Nerea
Entro nel ristorante e Damiano, il cameriere mi fa accomodare. È sempre sorridente e disponibile, di una gentilezza unica.
Il tepore della stufa a legna inizia a scaldarmi dal freddo di fuori, i tavoli in legno tondi e quadrati impeccabilmente apparecchiati danno al rustico un'aria elegante.
Il brusio della gente e la musica di sottofondo rendono tutto più piacevole.
Inoltre l'odore di cibo che viene dalla cucina mi riporta indietro nel tempo, alle tavolate di famiglia nella mia cara Italia.
Sfoglio il menu anche se so già cosa prenderò.
Sorrido nello scorrere i nomi dei piatti che la nonna mi preparava quando ero piccola."Nerea hai scelto?"
"Certo Damiano scusami ma ero con la testa tra le nuvole".
Mi sorride con quel sorriso così contagioso che non puoi far avere meno di sorridere a tua volta in risposta.
"Come sempre, allora il solito piccola?".
Faccio cenno di sì con la testa e se ne va.
Io e Damiano ci siamo conosciuti al mio arrivo nel New Jersey ed è stato la mia salvezza.
Non conoscevo nessuno se non lui e Alfred.
Ho un legame speciale con lui, ci consideriamo una famiglia e spesso la gente pensa che stiamo insieme se non fosse che per un piccolo dettaglio. Il signorino è fidanzato con il proprietario del ristorante da anni. Stanno davvero bene insieme e bisticciano come una coppia di sposini. Chissà fra quanto si sposeranno ufficialmente quei due.
Il mio piatto di carbonara arriva a tavola fumante, lo guardo come una bambina che guarda i giochi, io e il cibo abbiamo una storia d'amore lunga una vita.
I camerieri vanno e vengono per la sala ma non trovo l'ispirazione per scrivere qualcosa neanche stasera."Ciao".
Un profumo di caffè al ginseng e tabacco mi invade le narici. È lui ne sono sicura.
"Buonasera"
"Come sei formale neanche ti volti a guardarmi? Hai paura di rimane stregata piccoletta?"
"Con persone di una certa età è segno di rispetto essere formali".
Mi volto sorridente e quando i nostri occhi si incrociano lui non sorride. Colpito e affondato, 3 a 0 per me baby. Questa mia sfida mentale la sto prendendo troppo sul serio.
"Puoi risparmiarti le formalità non sono un reperto da museo".
Resto a guardarlo mentre si sistema il polsino della camicia bianca che gli cade perfettamente sul corpo. Sembra fatta su misura. I pantaloni neri e i mocassini gli danno un'aria maledettamente elegante e sexy.
I capelli sistemati con la lacca cadono perfetti sulla fronte, gli occhi scuri non si staccano da me, mentre le labbra carnose danno vita a quel sorriso sfacciato di chi sa, di essere attraente."Mi hai fatto bene i raggi x?"
"Non credo. Mi ero immersa nei miei pensieri, mi dispiace se ti ho fatto credere che ti stessi squadrando".
Si avvicina alla mia sedia e si abbassa.
Il suo profumo mi sta dando alla testa. Sento il suo respiro sul collo."Magari sono io che occupo i tuoi pensieri".
"Nerea tutto apposto, ti sta importunando il cameriere?".
Damiano mi guarda interrogativo.
"No tranquillo "
"Le stavo solo chiedendo se desiderava altro."
"Il dolce grazie. Damiano il solito".
Per fortuna se ne vanno entrambi chiamati da altri tavoli.
Un vecchio signore di fianco al mio tavolo mi sorride e mi fa cenno con la mano. Stava mangiando da solo. Chissà dove è la moglie."Signorina perché mangia da sola? Una splendida ragazza come lei dovrebbe avere compagnia"
"Mi aiuta a pensare ed a scrivere cose nuove."
"È una scrittrice?"
"Si scrivo libri per bambini".
Il vecchio signore mi sorride.
"Potrebbero farmi una gentilezza? Potrebbe scrivere la storia di me e mia moglie come una favola? Le assicuro che lo è stata veramente ".
Sorrido alle sue parole e prendo posto al suo tavolo. Damiano ormai per niente sorpreso porta un dolce ad entrambi.
"Signorina ma io non ho ordinato il dolce".
"Non si preoccupi, lo mangi e mi faccia compagnia. Com'era sua moglie?"
"Una principessa. La donna più bella che abbia mai visto ".
Lui sta parlando con me ma i suoi occhi malinconici sono ormai nel passato.
Alla fine sono stata tutta la sera con quel vecchietto buffo, riuscendo pure a strappargli qualche sorriso.
Lui mi ha regalato la sua compagnia ed una nuova bellissima favola per il mio libro. Finalmente dopo giorni sono riuscita a scrivere qualcosa.
Anche se per tutta la sera mi sono sentita osservata e sono sicura che la colpa sia di quei due occhi scuri."Arrivederci e grazie mille signore."
Mi dirigo da Damiano e pago il conto per tutti e due e lascio a quel signore un biglietto per ringraziarlo.
Lui mi ha regalo una storia, è il minimo che possa fare.
Finalmente esco talmente felice dal ristorante che neanche il freddo mi infastidisce più.
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I don't like you
RomanceLei un'artista con poco più di vent'anni, con la testa tra spalle e nuvole, scrittrice di fiabe e favole per bambini; scappata dall'Italia per realizzare il suo sogno nel New Jersey. Lui un futuro sommelier di trent'anni. Cosa hanno in comune questi...