Voce Narrante

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30.03.23

Mentre Nerea spengeva il telefono e si allacciava la cintura del seggiolino, prima del decollo, buttò un'ultima occhiata fuori dal finestrino dell'aereoplano.
"Fernweh" e "Wanderlust", furono le uniche parole che le vennero in mente.

Entrambe le appartenevano, erano parte di lei.

La prima significava la voglia di lasciare le attuali circostanze, quelle conosciute ed andare ad esplorare luoghi lontani.
La seconda parlava del desiderio di viaggiare per vedere ogni volta cose nuove, la "sindrome del viaggiatore".

E lei in quel momento mentre ormai l'aereo decollava, capiva di star vivendo entrambe le situazioni.
Aveva sempre amato viaggiare, conoscere il mondo, le diverse culture.
Era una cosa che l'aveva sempre fatta star bene.
Il suo carica batteria.
Dopo ogni viaggio era sempre tornata felice e piena di vita e d'ispirazione.
E poi stava vivendo un momento in un cui la sua testa e il suo cuore non si trovavano più in sincrono, ed andare via, per lasciare tutto per un po' e poi tornare serena, era la cosa più giusta da fare.

Almeno sperava di si.

Sentiva solo il bisogno di stare da sola, nella sua solitudine a pensare.
Ed era un desiderio talmente forte che reprimerlo sarebbe stata una scelta folle, sarebbe soffocata anche lei.
Così decise che se della sua solitudine aveva bisogno l'avrebbe accolta a braccia aperte.

I don't like you Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora