Capitolo 36

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Krystal

<Cosa hai scoperto?> chiedo a Owen appena nel suo ufficio.

<Buongiorno anche a te Krystal. Ho dormito bene anche io, grazie della domanda> borbotta piano in modo ironico.

<Ti ho mandato il buongiorno quando ti ho informato che stavo venendo qui. Quindi?> chiedo seria mentre mi siedo sulla poltrona davanti a lui dall'altra parte della scrivania.

<Kate ha scoperto il nome del dottor che...>

<Voglio il nome Owen. Quello che ha fatto lo so benissimo>

<Rodrigo Cruz>

<Dove stai andando?> chiede preoccupato appena mi alzo dalla poltrona.

<A cercarlo>

<È già qui alla centrale>

<E cosa aspettavi a dirmelo?> chiedo in modo duro mentre esco dal suo ufficio.

<Sta ferma dannazione. Cosa credi di fare?> chiede a bassa voce mentre mi afferra per un braccio fermandomi.

<Parlare con lui Owen. Lo avete interrogato? Ha detto qualcosa su quella sera oppure è rimasto muto come un pesce?> chiedo incazzata e quando i suoi occhi vacillano per qualche secondo capisco che la seconda opzione sia quella giusta. Non sanno niente.

<Mettimi in cella con lui>

<Tu sei pazza. Cosa pensi di fare Krystal?>

<Sarò pure pazza ma a quanto pare voi non siete capaci di fare niente. Posso passarmi per una pazza criminale e farmi confessare qualcosa. Ah, e voglio un microfono addosso>

<Non siamo in un fottuto film Krystal! Potrebbe essere pericoloso>

<Allora mettimi nella cella accanto. Senti Owen, io l'unica cosa che voglio è incastrare quella pazza prima che faccia del male a qualcun'altro>

<Sarai tu a dirlo al tuo ragazzo> borbotta piano mentre mi fa segno di seguirlo nel suo ufficio dove mi fa mettere un microfono per poi lasciare il mio telefono e il giubbotto.

<Sono necessarie le manette?> chiedo sbuffando.

<Deve essere credibile> risponde facendo spallucce mentre usciamo da suo ufficio.

<Cosa hai combinato?> chiede Kate strabuzzando gli occhi. Perfetto, solo lei mancava.

<Fattelo spiegare da Owen> dico solamente mentre mi incammino con il mio amico verso le celle e quando arrivo inizio a fare come una pazza entrando nella parte di una ragazza esaurita e appena arrestata.

<Sta ferma> sbotta Owen contro di me mentre mi toglie le manette e chiudermi dentro.

<Siete tutti dei bastardi!> urlo contro di lui appena gira l'angolo per andarsene e se conosco bene il mio amico ha solo finto di essersene andato sbattendo fintamente la porta.

<Hai proprio ragione> un mormorio arriva alle mie orecchie facendomi sussultare ma mi ricompongo subito per poi girarmi verso la persona interessata. Avrà si e no cinquant'anni, un uomo di altezza media, poco robusto, uno sguardo perso, quasi impaurato potrei dire.

<Gli sbirri sono tutti bastardi> dico in modo disgustoso mentre fintamente mi massaggio i polsi.

<Fanno quello che vogliono solo perché possiedono un maledetto distintivo> lo sento borbottare mentre si passa le mani nei capelli disperato.

<Loro si nascondo dietro a quel distintivo solo perché non hanno le palle di fare quello che noi facciamo> dico sicura di me mentre abbozzo un sorriso.

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