Sono tutti così noiosi...

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POV. Alex

Esco di casa e mi incammino verso l'università.
Mi ha respinto di nuovo.
Di nuovo.
Mi respinge sempre.
Ho provato di tutto e non cambia mai nulla.
Senza contare che quella piccola peste è sempre in mezzo ai piedi, mi fa salire il sangue al cervello e vorrei picchiarlo, morderlo... portarlo lontano dalla mia amata mamma.
Lui è un errore.
Da solo fastidio... è figlio di Drake, non è completamente mio fratello e abita nella mia stessa casa.
Non posso sopportare che l'unica prova dell'amore di mia madre per il mio vecchio alfa vive in casa mia.
Non riesco a sopportarlo.
Arrivo davanti alla mia nuova università e vada verso i miei amici... il mio branco come lo chiama mia madre.
Mentre attraverso il cortile sento molte ragazze (licantropo ovviamente) sospirare guardandomi o dirsi tra di loro frasi abbastanza... pornografiche sul mio lupo e sulle mie parti basse.
Senza contare i complimenti per gli occhi.
Io non ci trovo nulla di bello.
Anzi.
Li odio.
Sono gli occhi di chi ha visto la morte e che stavano per spegnersi per sempre, non sono riuscito ad ucciderlo e non sono riuscito a proteggere mia madre come avrei voluto.
Sono il segno della mia debolezza.
Ma ora è diverso. Sono cresciuto e non accetto perdenti o sciocchi intorno a me.
Sarò forte per proteggere mia madre.
Mi siedo sulla panchina accanto a Giordan che m fa un cenno col capo per salutarmi.
G《 Alex lo sai che gira una strana voce? 》
Giordan è una specie di spia della scuola.
Sbatte le balpebre, ti ammicca con gli occhioni verdi e sei fregato.
Gli dirai tutto che tu lo voglia oppure no.
Maschio o femmina che tu sia.
E se sei ancora titubante basta che passa una mano tra i ricci leggermente arancioni e non avrai più dubbi.
Io《 Cosa? 》
Malachi mi guarda con un sorrisetto malizioso sul volto e si avvolge una ciocca rossa intorno al dito.
M《 Una tipa... che io non ho mai visto in giro oltretutto dice ai suoi amici che tu... 》
Mi indica puntandomi il dito in fronte.
M《 Ti innamorerai di lei e che quando sarai cotto ti tratterà come uno zerbino 》
Ah, ma davvero?
Io《 Accetto la sfida allora... fa girare la voce 》
G《 Sarà fatto alfa 》
Rimaniamo seduti sulla panchina fino al suono della campanella dove entriamo in classe.
Li c'è già Pete che dorme sul banco.
È un tipo a posto ed è il mio migliore amico, non solo perché è simpatico, ma anche perché abbiamo qualcosa in comune.
Ha i capelli bianchi.
È un albino in pratica.
E con gli occhi verdi come li avevo io una volta.
Io《 Grazie per averci tenuto i posti Pete 》
Si sveglia e apre un occhio guardandomi assonnato.
P《 Di nulla alfa 》
M《 Ah mi ero quasi dimenticato. Quella tipa è in classe con noi 》
Nonstante speri che stia scherzando i suoi occhi neri non hanno traccia di ilarità.
Io《 Che palle 》
G《 Già 》
P《 Giordan non dire "già". Tu non avrai una stolker personale tranquillo, sei troppo brutto 》
G《 Stronzo 》
Ridacchio.
In poco tempo la classe si affolla di studenti, molti appena ci vedono abbassano lo sguardo, mentre le ragazze ci guardano adoranti.
A causa di una piccola rissa fatta qui durante l'estate ora siamo considerati da tutti i "bad boy" della scuola.
E non mi piace.
Se questa voce dovesse arrivare alle orecchie di mia madre si preoccuperebbe per me.
E non deve.
Poi entra una tipetta... poco più bassa di me dai capelli lunghi neri e lisci.
Attira la mia attenzione.
Soprattutto quando vedo che sta venendo dalla mia parte.
G《 Quella è la tipa. Si chiama Ross... Rossella tipo 》
Io《 Quella è la tipa che mi spezzerà il cuore? Oddio ora sì che rido 》
Senza chiedermi il permesso si siede accanto a me prendendosi l'ultimo pezzetto di panca.
Se non fosse magra cadrebbe.
Io la ignoro completamente e seguo annoiato con lo sguardo il professore non ascoltandolo veramente.
Intanto studierò a casa.
Così avrò una scusa per parlare con mami.
R《 Senti scusa... Alex giusto? Non ho una penna puoi prestarmi la tua? 》
Certo come no.
Cioè non è che hai un astuccio pieno che ti spunta dalla zaino eh.
Io《 Problemi tuoi 》
Guardandola con la coda dell'occhio vedo la sua faccia... scioccata.
Credeva che gli avrei prestato la penna e che poi magari gli avrei spiegato anche la lezione?
Gli sto rivolgendo anche troppe attenzioni.
Solo la mia mamma se le merita.
Lei non chiede mai niente a nessuno e fa tutto da sola.
Ed è anche... davvero timida.
Probabilmente al posto di questa non avrebbe preso appunti solo perché si sarebbe vergognata a chiedermi qualsiasi cosa.
Ed è adorabile.
Cavolo chi non amerebbe mia madre?
La lezione va avanti noiosa e la tipa prova malamente a toccarmi il braccio o la gamba.
Fallendo miseramente aggiungerei.
E la giornata a scuola passa così.
Noiosa come tutte le giornate passate a scuola.
Dopo l'ultima ora dove per "sbaglio" ho dato una gomitata sul fianco della tipa facendogli male esco da scuola e saluto i miei amici... il mio branco.
Mi incammino verso casa e penso irritato che molte ci proveranno come quella e che molti vorranno entrare nel mio branco.
Una noia.
Sono tutti noiosi tranne la mia mamma.
Davanti la porta di casa suono il campanello, ma nessuno risponde.
Allora mi preoccupo.
Aveva detto che sarebbe già stata a casa per quest'ora.
Provo con l'entrata secondaria e stranamente è aperta.
Forse è entrato qualcuno e... no, no, no, calmiamoci.
Salgo al secondo piano e sento dei rumori in camera da letto.
Apro lentamente la porta e...lì la vedo.
La mia bellissima mamma sdraiata sul letto... a piangere.
Senza pensarci due volte vado da lei e la stringo in un abbraccio.
Io《 Mamma cosa è successo? 》
S《 Alex... sono stata una stupida... 》

Ombre del passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora