Chapter 32

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Quella sera alla fine Yukhei dovette chiamare la polizia, proprio come aveva detto per intimorire la donna. Questa non voleva proprio saperne di andarsene e ben che meno di dare una tregua alla figlia.

Mei restò tutto il tempo in silenzio, con il volto chino ad osservare le sue scarpe mezze logore.

Arrivò ben presto una pattuglia, o meglio, un solo poliziotto che mezzo svogliato cercò di fermare la lite, invitando la donna a prendere le sue cose e a dirigersi verso la macchina.

Il suo nome era Takeshi e dal suo abbigliamento tutti i presenti capirono che si era assentato da una discutibile cena di Natale. La sua ragazza infatti, totalmente irritata dalla sua chiamata di lavoro, lo lasciò andare, finendo per mangiare da sola. 

La madre di Mei, sentendo le parole del poliziotto, decise di darsi una calmata e così se ne andò, per evitare una denuncia per schiamazzi notturni. L'apparenza in fin dei conti era la cosa a cui più teneva al mondo, non voleva mettersi di certo a litigare con una forza dell'ordine.

Mei decise quindi di tornare verso l'istituto di Anting, completamente imbarazzata e senza parole. Quello che le aveva detto sua madre l'aveva colpita nel profondo, facendole perdere l'appetito. Sua madre riusciva sempre a rovinare qualsiasi cosa di bello che le capitava.

Dejun la riaccompagnò, standosene in silenzio di fianco a lei. Il vento gelido che si abbatté su Shanghai scompigliò i loro capelli, facendoli stringere nei loro cappotti.

Non una parola da parte di entrambi. Mei si sentì una persona orribile, per aver nascosto tale aspetto a Dejun. Certo, prima o poi gliene avrebbe parlato, ma la cosa che la distruggeva di più era che tale argomento fosse uscito dalla bocca di sua madre, da una persona che non ne sapeva veramente niente di quello che era successo. Dal canto suo il ragazzo non le pose alcuna domanda, nonostante la sua mente si stesse tormentando per le parole dette dalla donna.

Non riusciva a capire che tipo di rapporto ci fosse tra Kun e Mei, tanto che per tutto il tragitto covò una profonda gelosia dentro di sè. Pensò che in fin dei conti lei fosse ancora follemente innamora di lui e che proprio per questo si fosse avvicinata a lui per rimpiazzarlo. Quando non era affatto così.

Si domandò se per caso Mei avesse solamente bisogno di una persona che le rivolgesse dell'affetto, per colmare tale vuoto, o se si fosse veramente infatuata di lui. Non riusciva a dare un senso a quel bacio, nonostante l'avesse voluto e sentito con tutto se stesso. 

Purtroppo nessuno dei due parlo e proprio per questo molti aspetti restarono irrisolti, rovinando così il loro Natale.

Dejun la guardò entrare dall'entrata principale dell'edificio, la salutò con un piccolo sorriso, nonostante la fatica nel mostrarle un simile gesto e infine tornò sulla strada di casa, pensando a come mai il destino avesse agito in quel modo.

Il sole era alto nel cielo, nonostante le temperature miti. Era un nuovo giorno e Liang Wu non vedeva l'ora di tornare al lavoro, per respirare nuovamente l'aria di festa. Era felice, lo era sempre quando si trattava di Sicheng. La sera prima però non riuscì ad invitarlo fuori a cena, come aveva programmato. Pensò di risultare invadente e un po' troppo pretenzioso, quando in fin dei conti doveva solo smetterla di lasciar parlare la sua ragione.

Nonostante questo Sicheng decise di lasciargli un regalo sulla scrivania, poco prima che terminasse il lavoro. L'avrebbe trovato e l'avrebbe aperto quando ormai se ne sarebbe andato, dato che il suo turno per quel giorno finiva prima del previsto, proprio per la festività.

Quando Wu lo scartò si ritrovò difronte un libro per bambini, pieno di colori saturi e sgargianti. Restò confuso, maneggiandolo per qualche secondo, finchè poi, leggendo la piccola lettera che gli aveva lasciato, non riuscì a capire il senso dietro quel regalo.

Unbreakable | Xiao DejunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora