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Preferirei morire di passione, che di noia.
-Vincent Van Gogh-

Nerea

Sto discusdento al telefono, da un'ora con Damiano.

"Mai Damiano faccio la scrittrice di libri per bambini, hai capito bene ?! Per bambini!...Non lavoro in uno strip club."

Penso che i vicini mi possano sentire benissimo.
Ieri sera non ho aspettato il ritorno di Ascanio e sono tornata a casa, dopo essermi assicurata che la crostata non si fosse bruciata.

"Nerea per favore sei la mia migliore amica...e poi cosa hai contro le ragazze degli stripclub?"

"Niente è un lavoro come gli altri...ma ci vedresti me a ballare per tre vecchi ricconi- allunga mani, solo per soldi?"

"Non è la fame di soldi te lo giuro."

"Ti sei indebitato?"

Silenzio.
Cazzo.

"Damiano ti sei fatto debiti?".

"Ho solo qualche pagamento indietro."

"Cosa intendi per qualche?"

"Tre o quattro."

"Come diavolo hai fatto?"

"Scusa se non fosse che ne ho bisogno non te lo chiederei."

"Va bene ma ballo e basta, nient'altro. "

"Davvero?"

"Si."

"Sei fantastica, ti sposerei. Vengo da te per comprare il vestito. Grazie, grazie, grazie!"

Butto il telefono sul letto e mi chiedo se davvero sarò capace di ballare con un vestito striminzito davanti a tre sconosciuti, vecchi e pieni di soldi.
Damiano mi ha chiamato stamani, disperato e alla ricerca di una ballerina, per una serata esclusiva al ristorante che gli frutterà abbastanza grana.
Ed ovviamente a pensato a me lo stronzo.

Mi preparo e scendo. Damiano mi sta aspettando con gli occhi da cucciolo abbandonato.

"Solo perché ti voglio bene."

Passiamo la mattina a girare per negozi. Non trovo un vestito che mi calzi bene. Alcuni troppi grandi, altri stretti, altri troppo nuda. Per fortuna indosserò una maschera nessuno mi riconoscerà. Ascanio stasera sarà in sala, ovviamente è il suo lavoro. Se penso a ieri sono assalita dal caldo in tutto il corpo e dalla vergogna.

"Ei principessa tutto ok?"

Guardo Damiano che a sua volta mi guarda preoccupato.

"Si perché ?"

"Hai la testa fra le nuvole."

"Come sempre."

"Non lo so stavolta sei diversa."

Lascio cadere la conversazione e mi di rigo in un negozio. Il manichino esposto in vetrina indossa un bellissimo tubino rosso, forse troppo corto bel poterci ballare. La Nerea di due anni fa non l'avrebbe mai comprato e forse è questa, la motivazione che mi spinge ad entrare nel negozio. Damiano mi insegue felice perché forse ho finalmente trovato qualcosa da indossare.

"Lo vado a provare nel camerino aspettami."

Entro e mi cambio a velocità record, visto il freddo qua dentro. Apro la tenda del camerino e Damiano mi guarda senza dire niente. Ottimo faccio così schifo? Mi guardo allo specchio ma mi sembra tutto ok, o almeno lo specchio non si è rotto.

"Faccio così schifo?"

"Se avessi altri gusti ci proverei con te ora e subito. Sicura di voler ballare così. Non é che i vecchietti si prenderanno un infarto vero? Sennò addio alla possibilità di eliminare i debiti."

Rido mentre Damiano con il suo fare drammatico si porta una mano alla fronte. Controllo un'ultima volta il mio riflesso allo specchio e con una sicurezza che non mi appartiene mi cambio e vado a pagare alla cassa.

"Sicura. Ormai è fatta."

"Grazie piccola. Che ne dici tesoro ci fermiamo da Starbucks?"

Annuisco felice e Damiano mi prende sotto braccio come gli uomini facevano ormai anni e anni fa. Uno dei motivi per cui l'adoro sicuramente è la sua galanteria.

I don't like you Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora