dirlo ma la sua voce mi sovrastò il secondo dopo.

"È complicato" sospirò. "Come tuo fedele, ti direi di mettere da parte una relazione incapace di sbocciare, che non potrà mai riscontrare qualcosa di serio ma solo uno svago di pochi anni, se non mesi" affermò.

Sweet Blood [kooktae]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora