Capitolo 15

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Krystal

Troviamo la felicità in ogni piccola cosa che ci fa sorridere. Non so esattamente cosa sia per me la felicità. Almeno prima non lo sapevo. Potrei dire che la felicità è sicuramente un motivo per sorridere, per essere ottimisti, per essere sempre felici e allegri, un motivo in più per rendersi conto di quanto sia bella la vita. La felicità può essere un'idea, un contesto, un sentimento o una semplice parola che ci fa sorridere e se penso a tutto quello che ho appena enumerato mi viene in mente solo una parola, anzi, un solo nome, Andrew. Lui è la mia felicità.  Sono passati un paio di giorni dalla festa di halloween e tutti questi giorni ho avuto il piacere di passarli insieme a Andrew. Da quando quella sera mangiamo sul terrazzo della mia stanza lui è rimasto da me e sinceramente mi ha fatto piacere passare più tempo con lui. Ricordo che mentre eravamo avvolti dal mio moribondo e caldo piumone lui si addormentò con la testa sul mio petto e sussurrò uno strana frase che pensando sicuramente era rivolta al padre.

"Non mi lasciare mai" furono queste le parole che disse quando è stato travolto dalle braccia di morfeo. Molto probabilmente avrà sognato il suo papà altrimenti non saprei spiegarmi quelle parole.

<Hai avuto il permesso per uscire e vedere la luce del giorno?> chiede ironicamente la mia amica appena la raggiungo al tavolo.

<E tu per caso hai le mestruazioni per questo Allan ti ha lasciata andare?>

<Non fai ridere> borbotta piano mentre continua a mangiare il pane che sicuramente si è fatta portare dal cameriere.

<Io a differenza tua sono uscita in questi giorni Yasmin. Non sono andata ai corsi ma sono andata al lavoro così come sono andata a fare anche la spesa>

<E Andrew?> chiede curiosa.

<Ci siamo sentiti tutti i giorni al telefono Yasmin e sai che lui è rimasto con me>

<E non avete fatto niente?> chiede curiosa facendomi alzare gli occhi al cielo. Praticamente mi ha fatto questo domanda cinque volte al giorno per una settimana di seguito.

<Quando succederà sarai la prima a saperlo> la informo sbuffando.

<Allan si da veramente...>

<Non voglio sapere cosa fate voi due Yasmin. Quindi, hai le mestruazioni?> chiedo curiosa e quando abbassa lo sguardo scoppio a ridere. Lei ha preferito restare a casa del suo ragazzo in tutti questi giorni e sicuramente non hanno giocato a scacchi.

<Sei felice> ammette sicura di se mentre non mi toglie gli occhi di dosso neanche per un secondo.

<Lo sono> dico sorridendo.

<Quindi mi vuoi dire cosa ha di speciale dato che ti ha fatto perdere la testa?> chiede nuovamente aspettando una vera risposta questa volta. La prima volta che me lo chiesi ero in macchina e stavo tornado a casa e ricordo benissimo di averle detto che lui non mi ha fatto perdere un bel niente ma ad oggi le cose stanno decisamente un pochettino diverse.

<È semplicemente meraviglioso. La prima volta che lo incontrai fui attratta dai suoi occhi, dal suo sguardo spento e pieno di dolore. Poi l'ho rivisto di nuovo e di nuovo ancora e mi sono resa conto che lui è diverso, speciale. Mi piace tutto di lui persino quando russa la notte>

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