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Bisognerebbe essere capaci
a non perdere mai di vista
quella magia
che ci rende bambini
per sempre.

Macandro

10.03.23


Nerea

Il parco è pieno di luci e giostre.
Bambini che scorrazzano felici tra un banchino e l'altro.
L'odore di zucchero filato e dolci fritti riempe l'aria.
Sa quasi di fine estate, ma siamo solo a marzo.
Nicolai prende due enormi stecche di zucchero filato e me ne passa una.

"Un po' di dolce è quello che serve."

Penso che con tutto questo zucchero mi verrà il diabete e il dentista sarà felicissimo di vedermi, però vabbè, per una volta non morirà nessuno.

Ci mettiamo al baldacchino della lattine e prendiamo entrambi le pistole cercando di fare centro, devo dire di avere una bella mira e l'avrebbe anche Nicolai se non si facesse distrarre da tutti i bei ragazzi che passano di qua.

Alla fine vinciamo un piccolo peluche di Stitch, che mi lascia volentieri, a quanto pare è l'unico sulla terra a non sopportare il cartone animato del piccolo alieno.

"Ei Ricciolo, ore tre c'è un magafusto."

"Nereaaaaaaa."

Una vocina troppo piccola mi chiama e due braccine si fiondano sulle mie gambe.

"Steven ma cosa ci fai qua tutto solo."

"Non sono solo, c'è papà."

"E dov'è adesso?"

"Era dietro di me."

Lo prendo in braccio e si attacca a me modalità koala.

"Ciao piccolo io sono Nicolai."

Steven lo guarda male e poi guarda me.
Si attacca ancor di più al mio collo e torna a guardare il ricciolino.

"Nerea è già fidanzata."

Io e Nicolai ci guardiamo e scoppiamo a ridere.

"Steven tranquillo non è il mio fidanzato. E poi scusa con chi sarei fidanzata io, posso sapere piccola peste?"

"Con mio zio."

"Ma no piccolo, siamo solo amici."

Si due amici che vanno a letto insieme.

Grazie coscienza potresti anche evitare.

"Allora con me."

Nicolai ride ancora, vedendomi in chiara difficoltà con il piccolo, grazie bastardo ridi, ridi.

"Tesoro sei troppo piccolo ed io per te troppo vecchia. Non è meglio una bambina della tua età?"

"Ma loro non scrivono le fiabe."

"Un giorno forse si".

Steven si allaccia al mio collo con le braccine e tira su con il nasino.

"Ei piccolo che hai?"

"Ho perso il papà."

"Dai su che adesso io e Nicolai ti diamo una mano a trovarlo."

"Steven! Steven!"

Un ragazzo moro corre verso di noi.

Steven si lancia a terra e corre verso di lui.

"Papà!".

Il ragazzo prende il bambino e lo stringe a se.

"Ti avevo detto di starmi accanto e di  non allontanarti da me!".

"Ma io avevo visto Nerea! Volevo salutarla".

Gli occhi verdi di Leonida, si posano su di me e mi sorride venendomi incontro.

"Ei Nerea, grazie per aver intrattenuto il piccolo. Spero che abbia fatto il bravo."

"Tranquillo. Lui è Nicolai il mio manager, Nicolai lui è Leonida il fratello di Ascanio."

Si stringono la mano mentre Steven scende dal papà per tornare da me.

"Mi regali il peluche di Stitch?"

"Se vuoi ho qualcosa di meglio di Stitch. Vuoi sapere cosa?"

"Ssi"

Apro la borsa e tiro fuori lo gnomo Azom, è il protagonista di una mia fiaba ed è quella preferita di Steven."

"Lo gnomo Azom! Per me davvero?"

"Tutto tuo"

Steven urla di gioia e con lo gnomo stretto a se va verso il padre per mostrarglielo.

"Grazie Nerea davvero. Vi va di cenare da noi?"

Guardo Nicolai, impegnato con un gioco di sguardi con il megafusto di prima.
Gli do una gomitata visto che pare non aver sentito né la mia domanda né quella di Leonida.

"Ei mi hai fatto male fiorellino."

"Ti stavamo chiedendo se ti va di cenare tutti insieme."

Guarda me, Leonida e il bimbo è poi il fusto.

"No grazie ho un altro impegno ma tu vai tranquilla ci vediamo domani in ufficio."

Mi fa l'occhiolino e se ne va.

"Io accetto volentieri."

Steven inizia a saltellare felice e seguo lui e Leonida tra le giostre.

"Ei Steven ti va di salire sulle giostre con me? Posso Leonida?

"Ma certamente".

Il bambino mi prende per mano e ci avviamo correndo verso la giostra con i cavalli.

I don't like you Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora