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“L'amore non è che il risultato di un incontro casuale.
La gente gli dà troppa importanza.
Per questo motivo una buona scopata
è tutt'altro che da disprezzare.”
Charles  Bukowski

Ascanio

Entriamo nella camera e poso la giacca nell'appendiabiti accanto a quella di Nerea.
La ragazzina si toglie gli stivali e li sistema in maniera impeccabile, sotto la finestra.
Poso il mio culo sul materasso e vi giuro che dopo una giornata come quella di oggi, è il paradiso.

"Ei che hai? Sei pensieroso."

Si avvicina sorridendo e mi scompiglia i capelli.

10° campanello di allarme.
Mi sono sempre fatto scompigliare i capelli solo da mia madre.
Nonostante fosse fastidioso, fatto da lei poteva andare bene.

"Non credo che tu voglia sapere davvero a cosa sto pensando ".

Le mie mani scorrono sulle sue cosce fino a fermarsi sui fianchi.
Mi alzo e mi avvicino lentamente al suo viso.
O la va o la spacca.
Altrimenti ad essere spaccate saranno le mie palle da un suo calcio.
Continuo ad avvicinarmi, il profumo di rose e cioccolato invade tutti i miei polmoni.

Posa le mani sopra il mio petto.
Non voglio che mi allontani.
Eppure questo leggero contatto non fa altro che aumentare la voglia che ho di lei.

"Ascanio ci bruceremo."

"Potrò dire di essere sopravvissuto ad un incendio."

"Idiota."

Le nostre labbra sono vicinissime.

"È una stronzata."

"Nerea per una notte non pensiamoci."

I nostri sguardi si incrociano e le sue labbra premono contro le mie.
Sono così carnose e morbide, che voglio assaporarle ancora ed ancora.
Le mie mani tornano sulle sue cosce, l'alzo di peso e le faccio allacciare le gambe, alla mia vita.
Continuiamo a baciarci mentre la poso sul letto.
Le sue mani iniziano lentamente a sbottonare la mia camicia, che lascio cadere per terra.
Continua ad accarezzarmi il petto mentre le sue labbra lasciano scie umide di baci, sul mio corpo.

Scende piano verso i pantaloni, dove mi bacia più lentamente e sensualmente.
Li sbottona e li fa scendere lungo le mie gambe.
La vista di lei che mi spoglia, mi porta a chiudere gli occhi e buttare a fatica giù la saliva. Sono eccitato e sicuramente se ne è accorta.

Sto odiando in questo momento tutti  coloro che l'hanno avuta prima di me.
Rimane a giocare per un po' con l'elastico dei boxer, passando la lingua lungo il bordo.

Cazzo...

"Questi per ora li possiamo tenere. Siediti."

La guardo alzarsi e prendo il suo posto sopra al letto.
Mi da le spalle e si sbottona la gonna che fa scendere lungo le sue cosce toniche.
Si toglie anche il body e quello che rimane davanti a me, è lei quasi del tutto nuda.
Se morissi ora, sarei felice.

Si avvicina sorridendo con la mia stessa eccitazione negli occhi.
Si posiziona a cavalcioni su di me e torna a baciarmi il collo mentre con le mani scende verso il basso ventre, fino ad arrivare al punto più sensibile del mio corpo, in questo momento. Duro e gonfio, che aspetta solo di unirsi a lei.

Sposta i boxer e lascio che esplori tutto ciò che vuole di me.
Un gemito esce dalla mia bocca sotto il suo tocco.

"Mmmm qualcuno qui non è abituato ha non avere il comando."

Ha ragione mi sento totalmente spaesato ed eccitato allo stesso tempo.
Voglio che continui.

Smette di toccarmi per spostare le mie mani dai suoi fianchi, alle sue labbra e dopo averle baciate le fa scendere sul suo seno, piccolo e sodo e sensibile al mio tocco.

Mi guarda accarezzarle il seno, mentre passa le mani tra i miei capelli, per tirarli leggermente e poi tornare a giocare con il mio amico sensibile.

"Baciami ovunque tu voglia".

La sua voce è fottutamente sexy quando è eccitata.

Le mie labbra scendono verso il suo seno mentre le mani toccano ogni centimetro di pelle.
E poi scendo lungo il suo corpo, fino a quell'inutile pezzo di stoffa, ormai bagnato, che sposto per entrare con le dita, dentro di lei.

Questa volta il gemito di piacere esce dalla bocca di Nerea.
E sentirla godere mentre la tocco, riempe il mio ego.

Continuiamo a toccarci e baciarci finché i movimenti di entrambi si fanno più veloci.

"Cazzo Nerea."

Un mugolio di sofferenza e voglia non appagata esce dalla mia bocca.
La ragazzina si struscia sulle mie dita dentro di lei, mentre geme dal piacere e capisco che nessuno dei due vuole aspettare un attimo di più.

"Fammi godere Ascanio."

A quelle parole, la faccio sdraiare sotto di me e libero entrambi da gli unici frammenti di stoffa, rimasti a dividere il contatto della nostra pelle.

Siamo pelle contro pelle e non ho mai desiderato, il contatto con il corpo di qualcuno, come in questo momento.
Forse questo dovrebbe essere il campanello di allarme per eccellenza ma ora non ci voglio pensare.

Entro piano dentro di lei, dopo essermi con fatica il preservativo, cazzo è sensibilissimo.
Le sue mani percorrono tutta la mia schiena e poi si spostano sui miei fianchi seguendo i miei movimenti, come se volesse guidarmi.
E così faccio, mi lascio guidare dalla ragazzina e le sue voglie.

La voglio sempre di più.

I nostri respiri si fanno sempre più corti ed i gemiti sempre più intensi ad ogni movimento, fino a quando ormai al culmine veniamo, ed entrambi sfiniti ci addormentiamo affianco.

I don't like you Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora