Chapter 54

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Ciao Dejun,
Questa forse sarà una delle ultime lettere che ti scriverò su questo diario.
Penso sia giunto per me il momento di dirtele a voce e soprattutto di consegnarti quanto scritto in questi mesi.

Devo ancora lavorare molto su me stessa, me ne rendo conto, forse questo sarà un primo passo verso un miglioramento.

Devo smetterla di rifugiarmi tra queste pagine, per paura che nessuno possa aiutarmi o addirittura capirmi. Ora ci sei tu con me, c'è Ziyi, c'è Hendery e anche Ten.

Mi chiedi spesso di Ziyi ed Hendery e ogni volta io ti rispondo brevemente, dicendoti che li sento al telefono e che mi mancano. In verità vorrei dirti che sono immensamente felice di sentire la loro voce attraverso la cornetta. Mi dà pace, mi migliora l'umore. Spesso ci perdiamo a parlare di sciocchezze o di eventi che ci succedono durante la giornata.

Ziyi non se la sta poi passando così male con suo padre, ma Hendery ha intenzione di trasferirsi con lei da qualche parte, forse più a sud verso Wenzhou. Anche lui non ce la fa più con i suoi genitori.

Sono contenta per loro, li vedo davvero felici. Un po' come lo siamo io e te Dejun.

Ziyi mi ha domandato cosa è successo di preciso all'istituto e poi mi ha chiesto notizie del dottor Liang. Io le ho detto tutto, che l'ho visto qualche giorno fa.

Non sono ancora riuscita a dirtelo Dejun, perdonami. Ma ultimamente arrivo a casa stanca per il lavoro e tu finisci sempre tardi, non abbiamo ancora avuto modo di parlare con tranquillità, non te lo sto di certo tenendo nascosto.

Fatto sta che l'altro giorno, cercando il suo nome sulla rubrica telefonica, l'ho chiamato, sperando fosse a casa. Quattro squilli e poi rispose, io tirai un sospiro di sollievo.

Gli ho detto che ero Mei e che volevo sapere se stesse bene. Ormai era passato un mese da quell'evento e i fiori stavano sbocciando per la primavera.

Mi invitò a casa sua, a qualche isolato dalla nostra.

Ero agitata. Fortunatamente era il mio giorno libero, avrei fatto tutto con calma, sarei rimasta con lui il più possibile.

Suonai al suo campanello e poco dopo, nella casa vicino, vidi una signora anziana spostare la tenda della finestra. Il gatto saltò sul davanzale e la sua coda iniziò a muoversi. La donna mi sorrise e io feci lo stesso. Una frazione di secondo dopo la sua porta scattò e il suo volto comparì difronte al mio.

Quel pomeriggio rimanemmo tutto il tempo al tavolo della sua sala da pranzo, a bere tè e a mangiare biscotti alle noci.

Parlammo tanto, aveva bisogno di sfogarsi, lo vedevo nei suoi occhi.

Soffiava sulla bevanda bollente e poi riprendeva il discorso.

Mi disse molto esplicitamente che lui e Sicheng avevano ormai una relazione e che per colpa di una sua svista questa voce fece il giro di tutto l'istituto. Molte infermiere si licenziarono per questo e lui dovette mandare via Sicheng, per il suo bene.

Poco dopo ci furono numerose lamentele e queste raggiunsero il servizio sanitario, tanto che alcuni suoi superiori, dell'ospedale di Anting, decisero di rimpiazzarlo con l'attuale dottor Atsushi.

Non riuscii a parlare in quel momento, avevo come la bocca serrata, semi aperta, per lo sconcerto.

Riuscii solamente a dirgli che mi dispiaceva per lui, perché non lo meritava, ne lui ne Sicheng. Liang Wu ci ha sempre tenuto alla nostra salute, ci ha aiutato con tutte le sue forze e vederlo in questa situazione ora mi distrugge il cuore.

Gli raccontai poi dell'attuale dottore e della mia dipartita dall'istituto. Mi disse a sua volta che era mortificato, per il fatto che non era più riuscito a pagare per la mia permanenza all'interno dell'edificio.

Era sul lastrico, non riusciva più a trovare lavoro, dato che le voci sulla sua sessualità e sulla sua relazione con un altro ragazzo si erano sparse per tutto il paese.

Avrebbe provato all'ospedale di Shanghai, ma ci avrebbe messo del tempo per trovare un posto, dato che la graduatoria era infinita.

Gli augurai il meglio, sapevo ce l'avrebbe fatta, Liang Wu è un uomo molto forte. Così mi alzai dalla sedia e mi avviai verso la porta d'ingresso, per uscire dalla sua abitazione. Ormai erano passate 3 ore.

Lo salutai calorosamente, abbracciandolo, ma una volta sulla soglia qualcuno anticipò le mie azioni. Una persona, dall'altra parte della porta, stava entrando, girando le chiavi all'interno della serratura.

Così vidi Sicheng. Ho come la netta sensazione che i suoi occhi mi rimarranno impressi per sempre. Così profondi e pieni di tristezza.

Ci salutammo velocemente, con un piccolo sorriso. Parlammo due secondi. Riuscii a dirgli che ero troppo felice di averlo rincontrato.

E infine tornai tra le strade di Anting.

Le ultime parole del dottor Liang mi risuonarono nelle orecchie, o forse addirittura in tutto il corpo, per diverse ore. Tutt'ora mi sembra di sentire ancora l'eco.

Mi disse che era fiero di me, per i miei traguardi e per tutta la forza che ci ho messo per uscire dalla mia condizione. Spettava solo a me ora guadagnarmi la felicità, attraverso un duro lavoro, ma era sicuro che ce l'avrei fatta.

Ci giurammo di rimanere in contatto e di scriverci ogni quanto se ne sentissimo il bisogno.

Non so se sarò più in grado di scrivere, dopo queste ultime righe. Non voglio più nascondermi dietro al silenzio e alle pagine di questo diario.

Voglio dirti che ti amo Dejun, sono stanca di scriverlo e basta.

Tua per sempre

Mei






Quella sera Wu si lasciò andare nei confronti di Sicheng e parlarono a lungo di quanto accaduto con Mei. Il primo di questi raccontò all'altro della lunga conversazione avvenuta e l'amato si sdraiò sul divano, rilassandosi per la prima volta dopo diverso tempo.

Si lasciò andare grazie a due bicchieri di Tequila e improvvisamente la sua testa si alleggerì, tanto che la appoggiò allo schienale soffice aspettando che l'amato lo raggiungesse.

Ormai lo conosceva fin troppo bene.

Wu si sedette vicino a lui, circondandogli il collo con il braccio e iniziò a baciargli una guancia, fino ad arrivare alle sue labbra.

Forse quella conversazione con Mei lo aiutò a sfogarsi, tanto da trovare finalmente conforto e godersi momentaneamente la vita.

La sua saliva sapeva di alcool e il suo profumo delicato gli circondò il corpo.

Le sue mani iniziarono a toccargli le spalle e in poco tempo Sicheng appoggiò il bicchiere ormai finito sul tavolino vicino.

Poi Wu scese, alzandogli la felpa e togliendogliela a fatica. E successivamente l'altro fece lo stesso, toccando così la sua pelle nuda e fredda.

Si osservarono, come se non si fossero mai visti in quel modo, quando in verità non era la prima volta che facevano sesso. Eppure, quella, fu per loro una vera prima volta, completamente diversa dalle precedenti, forse perché più spensierata e piena di emozioni.

Sicheng gli baciò il collo e poi gli sfiorò la pelle, fino ad arrivare alla sua cintura.

Si guardarono, ancora e le loro pupille tremarono.




Quella sera finirono così per fare l'amore, su quel divano spoglio ma allo stesso tempo confortevole.

I loro corpi erano del tutto bollenti e il loro respiro doveva ancora riassestarsi.

Sicheng appoggiò la testa al bracciolo e Wu sul suo petto, solo così riuscì a sentire i suoi battiti accelerati. Per un attimo pensò gli stesse esplodendo il cuore, fino a quando non capì che anche a lui stava accadendo lo stesso.

Era solo l'amore.






Unbreakable | Xiao DejunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora