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Non giudico un libro dalla copertina,
ma la copertina fa parte del libro.
Tiktok @so.riccia_

Nerea

Guardo Ascanio mettere in moto la macchina e passarmi il suo iphone.

"Inserisci l'indirizzo di casa tua."

Digito l'indirizzo nel navigatore e attacco il telefono al cruscotto della macchina.        
Nel frattempo il moro continua a saltare da una stazione radio all'altra.

"Non riesci proprio a trovare una canzone che ti piaccia?"

"No."

Ci fermiamo sotto un semaforo in attesa del via.
Continuo a girarmi le dita dall'ansia.
Le parole di Sheila e Jackson mi risuonano in testa in loop, ho bisogno di riposte adesso.

"Cosa ti ha detto Jackson."

"È così importante?"

"Si perché per quanto è coglione, sa manipolare bene la testa delle persone. "

"Ti sembro una tipa che si lascia manipolare?"

"No, ma vorrei sapere cosa ti ha detto."

Sospiro insicura se dare sfogo ai miei dubbi o meno.

"Facciamo un compromesso. Tu rispondi sinceramente ad una mia domanda ed io ti dico cosa mi ha detto."

Il suo sguardo rimane fisso sulla strada mentre ripartiamo.

"Ok ragazzina."

"Perché ti comporti così con me? Sei gentile, protettivo, disponibile..."

"Perché fa parte del mio essere. Non posso e non voglio andare contro me stesso e la mia natura. Sono fatto così. Il fatto che non mi comporti, con ogni singola persona in questo modo, non vuoldire che tutto ciò non faccia parte di me. Il mio comportamento dipende molto da come le persone si atteggiano nei miei confronti."

"Quindi non ci sono secondi fini giusto?"

Inchioda all'improvviso e accosta vicino ad un marciapiede. Guardo dal finestrino e siamo sotto casa sua.

"Ei dovevo andare a casa."

Spenge la macchina e scende. L'osservo fare il giro dell'automobile per aprire il mio sportello.

"Scendi ragazzina."

"No. Dovevamo andare a casa mia."

"Devo prendere delle cose. Scendi così nel frattempo chiariamo anche i tuoi dubbi."

Vado verso la porta del condominio senza fiatare. La sua voce era freddissima. Non sembrava neanche lui.
Saliamo in un silenzio tombale, fino alla porta dell'appartamento.
Entriamo e resto in piedi mentre lui se ne va in camera e poi in cucina.

"Caffè?"

La sua voce sembra quasi tornata alla normalità.

"No grazie."

Porta due tazzine verso il divano e si accomoda. Come non detto.
Mi avvicino e mi lascio cadere sul divano.

"Come sta la mano?"

L'apro e la chiudo.

"Sta bene. Non mi hai risposto."

"Cosa ti ha detto Jackson. "

Mi metto a sedere difronte a lui. Le nostre mani si sfiorano mentre mi passa la tazzina del caffè. È stato solo un secondo ma scosse di brividi hanno invaso il mio corpo.

I don't like you Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora