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Ascanio

La guardo sorridere a quella massa di riccioli biondi che scappa verso l'uscita del bar.

"Vorrei farti lo stesso effetto dei bambini. Sei diventata una zolletta di zucchero."

"Non credo sia possibile la tua barba dice molto sulla tua età."

"Mi stai ancora dando del vecchio?"

Gira la sua cioccolata per poi portarsela alla bocca mentre continua a fissarmi.

"Non io."

Scuoto la testa incapace di capirla. Questa ragazzina mi manderà fuori di testa.

"Solitamente la barba alle ragazzine piace."

"Non a me."

"Neanche la mia?"

Mi guarda con un luccichio di sfida negli occhi, che forse brillano tanto quanto i miei.

"Potrebbe anche piacermi, ma dovresti avere la ricrescita."

"Ovvero?"

"Quando vi rasate la barba e poi vi ricresce".

Lo dice con talmente tanta ovvietà che potrei sentirmi uno stupido, per non aver capito al volo, ma non io.

"È un po' fastidiosa in alcune zone sai..."

"Dipende dai punti di vista."

Ordino l'ennesimo caffè al ginseng. Mi servirà per continuare a tenerle testa. Mi sta impallando troppo il cervello.

"Quindi sei una scrittrice?"

"Si"

I suoi occhi si illuminano.

"Cosa scrivi?"

Ascanio una domanda più brillante no?
Il mio subconscio ha ragione.

"Fiabe e Favole per bambini."

Continuiamo a fissarci finché il mio caffè non arriva al tavolo.

"Stai cercando di psicoanalizzarmi?"

"Psico...che?"

"Studiare il mio linguaggio del corpo, come mi muovo, come parlo, se quello che ti dico corrisponde ai miei movimenti del corpo."

In realtà più la guardo e più vorrei studiare un altro linguaggio del corpo.

"No, non ero bravo tra i banchi. Tu invece?"

"No. La mia è solo un mix di curiosità e fissazioni".

Mi sorride come non ha mai fatto. I suoi occhi brillano e sono pieni di vita, di gioia.

"Abbiamo tutto il tempo del mondo se vuoi elencarmele, queste tue fissazioni. "

Si alza e continua a sorridermi.

"Se il destino vorrà ci rincontreremo, così le scoprirai da solo."

"Non credo nel destino."

"Io si fermamente."

Gira intorno al tavolo e se ne va al bancone.
La seguo, per andare a pagare.
La barista continua a guardarmi con gli occhi a cuore, è una ragazza bellissima ma stasera ho la testa già impegnata.

"Non deve pagare, una ragazza le ha offerto i caffè. Le ha lasciato questo."
Mi allunga disgustata un biglietto.

"Se non credi nel destino quindi è tutto un caso?"

Non so se tutto questo è un caso.
Esco dal bar. Il freddo pungente mi colpisce in pieno volto.
La cerco tra la folla dei passanti ma di lei non c'è più traccia.

I don't like you Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora