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27.01.2023

Ascanio

Sono davanti alla macchinetta del caffè del ristorante e sto imprecando in tutte le lingue che conosco.
Volevo partire stasera con Nerea dopo la festa che gli hanno organizzato Damiano e Josh. Avevo prenotato due voli per Sarche in Italia, dove i miei genitori passano gli inverni. Avevo anche già comprato i biglietti e preso due giorni in più, considerando che ventiquattro ore tra andare in Italia e tornare le avremmo perse durante il viaggio.
A quanto pare il destino per quanto non ci credo, è contro di noi.

Il meteo parla di una bufera di neve colossale ed hanno cancellato tutti i voli.
Dei tacchi si avvicinano verso di me. Mi volto e Nerea mi sorride avvolta nel vestito viola. I capelli raccolti in una coda alta e il trucco leggero. Le gambe coperte dagli stivali bianchi. Devo dire che il viola e il bianco le stanno da dio.
Si avvicina e prende il caffè che le stavo preparando.

"Pensavo che eri cascato dentro la macchinetta"

"No bambolina mi ero solo un po' perso."

Le indico il telefono e lo guarda incuriosita.

"Sarche? Non è in Italia?"

"Ti ci volevo portare ma sta per arrivare una bufera di neve ed hanno cancellato i voli."

Si avvicina senza staccare il suo sguardo dai miei occhi.
Mi abbraccia e mi lascia un bacio tra l'angolo delle labbra e la guancia.

"Fa niente davvero. Grazie mille lo stesso."

Fa per tornare nella sala ma la fermo. La mia mano, stringe il suo polso piccolo.
Si volta e la porto verso di me ed il suo profumo di cioccolato e rose mi circonda.

"Hai un buonissimo profumo ragazzina."

Resta in silenzio. Riesco solo a sentire i nostri respiri.

"Ti ho fatto un regalo."

Si stacca da me per guardarmi dubbiosa.

"Tranquilla niente di osceno."

Ride e si mette a sedere sopra al bancone in marmo.
Dalla tasca dei pantaloni faccio uscire un sacchettino di raso bianco. Prendo il contenuto e lo faccio scivolare nella mano.
Mi avvicino alla ragazzina e le prendo una mano. Scorro con le dita su tutto il suo palmo fino ad arrivare al suo polso dove gli lascio un bacio.
Nerea continua ad osservare ogni mio movimento.
Le allaccio il braccialetto e mi allontano da lei, quanto basta in modo che lo possa vedere.
Alza il braccio e fissa il ciondolo a forma di civetta che si muove.
Sorride e mi salta letteralmente in braccio.

"Grazie."

"Ti piace?"

"Si. Alla fine ti finirà per piacere la mitologia greca anche a te."

"Le mie ricerce non sono state vane alla fine."

Mi sorride felice come non l'ho mai vista.
Alfred e Josh ci chiamano dalla sala.
Finisco di preparare i caffè e la ragazzina prende il vassoio.

"Lascialo a me Nerea."

"Lo posso portare anch'io."

Mi avvicino a lei e le tolgo il vassoio dalla mani.

"Sarebbe un peccato se il caffè ti cascasse sopra a questo splendido vestito. "

Lascia andare del tutto il vassoio e torniamo nella sala.
Damiano, Alfred e Josh si stanno scolando una bottiglia di grappa.

"Ei andateci piano."

"Tranquilla piccola non ci ubriacheremo parola di Damiano."

Nerea si siede sopra la gambe di Damiano e si appoggia a lui. Il rapporto che hanno quei due è qualcosa di inspiegabile. Chi non li conosce davvero li potrebbe scambiare per fratelli o per una coppietta.
Damiano la guarda con un' amore che va oltre alle relazioni di coppia.

"Dovremmo tornare a casa. La bufera di neve è prevista fra due ore."

Guardo Josh che ha appena parlato.

"Già."

Osservo Damiano e Nerea. La ragazzina si sta addormentando fra le sue braccia. Vorrei stringerla a me sinceramente e non solo.
Ci alziamo tutti e ci dirigiamo verso l'uscita. Nerea sbadiglia mentre indossa il pellicciotto bianco.
Josh chiude il ristorante e ci avviamo ognuno alla sua macchina. La ragazzina continua a salutare tutti e ringraziarli per la serata. Si avvicina a me per poi salire nella mia macchina al posto del passeggero.

"Vecchietto mi dai un passaggio?"

"A casa mia o tua?"

Salgo in macchina e accendo il quadro, mentre lei si mette la cintura.

"Tua."

Metto in modo e vado verso casa. La tempesta di neve potrebbe tenerci bloccati per qualche giorno.

Sei sicuro di volerla nella tua zona privata per giorni?

La parte più razionale di me sta cercando di farmi ragionare.

Avanti Ascanio, che saranno mai due o tre giorni? Magari arrivi al dunque.

La parte "cattiva" di me mi sta portando all'esasperazione. Guardo di sfuggita la ragazzina impegnata a rispondere a vari messaggi nel telefono.
Bene fanculo la razionalità.

Siamo a metà strada ed il suo telefono squilla. Non so, se il motivo sia qualche punizione divina ma ogni volta che siamo insieme ci chiama qualcuno.
Risponde e una voce maschile occupa tutto l'abitacolo della macchina da quanto urla entusiasto.

"Buon compleanno principessa!"

"Grazie Tayson."

Ancora quello li?

Non riesco a capire molto del restante della conversazione. La ragazzina risponde con vari "si" e "vedremo", poi stacca il telefono sospirando.

"Tutto ok?"

"Si è solo complicato. "

Mi fermo davanti a casa.

"Avrai tutta notte per spiegarmelo se vuoi."

Mi sorride debolmente e scende dalla macchina. Saliamo con l'ascensore nell'appartamento.
Chiudo la porta alle nostre spalle ed accendo la luce.
Nerea si guarda intorno un paio di volte prima di gettarsi sul pavimento di peluche.

"È bellissimo."

"Auguri ragazzina."

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