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01.03.23

Ascanio

Esco dalla doccia e il telefono inizia a squillare.
Sbuffo prendendo il messaggio e sperando che non sia qualche ragazza che ha voglia di divertirsi, perché io per oggi sto bene così.
Ma guarda te, come mi sono ridotto.
Scorro tra le notifiche e noto con sorpresa che in realtà è Leonida, alquanto strano visto che non è solito a chiamare o mandare messaggi.

"Visto che oggi non sei in turno vieni a cena da noi?"

"Non sono dell'umore giusto Leonida."

"Credo di sapere come farti cambiare idea."

Certo come no.
Mi invia una foto e aspetto che carichi.
Si tratta di Nera con Steven sulle giostre dei cavalli. È bella e sorride e mio nipote è davvero felice in questa foto.

"Cosa ci fa con voi?"

"Calma fratellino l'abbiamo incontrata per caso, lei viene a cena da noi se vuoi puoi aggiungerti anche tu."

Sospiro cercando di capire se davvero voglio andare e vederla oppure no.
Fanculo almeno avrò modo di parlarle, non mi è piaciuto come è scappata l'ultima volta.

"Ci sono."

"Ok siamo solo noi quattro, i nostri genitori sono fuori a cena."

"Ok"
"Anzi perché non venite voi? Ordino qualcosa."

"Assolutamente si."

Chiudo il telefono e vado a cambiarmi.
Ordini quattro pizze da una pizzeria italiana da urlo, che sta proprio qui vicino e sistemo i tavoli e la sala.

Mi guardo allo specchio e passo più volte le mani nei capelli.
Non riesco a stare tranquillo, sono agitato e sapere che è per colpa di una massa di capelli castani non mi va giù.

Non riesco proprio a capire perché continuo a desiderarla così intensamente. Dopo tutte le donne e ragazze che ho scopato, dovrei essere abituato al fascino femminile eppure lei riesce a tentarmi e mettermi in difficoltà ogni fottuta volta, ed io cedo ogni volta.

Suona il campanello e davanti alla porta mi trovo il ragazzo delle pizze.
Pago e se ne va.
Metto un po' di musica soft ed accendo il dispenser del profumo.
Ok ci siamo.
Il campanello suona nuovamente ma questa volta trovo Leonida che sorride a Nerea mentre lei ride di qualcosa.
Non pensare male Ascanio, non pensare male.

"Buonasera fratellino."

Entrano tutti e li faccio accomodare.

Steven mi salta in collo e mi mostra il pupazzo fatto a maglia, che Nerea gli ha regalato. È il suo personaggio preferito, dell'ultim libro che ha scritto la ragazzina.

Li faccio accomodare e come un ottimo padrone di casa servo il vino.

Steven si fionda sulla pizza, seguito da Leonida. Aspetto solo che la ragazzina apra la sua scatola.
Quando lo fa il suo sguardo è un misto tra stupore e gioia.
Bingo. 0 a 1 per me ragazzina.

Mi guarda e mima un grazie, mentre io le faccio l'occhiolino.

"Zio ho difeso Nerea sai?"

Guardo Nerea e Steven. Mentre Leonida mi guarda senza capire.

"Ah si e da chi?"

"Da un ragazzo che era con lei, gli ho detto che è la tua fidanzata così non ci prova."

Leonida scoppia a ridere, mentre Nerea quasi soffoca.
Chi cazzo c'era con lei?

"Steven era il suo manager tranquillo."

Leonida riprende il piccolo tra una risata e l'altra, mentre il mocciosetto è intento a farsi pulire il viso sporco dalla sua scrittrice preferita.

"Zio perché non ti fidanzi con lei? È bellissima e scrive la favole."

Leonida continua a ridere ormai piegato su se stesso mentre Nerea mi guarda.
Ha una strana luce negli occhi.

"Steven io e Nerea abbiamo molti anni di differenza."

"Quanti?"

"Nove piccolo."

"Anche i nonni eppure stanno insieme."

Maledetto maccioso.

Nerea prende Steven in collo e lui si posa sul suo petto, piccolo furbo.

"Steven adesso tuo zio non sta cercando una relazione e neanche io."

Dolce, il tono di voce che usa con Steven è dolce, quasi materno e sento partire un battito più forte dal cuore.

"Peccato sareste belli insieme."

Nerea sospira e chiude gli occhi.

"Senti di va di giocare con Stitch e Azom?"

"Siiii."

Nerea si fa trascinare in sala dal nano malefico.
Meno male che sa come distrarlo.

"Non capisco come mai ancora non ti sei fatto avanti."

"Leonida non c'è da farsi avanti in niente."

"Sei proprio stupido alle volte fratellino."

Forse o forse ci tengo troppi al mio cuore per farmelo frantumare come ha fatto lui.

I don't like you Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora