Capitolo 31

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Andrew

Nell'ultimo periodo, per la precisione da quando ho racconto a Krystal la verità ho notato come il suo stato d'animo varia in base alla giornata. È perennemente soprappensiero, di poche parole, triste, e non so proprio cosa fare per tirarle su il morale. Forse per lei è stato un duro colpo scoprire che la persona che considerava suo padre in realtà non lo è. È vero, lei non sapeva niente della persona che considerava suo padre ma forse è difficile scoprire che tuo padre non è tuo padre. Mi chiedo perché sua madre Miranda ha mentito in questo modo. Chi è il vero padre di Krystal? Sono tante le domande che vorrei porle ma non vorrei essere troppo invadente. Sta già male di suo. Da quando è torna ieri pomeriggio l'unica cosa che ha fatto è stata restare a letto abbracciata a me, in silenzio. Avevo già capito che qualcosa non andava con lei già dai messaggi che continuava a scrivermi. Sembrava come se avessi disperatamente bisogno di me e fa male vederla così giù. Non ho mai visto Krystal così vulnerabile come questa notte dove ha pianto fino a quando non si è addormentata. Ho chiamato quel detective per farmi dare qualche spiegazione ma da lui non ho ricevuto nessuna risposta. Non una credibile almeno. Mi ha detto che il caso che hanno seguito l'ha scombussolata parecchio dato che ha scoperto che lo vittima che ha esaminato in realtà è stata uccisa e la sua morte l'hanno fatto passare per un incidente.

<Krystal!> un urlo acuto si sente in tutta la casa e dalla voce capisco che si tratta della sua pazza amica, Yasmin.

<Non urlare> borbotto a bassa voce appena entra dentro la camera da letto.

<Sta dormendo?> domanda incredula mentre guarda l'amica sdraiata nel letto.

<No, fa solo finta> rispondo ironicamente.

<Perché dorme a quest'ora? Krystal non dorme mai di pomeriggio. Sta male? Così le hai fatto?> chiede preoccupata mentre mi guarda in malo modo.

<Non le ho fatto niente. Sta così da quando è tornata ieri>

<Dove è stata?> chiede curiosa inarcando le sopracciglia.

<È partita per seguire un caso. Non te l'ha detto?>

<Partita dove Andrew? No che non lo sapevo>

<È andata...non lo so> sussurro poi allibito.

<In che senso non lo sai?>

<Nel senso che non lo so. Forse me l'avrà detto e non me lo ricordo. Sai, ero più impegnato a sentire la sua mancanza> farfuglio piano mentre mi rendo conto solo adesso di essere un emerito coglione dato che in realtà non so un bel niente.

<Cosa credi di fare?> chiedo preoccupato quando la vedo avvicinarsi al letto.

<Chiedere spiegazioni. Alzati stronza. Lo so che non stai dormendo> sbotta contro di lei facendola sbuffare.

<Hai visto? L'hai svegliata>

<Ti ho detto che questa stronza non dorme di pomeriggio> ribadisce nuovamente mentre toglie la coperta dal corpo di Krystal.

<Ti ho sentita praticamente da quando hai parcheggiato la macchina Yasmin. Solo tu fai stridere le ruote in quel modo> Krystal borbotta a bassa voce mentre si mette seduta. Il suo viso è stanco, lo sguardo spento e con le occhiaie sotto gli occhi. Cosa sta succedendo?

<È morto Simba?> chiede la sua amica preoccupata appena vede i suoi occhi cupi.

<Il mio cane sta bene. Cosa ci fai qui?> chiede in modo duro come se la sua presenze le stesse dando fastidio.

<Ti ringrazio per la super vacanza Krystal ma stare un mese lontana è da pazzi. Ho ancora un esame da dare e poi tra poco ci saranno le feste natalizie. Non sapevo che la tua sorpresa pazza comprendeva tutto questo tempo>

<Dov'è Allan?> chiede sbuffando.

<Di sotto. Ha detto che preferiva aspettare di...> Yasmin non finisce di parlare che la mia dolce ma pazza ragazza scende dal letto per correre al piano di sotto.

<Krystal io...>

<Sei un coglione> mormora a bassa voce interrompendo il suo amico sul punto di parlare.

<C'è qualcosa che non va?> chiedo curioso ma anche confuso. Perché ho i'impressione che c'è l'ha con il mondo intero?

<Va tutto bene. Magnificamente direi> borbotta a bassa voce e quando sentiamo il campanello di casa suonare lei sussulta per poi sentirla sussurrare qualcosa che non riesco a capire mentre mi sbrigo per aprire la porta.

<Cosa ci fai tu qui?> chiedo incredulo quando mi ritrovo davanti mia madre.

<Ho saputo una cosa> risponde sorridendo mentre avanza dentro casa.

<Come facevi a sapere dove fossi?>

<La tua dolce amica non è poi così amica come credevi> risponde ridacchiando facendomi accigliare.

<Charlotte> sussurro incredulo il suo nome.

<Mi ha detto una cosa interessante sai? Ho saputo che hai una relazione con la figlia di quella stronza di Miranda. Dimmi che non è vero e che in realtà hai seguito i miei consigli e ti sei vendicato> dice in modo duro al che io istintivamente sposto lo sguardo su Krystal che sentendo le parole di mia madre chiude gli occhi sospirando.

<Ora basta. Sei fissata con questa vendetta bassata su un bel niente!> urlo contro di lei.

<Sua madre ha ucciso tuo padre! Ti sembra una cosa da niente?>

<Mia madre non ha ucciso nessuno!> la voce di Krystal esce in modo duro facendomi accigliare.

<Cosa c'entra tua madre?> chiede la mia confusa.

<Io sono la figlia di Miranda e mia madre non ha ucciso nessuno> dice in modo duro mentre mia madre strabuzza gli occhi.

<Tu, tu sei,cioè...> inizia a balbettare senza sapere cosa dire e questo mi sorprende dato che è la prima volta in trent'anni che vedo mia madre in questo modo.

<Già. Mi scusi signora Harrison, dovevo presentatemi prima> dice poi mentre abbozza un sorriso per poi andare verso di mia madre e abbracciarla fortemente.

<È un piace mia cara. Scusate per il disturbo ma devo andare> mia madre parla velocemente per poi uscire in fretta da questa cosa.

<L'hai minacciata per caso?> chiede Yasmin ridacchiando facendo alzare gli occhi al cielo alla mia ragazza.

<Sicuramente le sta simpatica> risponde Allan facendo spallucce.

<Non mi sembra proprio> mormoro piano mentre guardo Krystal che a sua volta guarda la sua amica con preoccupazione. Ma cosa diamine sta succedendo?

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