Capitolo 10

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Andrew

La prima volta che dissi ad una ragazza che mi piaceva avevo si e no quattordici anni e in cambio ricevetti un pugno in faccia. Alla mia carissima amica Charlotte che all'epoca aveva dodici anni non le piacque questo mio pensiero così pensò benissimo di conciarmi per le feste. Nella mia infelice e noiosa quasi adolescenza decisi di voler andare a cavallo così mi iscrissi al corso di equitazione e lì conobbi Charlotte. Essendo ancora alle prime armi è troppo stupido restai affascinato da lei e dalla sua bravura di cavalcare e così dopo varie volte che la vidi pensai di dirle quello che io pensavo di provare ma che in realtà non sapevo neanche cosa volesse dire. Con il tempo ho capito che tra me e Charlotte non potrà mai esserci nient'altro sennò una grandissima amicizia, anzi, lei è quella sorella che non ho mai avuto. Sapevo che lei avesse una sorella ma che ho visto di striscio si e no tre volte e questo perché le due non si sopportano. Sono molto diverse e con tutto che Char è la mia migliore amica devo ammettere che certe volte è proprio stronza.

"Anche tu mi piaci Drew" non faccio altro che pensare alla risposta di Krystal di qualche giorno fa. Dopo quel episodio con Charlotte non ho mai detto a nessuna ragazza che mi piaceva e se ci ripenso ad oggi essendo più maturo posso affermare con certezza che in realtà non mi piaceva affatto la mia amica ma che ero solo attratto dalla sua bravura.

Krys mi piace veramente e ho provato a non lasciare la mia bocca a parlare a vanvera rivelando quello che dovrei uccidere ma non sono stato in grado. Quando lei mi è vicina tutto cambia, tutto diventa più bello ma soprattutto lei riesce a strapparmi dalle tenebre e questo mi destabilizza. Nessuno negli anni è mai stato in grado di avere questo tipo di potere sul lato buio che c'è in me, neanche Charlotte e invece questa ragazza mi fa respirare ed è così sbagliato.

"Mi piacerebbe tanto vederti" leggo velocemente il suo messaggio sorridendo come un ebete. Sono passati quattro giorni da l'ho vista l'ultima volta e questo perché gli ho contatti, i giorni intendo. Krystal nonostante ha quasi ventitre anni ha una vita alquanto movimentata e non solo per via del college ma per tutto quello che fa durante la giornata. Si divide tra studio, lavoro, palestra, amici e chissà quante altre cose con una naturalezza e con una grinta pazzesca e questo mi fa capire quanto è forte come persona. Ho avuto il piacere di osservarla un paio di volte e ho notato che nonostante la stanchezza non si arrende mai.

"Pranziamo insieme? Devo raccontarti una cosa" scrivo velocemente mentre mi alzo dal divano andando verso la mia stanza per prepararmi. Anche io sono impaziente di vederla e se avessi ascoltato quel pezzo di rottame che ho in cambio del cuore sicuramente sarei corso da lei in questi giorni ma non volevo sembrare disperato davanti ai suoi occhi così ho aspettato e se non si fosse fatta sentire lei sono sicuro che entro la fine della giornata mi sarei presentato a casa sua con una stupida scusa e tutto questo solo per vederla.

<Ti è morto qualcuno?> chiedo ironicamente mentre scendo dalla macchina andandole incontro.

<Nessuno> risponde solamente per poi stringersi a me come un piccolo e coccoloso koala. Il suo profumo come sempre arriva alle mie narici mandando il mio cervello in estasi. Mi piace quando si stringe forte a me così come adoro quando poggia la testa nell'incavo del mio collo facendomi rabbrividire quando strofina il suo naso ma la cosa che più mi fa andare fuori di testa è quando sfiora il mio collo con le sue labbra.

<È successo qualcosa?> chiedo preoccupato quando sento la mia pelle bagnarsi segno che questa bellissima creatura sta piangendo.

<Più o meno> risponde tristemente mentre si allontana da me per guardami negli occhi.

<Ne vuoi parlare?> chiedo mentre le asciugo le lacrime.

<Magari dopo. Andiamo a mangiare?>

<Vieni, sali> dico solamente afferrando la sua mano calda dirigendoci verso la macchina. Non ho mai preso una ragazza per mano eppure con lei mi viene tutto così spontaneo ma soprattutto naturale. Saliamo in macchina nel silenzio più assordante e mentre guido sposto sempre lo sguardo su di lei osservandola e non mi piace vederla così malinconica.

<Dove andiamo a magiare?> chiede a bassa voce mentre continua a guardare fuori dal finestrino.

<Andiamo da me. Volevo parlartene a pranzo ma forse è meglio se te lo faccio vedere. Magari riesco a tirarti su il morale>

<Scusa e che sono un po' triste> mormora piano e quando parcheggio davanti casa mia la vedo strabuzzare gli occhi.

<Veramente questa è casa tua? Cioè la prima volta che ti incontri io ero a casa tua?> chiede sorpresa scendendo dalla macchina.

<Se non ricordo male ti avevo detto che a me piace
organizzare le feste> rispondo ridacchiando mentre prendo le chiavi di casa per aprire la porta.

<Si ma non pensavo che questa fosse casa tua>

<Ti voglio presentare...>

<Simba!> urla felice appena apro la porta di casa e il piccolo peloseto ci viene incontro.

<Ciao amore mio> dice felice mentre si inginocchia prendendo il cane in braccio e spupazzarlo tutto.

<Pensavo di averti perso> sussurra piano mentre stringe al suo petto questa palla di pelo arancione.

<L'altro ieri sono andata al centro e quando non ho trovato Simba mi sono messa a piangere. Kate mi ripeteva in continuazione di adottarlo ma non avrei avuto abbastanza tempo da dedicargli e poi quando mi ha detto che è stato adottato mi sono sentita morire dentro. Adoro tutti i cani che ci sono al centro ma il piccolo Simba era, è importante per me>

<Per questo eri triste?> chiedo mentre l'aiuto ad alzarsi da terra.

<Sono una sciocca emotiva>

<Avere un cuore ed essere sensibili non vuol dire essere sciocchi> sussurro piano mentre non riesco a togliermi gli occhi da lei. È così bella, così pura, così vera che mi ammalia. La vedo togliersi le scarpe e in tutta naturalezza come se fosse l'ennesima volta che lo fa si siede sul divano incrociando le gambe per poi continuare a giocare con Simba ed io come se fossi il suo lato opposto della calamita mi sento sempre attratto tant'è che l'affianco sedendomi quasi accanto a lei. Vedere nuovamente il sorriso sulle sue labbra fa sorridere anche me. Lei ha questo potere. Mi stare bene e con il suo sorriso riscalda il mio cuore.

<Quanto vorrei che tutto fosse più semplice> borbotto fra me e me diventando nuovamente serio.

<Sono così felice che lo hai preso tu> la sento farfugliare e quando si lancia fra le mie braccia inizialmente mi acciglio irrigidendo ogni muscolo.

<Scusa, non volevo> mormora piano quando capisce che questo contatto inaspettato mi ha fatto irrigidire. Lentamente si stacca da me facendomi sentire un brivido di ghiaccio in tutto il corpo e quando vedo che tiene la testa china sento come se mi avessero pugnalato all'altezza del cuore. Appoggio le mani a coppa sul suo viso alzandole la testa per guardarla negli occhi e mi sento un emerito coglione quando vedo i suoi occhi spenti, di nuovo e questo volta per colpa mia.

<Al diavolo> dico solamente prima di unire le nostre labbra e lasciandoci trasportare dal desiderio baciandosi in modo passionale. Krystal è come il fuoco e so per certo che prima o poi mi brucerò ma per il momento non voglio pensarci. La faccio scivolare lentamente con la schiena sul divano facendomi spazio in mezzo alle sue gambe mentre le sue mani glielo porto ai latti della testa unendole con le mie senza mai staccarmi dalle sue labbra, dalla sua lingua e dal suo sapore.

<Andrew> sussurra il mio in un modo che a me fa andare fuori di testa e quando la sua bocca rilascia quello che sembra un ansimo mi rendo conto che ci sono dentro più di quanto pensassi. Lei mi fa impazzire.

L'amore trova sempre una soluzione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora