Chapter 38

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Il 1 Gennaio 1996 fu un giorno particolarmente grigio. Il sole non si vedeva, solo delle fitte nuvole rendevano il cielo di un colore monocromo, simile al maglione che stava indossando Mei.

I suoi occhi erano gonfi, non aveva dormito tutta notte, proprio per i continui tormenti e pensieri. Per questo chiamò Hendery quella mattina. Non tanto perché era il primo giorno dell'anno nuovo, semplicemente perché era il compleanno di Kun.

Il miglior regalo che potesse fargli era proprio quel diario, che aveva tenuto e scritto con tutto l'amore che le era rimasto.

Certo, mai avrebbe potuto leggerlo, eppure si sentì in dovere di restituirlo al diretto interessato. Proprio perché ogni parola al suo interno era stata dedicata a lui ed era giunto il momento di trarre le somme. Una storia ha sempre un inizio e una fine. Per iniziarne una nuova Mei doveva prima finire quella in corso.

Così, non appena arrivò in uno dei templi situati vicino la casa di Kun, nel quale risiedevano le ceneri del ragazzo, decise di lasciarlo vicino al suo loculo.

Varcò la soglia di quello spazio quasi lugubre, destinato a tutte le anime che avevano abbandonato la terra e si sentì subito pervadere da un soffio freddo, che forse aleggiava unicamente in quel cimitero.

Hendery le appoggiò una mano sulla spalla, non appena lei si fermò titubante, dandole così la forza per continuare.

Poco dopo arrivarono davanti le ceneri di Kun.

Aveva paura di vederlo in viso, di rivederlo sorridente in quella foto, posta davanti al vaso. Aveva paura di poter rivivere tutte le emozioni che aveva provato durante il suo funerale, eppure riuscì comunque ad alzare lo sguardo. E lui era lì, come 4 mesi prima.

I suoi occhi erano leggermente assottigliati, le sue fossette erano ben evidenti, le sue labbra erano del tutto rosee.

Mei si trattenne dal piangere e così strinse più forte al petto quel diario tanto usurato, composto da pagine ancora intatte e da altre che erano state strappate dalla sorella di Yangyang. Quel diario raccontava del suo dolore, quel diario rifletteva il dolore di Kun.

Hendery la guardò tutto il tempo e non disse neanche una parola. Solo una lacrima gli attraversò il viso, segnando la sua guancia in linea retta, finché non cadde giù oltre il mento, colpendo il suo cappotto.

Nonostante le sue mani stessero tremando, Mei riuscì ad appoggiare quel diario vicino al vaso, per poi assicurarsi che non potesse cadere.

Solo in quel momento tutta la tensione scivolò via dal suo corpo, abbandonandola per sempre.

Aveva fatto la cosa giusta, era l'unica cosa da fare. Continuò a ripetersi questo per svariati secondi, fino a quando non si girò verso Hendery e lo abbracciò d'istinto.

Lui le accarezzò i capelli, per poi posizionare le mani sulle sue spalle e confortarla in un qualche modo.

Mi manchi Kun, vorrei tanto risvegliarmi da questo brutto sogno. Pensò il ragazzo, chiudendo gli occhi e appoggiando una guancia sulla testa di Mei. Vorrei tanto tornare a casa tua, ad ascoltare la musica ad alto volume e a farti ridere, per poter rivedere il tuo sorriso. Avrei tanto voluto salvarti Kun, perdonami.

E poi pianse, per la prima volta da quel giorno pianse, lasciandosi andare sulla spalla di Mei, che in silenzio accettò le sue lacrime.

E in quel momento il cielo si schiarì, rivelando i deboli raggi del sole.

Buon compleanno Kun, sarebbero stati 26 anni. Pensarono entrambi nelle loro menti.







Lo studio del dottor Liang era come sempre molto ordinato. Le penne erano raggruppate in un barattolo. Alcuni fogli impilati risiedevano sopra la grande scrivania, mentre altri erano inseriti in delle buste e posizionati nella libreria alle spalle di Wu. 

Unbreakable | Xiao DejunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora