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«Dunque, per primo fu Chaos, e poi
Gaia dall'ampio petto, sede sicura per sempre di tutti
gli immortali che tengono le vette dell'Olimpo nevoso,
e Tartaro nebbioso nei recessi della terra dalle ampie strade,
e poi Eros (Cupido), il più bello fra gli dèi immortali,
che rompe le membra, e di tutti gli dèi e di tutti gli uomini
doma nel petto il cuore e il saggio consiglio»

-Teogonia di Esiodo

I mercati di Asmara erano meravigliosi, proprio come Jimin se li ricordava

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I mercati di Asmara erano meravigliosi, proprio come Jimin se li ricordava. Conservavano ancora quel fascino antico di generazioni precedenti, ma si contrapponeva alla modernità della città, ormai completamente europeizzata.

Il caos e i colori sgargianti dei banchetti ricreavano un colorito quadretto, di quelli in grado di scaldarti l'anima.

«Non avevo idea che fossero qui i cancelli del Tartaro...» disse, intanto che seguiva Cupido per le strade polverose «Se lo avessi saputo, quando ero qui qualche anno fa, avrei potuto dare un'occhiata al famoso Tartaro»

«Anche avendo saputo che si trovava qui, non hai le capacità per spostare il velo della terza parete» spiegò Yoongi, intanto che esaminava attentamente il circondario, come a cercare qualcosa.

«La terza parete?» chiese ancora la Freccia, che intanto vide qualcuno affiancarlo. Era una persona più alta di lui, con indosso una tunica azzurra e un velo che gli copriva tutto il volto, lasciando intravedere soltanto gli occhi «Il mondo è diviso in tre pareti, ognuno coperto da tre veli. Il velo umano, ovvero la prima parete, il velo magico, cioè la seconda parte, e il velo divino, ovvero la terza» gli spiegò con sapienza la voce familiare di Afrodite. Jimin spalancò gli occhi, riconoscendolo «Che ci fai qui?! E perché sei conciato in questo modo?»

Seokjin puntò i suoi occhi grigi in quelli scuri della Freccia, che ebbe l'impressione fossero un po' gonfi e arrossati «Il sole rovina la mia pelle» disse acido.
«Stai bene?» Quando Jimin si sporse in avanti per scrutarlo meglio, Afrodite guardò in basso «Certo, una meraviglia!» sbuffò, tornando a concentrarsi su Cupido.

Intanto il corvino, che aveva percepito la presenza di Afrodite non appena avevano messo piede in centro città, aveva allungato una mano in aria e, con il palmo aperto, sembrava aver afferrato qualcosa di trasparente, una stoffa forse.
«Tu hai rinunciato ai tuoi poteri divini, come riesci a vedere e a toccare il velo?» chiese, scaturendo anche la curiosità di Jimin «N-non dovrebbe?»
«Seokjinnie tu sarai anche un dio maggiore, ma io sono più vecchio del cazzo da cui sei stato generato...»

Afrodite intrecciò le braccia al petto, corrugando lo sguardo «Zeus dovrebbe davvero darti una lezioncina, sei troppo arrogante»

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