12.

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Ascanio

Camminiamo da ormai dieci minuti. È silenziosa, troppo silenziosa e pensierosa.
Mi squilla il telefono. Katrina sta continuando a chiamarmi ormai da un'ora. Non ho voglia di sentirla, forse stasera.
So che se mi chiama è solo per una cosa.

"Allora cosa è successo. Ti ha fatto qualcosa?"

"No assolutamente. Enea è un mio ex, diciamo che non mi aspettavo di vederlo qui."

"Da quanto vi siete lasciati?"

Mi guarda come spiazzata dalla mia domanda.
La verità è che sono abbastanza in difficoltà.
Diciamo che non sono molto bravo a fare conversazione con le donne, che non sia un mezzo per portarle a letto.

"Cinque anni. Sono stata io a lasciarlo. Avevamo quindici anni, eravamo dei ragazzini. Siamo stati insieme sei mesi. Poi ho capito che mi stava passando. Non provavo più l'euforia iniziale ma gli volevo un gran bene. Tantissimo, come se fosse mio fratello, ed io sono figlia unica.

Quando ho deciso di dirglielo lui non l'ha presa bene. È caduto in depressione, ha dovuto prendere gli psicofarmaci, sedute su sedute dagli psicologi. Ho provato a restargli accanto nonostante mi facesse male sapere che per colpa mia si stava riducendo ad un fantasma senza vita.
Quando ho capito che la mia presenza gli faceva del male sono sparita. Non l'ho più cercato ma sono rimasta a sua insaputa in contatto con la famiglia."

Mi guarda e negli occhi vedo solo i sensi di colpa.

"Sei stata sincera, per quanto abbia fatto male non lo hai preso in giro."

"Si ma credo che dopo anni fosse tutto ok invece..."

"Ne sei innamorata?"

"No."

"Sei mai stata innamorata di lui?"

Non capisco del perché ho così bisogno di risposte. Eppure quando lui l'ha abbracciata qualcosa si è mosso in me.
Ho avuto l'impulso di strapparla da quell'abbraccio.

"No...non mi sono mai innamorata di nessuno."

La guardo scansare qualche pozza. Mi sembra sincera.

"Tu invece vecchietto?"

"Mai ragazzina"

"Sicuro?"

"Assolutamente."

"Quindi solo sesso?."

"Mi stai chiedendo qualche prova pratica?"

Mi da uno spintone e cerco di scansare la folla.

"Mai."

"Il sesso è più piacevole ragazzina, solo carne, ormoni, piacere e niente sentimenti a complicarti la vita."

Alza le spalle ed entra in una libreria. Annusa a pieni polmoni l'aria.

"Bibliosomia"

"Cosa hai detto?".

"Bibliosomia è una parola che sta a significare: la sensazione piacevole, che si prova quando annusiamo l'odore dei libri. Volevi sapere le mie fissazioni. Mi piacciono le parole straniere che non si possono tradurre ma hanno un significato."

Le sorrido mentre fa scorrere la mano delicata sui libri.

"Quindi la devo aggiungere a destino e psicologia?"

"Ovviamente."

Usciamo dalla biblioteca, saltella felice come una bambina con il suo nuovo libro.

"Cosa hai preso?"

I don't like you Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora