Chapter 43 : Blondie

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Blondie, all'anagrafe Liu Suyin, era appena uscita per la prima volta dopo svariato tempo dalla sua stanza. Era intontita, per via dei farmaci, le sue gambe si reggevano a malapena in pieni e i suoi capelli platino, con ormai una netta ricrescita scura, erano completamente sul suo viso.

Si guardò un po' attorno, come se quel posto non lo conoscesse affatto. Ma poi realizzò che era rimasto lo stesso identico corridoio dell'istituto di Anting.

La nuova infermiera Daiyu e Jia la stavano tenendo con delicatezza per le braccia, accompagnandola passo dopo passo, assicurandosi che non cadesse.

Liang Wu era davanti la porta del suo ufficio, con le braccia conserte al petto. Strinse i denti e poi la mascella, infine inspirò profondamente. Mille pensieri gli passarono per la testa.

Non poteva fare a meno di tormentarsi, per il suo pessimo trattamento nei confronti della ragazza. Forse era stato troppo brutale rinchiuderla per un mese in una stanza, ma in fin dei conti se non poteva chiedere un trasferimento, non aveva altra scelta che fare questo, per salvaguardare le altre pazienti.

L'aveva distrutta solo di più, tanto che si era ridotta a una persona anonima e incosciente.

Il dottor Liang avvisò il fratello di Blondie quella mattina, Yangyang, dicendogli che le avrebbero fatto fare una passeggiata nel perimetro attorno l'istituto, per farle respirare un po' d'aria fresca.

Le temperature si erano alzate, non faceva più così freddo, per questo decisero di portarla fuori.

Le altre pazienti restarono shockate quando la videro. Erano per la maggior parte nell'atrio centrale, alcune a parlare attorno ai tavoli, altre a guardare la televisione.

Tutte si zittirono non appena la sua presenza si palesò di fronte a loro. Solo una forte paura, misto a pena nei suoi confronti, agitò i loro animi.

Mei perse qualche battito, restò come immobile tutto il tempo, anche quando i loro occhi si incrociarono.

Blondie non riusciva a pensare, le medicine e gli psicofarmaci attutivano persino quella banale attività. Non era più nessuno, non sentiva neanche più il suo corpo. Aveva voglia di piangere, eppure non riusciva a ricordarsi come si facesse.

Daiyu e Jia le misero un cappotto pesante e una calda sciarpa attorno al corpo. Lei si fece vestire come una bambola e infine scese le scale, guardando gli infiniti gradini.

Non appena fu giù il dottor Liang riuscì a spostare lo sguardo, accorgendosi così di Sicheng, il quale aveva tenuto tutto il tempo gli occhi su di lui.

Quest'ultimo capì immediatamente tutti i suoi pensieri, vide il profondo dolore che si stava portando all'altezza del petto, proprio per l'insuccesso professionale nei confronti di Suyin.

Così, non appena lo vide rientrare nel suo studio lo seguì, fregandosene nel pensiero delle altre pazienti e delle altre infermiere, ferme immobili e dominate dal silenzio.

I suoi passi fecero eco tra le stanze dell'istituto, ma lui non se ne rese conto. Il suo cuore batteva ancora più forte.

Aprì la maniglia con il fiatone e vide per la prima volta Liang Wu piangere, con il volto nascosto tra le sue mani. Non vide le lacrime, sentì solo i singhiozzi.

Non si sarebbe più dimenticato di quella scena per il resto della sua vita.

Intanto, al piano terra, Blondie stava attraversando la porta principale e non appena fuori, si rese conto che suo fratello la stava già aspettando davanti l'edificio, con le mani dietro la schiena.

Yangyang era ormai in quella posizione da 15 minuti buoni. In tutto quell'arco di tempo non fece altro che ripetersi, nella sua testa, di essere più forte. E più lo faceva più una morsa dolorosa stringeva il suo cuore. Pensò quasi di morire per il tormento, lì sul ciglio della strada, in una normale giornata di fine Gennaio, eppure riuscì a restare in piedi.

Le sorrise, scacciando le lacrime amare e anche sua sorella lo fece, non tanto perché si ricordava il significato di quel gesto, ma solo perché voleva imitarlo.

E così iniziarono a camminare attorno l'edificio, mentre le loro scarpe ad ogni metro si bagnavano sempre di più per la rugiada.

Jia e Daiyu restarono dietro di loro ad osservarli. Di tanto in tanto spostavano lo sguardo perdendosi nel cielo azzurro, immaginando un futuro migliore per la ragazza.







Intanto, nello studio del dottor Liang, Sicheng si precipitò da lui, inginocchiandosi a terra. Wu era seduto sulla sua solita sedia girevole e non voleva mostrare all'altro i suoi occhi rossi e le sue lacrime evidenti, che gli stavano rigando il volto.

<< Wu ti prego parlami >> continuò a dirgli a bassa voce, appoggiandogli una mano sul braccio.

Ma l'altro non riuscì a fermarsi. Tutta la tensione, tutto il dolore che aveva accumulato nel tempo uscì come l'eruzione di un vulcano.

<< La signorina Liu starà bene, non ti preoccupare, non potevi fare altrimenti. Tu hai protetto le altre pazienti così >> gli disse cercando di rincuorarlo.

Eppure Wu non voleva credere alle sue parole.

<< Guardami >> e questa volta alzò leggermente la voce, forse solo così l'avrebbe calmato.

La sua mano si spostò delicatamente dal suo braccio fin su dalla sua spalla e infine la posizionò dietro la sua testa.

Il suo petto stava per esplodere, sia per le forti emozioni sia per il rammarico nel vedere l'amato in quel modo.

<< Guardami Wu, per favore >> continuò alcuni secondi dopo, con aria più dolce.

E così il più grande si passò le dita sugli occhi, asciugandosi lentamente le lacrime. Respirò profondamente e infine riuscì a spostare lo sguardo su di lui, sul suo viso.

Le sue gote erano rosse e le sue ciglia erano ancora del tutto bagnate.

Sicheng non ci pensò per più di una frazione di secondo e facendo leva con le sue ginocchia si avvicinò a lui, in modo frettoloso.

Gli prese il viso con entrambe le mani e infine lo baciò, per la prima volta lo baciò, non curandosi del posto in cui erano e soprattutto che qualcuno potesse vederli.

Wu si trattenne alcuni istanti e infine si lasciò andare tra le sue braccia, accogliendo finalmente le sue labbra, che tanto aveva bramato.

Per un attimo pensò di vivere un'allucinazione o di essere dentro un sogno, ma quella era semplicemente la realtà.

Sicheng infine si staccò da lui e appoggiò la fronte sulla sua, chiudendo gli occhi e cercando di ristabilire il fiato.

<< Baciami ancora Sicheng >> e Wu riuscì finalmente a parlare, nonostante la sua voce apparì instabile e ancora impastata dalle lacrime.

L'altro lo assecondò e ben presto fu proprio lui a scoppiare a piangere per la felicità.












Unbreakable | Xiao DejunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora