Capitolo 37

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Krystal

<La smettete di mormorare?> chiedo infastidita mentre mi copro la testa con il cuscino. Saranno un paio di minuti da quando sono svegliata e tutto questo per il fastidioso ronzio che continuo a sentire tutt'ora.

<Stai bene?> sento Andrew chiedere in modo preoccupato.

<Mi hai svegliata solo per chiedere se sto bene?> chiedo nuovamente infastidita mentre sposto il cuscino aprendo gli occhi.

<Cosa ci fatte voi qui?> chiedo curiosa mentre vedo tutti i miei amici ma mi accogli quando vedo la mamma. Le due mamme per la precisione.

<Perché non me l'hai detto?> la voce spezzata dal piano di Yasmin arriva alle mie orecchie facendomi sposare le sguardo su di lei. Il suo viso è rigato dalle lacrime mentre i suoi occhi sono rossi.

<Detto cos...>

<Non ci provare Krystal! Lo sai come mi sono sentita quando mi hanno raccontato la verità?>

<Mi dispiace> mormoro piano mentre abbasso lo sguardo.

<Non mi interessa di chi sono figlia Krystal. Il problema è lo stato in cui ti ho vista ieri.
Avevi lo sguardo perso come se fossi sotto shock mentre piangevi senza fermarti. Ho chiesto spiegazioni a tutti sai? Ma nessuno è stato in grado di darmi una spiegazione. Tutti sono rimasti in silenzio, tutti a proteggere la dolce e ingenua Yasmin! Il problema è il fatto che hai dovuto affrontare tutto questo da sola Krystal, da sola quando io ero in vacanza a Bali e anche quando sono tornata senza mai chiedermi del perché tu fossi così strana ultimamente. Perché diamine non me l'hai detto?>

<Puoi fermi una colpa se volevo proteggerti?>

<Si che posso! Io ero tutta tranquilla a vivere la mia vita quando tu pian piano ti stavi distruggendo da sola, poco alla volta e tutto questo per me! Potevamo affrontarlo insieme Krys. Qualsiasi cosa potevamo risolverla insieme> sussurra piangendo.

<Lo capisci che Amelia potrebbe farti del male?> chiedo a bassa voce mentre istintivamente sposto lo sguardo sul mio ragazzo. So che per lui è più difficile tutto questo, infondo il male è sua madre.

<Ognuno deve pagare per quello che ha fatto Krystal> parla in modo deciso mentre si siede accanto a me prendendomi per mano.

<Mi dispiace tanto Andrew>

<A me dispiace per quello che ha fatto a mio padre e a tutti voi, soprattutto a te>

<Cosa fanno loro qui?> chiedo a bassa voce riferendomi a Miranda e alla mia vera madre. Non ho più sentito Miranda da quando per il mio compleanno mi ha mandato quel messaggio per fami gli auguri. Cosa ci fa lei ora qui?

<Eravamo tutti preoccupati per te amore. Come ti è venuto in mente di fare una cosa del genere?> chiede con tono di rimprovero.

<È stato un gioco da ragazzi> rispondo facendomi spallucce.

<Quel gioco dovresti insegnarlo anche a me> dice Owen ridacchiando ricevendo da parte di tutti i presenti un occhiataccia.

<Stai bene Allan?> chiedo al mio amico che come una femminuccia piange in un angolo della mia stanza.

<Tu stai bene Krystal?> chiede a sua volta guardandomi negli occhi.

<Ti sembra che sto male?> chiedo sorridendo mentre lui sbuffa sonoramente.

<Tesoro> sento la voce di Miranda farsi avanti facendomi sospirare.

<Non ora> mormoro piano senza guardarla. Da quando mi ha raccontato la verità non si è più fatta sentire e questa sua indifferenza mi ha ferita. Vorrei non pensare che il suo unico intento fosse quello di assicurarsi che la sua vera figlia fosse al sicuro e che di me orami non le interessa minimamente. Improvvisamente i miei occhi si riempiono di lacrime amare.

<Avrei protetto ugualmente Yasmin sai? Non l'ho fatto per te ma per lei, per la mia migliore amica ma tu, tu mi hai abbandonata a me stessa Miranda> sussurro amareggiata andandomi dal letto e uscire fuori sul terrazzino.

<Io sarei rimasta accanto a me Krystal se solo tu...>

<Lo so Yasmin, per questo ho preferito non dirtelo. Avrei pure sbagliato ma tu sei come una sorella per me e non avrei permessa a quella donna di farti del male. Tuo padre è morto per proteggerti lo capisci?>

<E a te chi ci pensa Krystal? Chi protegge te da quella pazza?>

<Ho ancora la forza di farlo da sola Mimì>

<E quando finirai le forze? Quando sarai troppo stanca per lottare? Come farai a sconfiggerla?>

<Fosse l'ultima cosa che farò> mormoro piano facendola accigliare.

<Cosa vuoi dire?>

<Sono malata Yasmin. Il mio problema di respirazione non è dovuto all'asma ma è molto più grave di così. Il polmone destro non funziona bene e il sinistro mi sta abbandonando> confesso a bassa voce mentre calde lacrime bagnano il mio viso.

<Vuoi fare qualcosa per me? Lotta per te e tuo fratello, per la vostra relazione perché sarà l'unica cosa che vi resterà>

<Ma cosa diamine stai dicendo? Perché parli in questo modo?>

<Sai perché ho voluto lottare da sola e tenerti all'oscuro? Per lasciare la parte migliore di me alle due persone che più amo. E spero tanto che un giorno il vostro legame sarà invincibile>

<Smettila di dire cazzate Krystal!>

<Mi dispiace tanto Yasmin ma per me non c'è niente da fare. Lotterò, per te, per Andrew, per regalarli tanti momenti belli insieme. E sognerò che tutto questo potrà essere per sempre ma che per sempre non sarà mai>

<Ho detto smettila di parlare in questo modo. Tu non vai da nessuna parte!> urla in preda al panico.

<Volevi la verità Yasmin. E mi dispiace che tutta questa verità ricada su di te ma ora è il tuo momento di essere forte. Dovrai essere il pilastro di tutti quando io, quando...>

<Non lo dire, ti prego> sussurra piano mentre appoggia la mano sulla mia bocca impedendomi di finire la frase. Guardo i suoi occhi pieni di terrore e le guance bagnate di lacrime e mi dispiace vederla così ma lei deve capire. Lei ora deve essere forte per dare forza anche agli altri soprattutto a suo fratello che ama con tutta me stessa.

Mi dispiace amore mio di averti mentito.

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