41. Boyfriend Priority

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Un bacio, poi un altro.
Le nostre lingue s'intrecciarono imperterrite, le nostre salive si mischiarono dolcemente dentro la mia cavità orale, le sue labbra sulle mie, oramai gonfie.
Il respiro mi si mozzò in gola quando nel liberare un gemito, Jeongguk inglobò il mio fiato.

Ansimavo, ansimavo sapendo la mia voce potesse eccitarlo e lasciare quello spavaldo ghigno sulle sue labbra.

Mi bloccò tra il muro retrostante ed il suo corpo robusto, il suo petto pomposo sotto le mie dita affusolate, i palmi aperti. Lo carezzai con dolcezza, percependo le sue mani percorrere la mia schiena, risalire, allargarsi sulla mia pelle e riempirmi di premure.

S'abbassò sulla mia mandibola, mordendo e succhiando senza esitazione quest'ultima. Mi aggrappai forte ai suoi capelli, le sue mani ora fisse suoi miei fianchi, queste che mi avvicinavano ulteriormente a lui.

E quando scese sul mio collo, ricercando un punto da lambire, un brivido attraversò la mia colonna vertebrale.

Ci stampò qualche bacio, ansimando a propria volta ed io sarei voluto crollare a terra, inginnochiarmi e fornirgli maggiore piacere.

Desideravo di più, lo desideravo sempre di più e per quanto fosse difficile resistere a Jeon Jeongguk, lui non sembrava intenzionato a proseguire quando repentini impulsi mi chiedevano di farmi fare cose indicibili da lui.

Temeva ancora per la mia salute e io decisi semplicemente di accettarlo.

Avrei sicuramente atteso tuttavia avevo l'impellente bisogno di confessargli ciò che dalla mattina addietro avevo in mente. Jeongguk sarebbe tornato a castello a breve, così da partecipare alla famosa e voluta udienza.

Mi restava pochissimo tempo quindi decisi semplicemente di separarmi dalle sue deliziose labbra – dopo averci stampato un bacio colmo di passione – mordendo appena il suo labbra inferiore.

Questo mugugnò in disassenso ma, il tempo di accorgersi della mia lontananza, che io fui già vicino alla mia scrivania. "Dove vai?" chiese, la voce roca ed accentuata da della chiara disapprovazione.

"Soyeon deve essere ancora in pensiero per me. Dalle questo biglietto, ho un sacco di cose da dirle" scrissi velocemente ciò che effettivamente volevo dirle in un pezzo di carta, rigorosamente strappato dal mio quaderno d'appunti, e, dopo aver raggiunto l'impaziente vampiro – che mi chiedeva languidamente di riprendere ciò a cui eravamo rimasti – lo infilai nella tasca dei suoi pantaloni.

"Non leggerlo per favore" chiesi con tono sottomissivo, implorante.
"Sono diventato un messaggero, per caso?" chiese però il corvino, tentando di raccogliere il pezzetto di carta riposto nella tasca. Fui veloce nel bloccargli un braccio e riportarla davanti al mio viso.

"Per favore, Ggukie, è una cosa che riguarda me e lei. Se vorrà, ti farà sapere cosa c'è scritto ma, per ora, ho bisogno che sia lei la prima a leggerlo" dissi, addolcendo la mia voce per persuaderlo ad ascoltarmi e non mandare quindi in fumo l'unica occasione che avevo per testimoniare.

Gli baciai il dorso della mano con lentezza, mantenendo il contatto visivo con lui che portò in avanti la mascella e si morse la guancia interna. "Va bene..." rispose con poca convinzione.

"Mi fido di te" sorrisi, sfarfallando le mie ciglia lunghe prima di avvolgere il suo collo ed innalzarmi sulle punte.

Soffiai dalle labbra sui folti ciuffi neri sparsi sulla sua fronte prima di baciargli il labbro inferiore, quello superiore ed in seguito, la sua mano andò ad alzarmi il mento.

Mi schioccò un bacio, anche più folgorante di quello precedente, il mio stomaco s'ingarbugliò, sfoderando mille emozioni distinte, esternate tramite lo sfavillio nei miei occhi.

Sweet Blood [kooktae]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora