Famiglia

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《 John... che cavolo stai facendo?! 》
Rimanere da sola con lui mi spaventa, ma intanto non potrei comunque scappare visto dove siamo.
《 Non urlare Sabrina, mi scoppia la testa 》
Ignorandomi completamente, ignorando tutto quello che mi ha fatto si sdraia sul letto e chiude gli occhi.
《 John dannazzione! Cosa... 》
Cosa posso fare?!
Mi sta completamente ignorando, dopo tutto il dolore che ci ha causato!
Mi giro verso la scrivania e li ho l'illuminazione.
Prendo la piccola lametta di argento e mi avvicino al suo letto.
《 E questa... 》
Prima che possa dire altro sento la pelle delle dita lacerarsi a causa della leggera pressione.
Faccio un piccolo grido facendo cadere la lametta a terra.
John si alza di scatto dal letto e mi stringe tra le sue braccia.
《 Piccola stupida fa vedere 》
Mi prende la mano tra le sua e mi controlla i tagli sulle dita, per fortuna non sembra nulla di grave.
《 Non maneggiare l'argento come se fosse plastica scema 》
Mi lascia andare e prende la lametta da terra, per poi posarla dove era prima.
《 Che ci fai con dell'argento eh?! E perché era sporco del tuo sangue?! 》
《 Sta zitta dannazione. Non sono affari tuoi cosa faccio con la mia roba 》
Torna a sdraiarsi sul letto e mentre si gratta la testa li vedo.
Sul suo braccio, nella parte interna da sotto il palmo fino al gomito...
Tutte piccole cicatrici orizzontali... che possono essere fatte solo con dell'argento...
《 John ti tagli?! 》
Lui mi lancia un'occhiata di fuoco puro abbastanza spaventosa da farmi arretrare fino all'angolo opposto al letto.
《 Non sono affari tuoi. Sto facendo anche troppo per voi! 》
No, ok, ora lo uccido veramente.
《 Ma cosa stai dicendo!? Sei impazzito per caso?! MI HAI ALLONTANATO DALLA MIA FAMIGLIA! 》
Sento il viso allungarsi in quello di un lupo e la coda uscire piano dalla schiena.
Lui scatta verso di me con il viso a pochi centimetri dal mio, è molto più alto di me e anche lui trasforma solo il viso come me.
Ci ringhiamo a vicenda, ma nessuno dei due abbassa le orecchie.
《 SMETTILA DI URLARE! 》
allunga una mano verso di me e io mi preparo a ricevere il colpo, ma invece di toccarmi prende sulla scrivania accanto a me quel maledetto pezzo di argento.
Non posso evitare di ferirmi dannazione...
《 MI RENDI NERVOSO OK? 》
Con uno scatto fa passare la lama sul braccio.
Ma non sul mio.
Sul polso del braccio ancora pulito.
Soffoca un grido di dolore e si siede a terra stringendo con forza il polso sanguinante.
《 Smettila di urlare. Smettila, smettila, smettila! 》
Il viso gli torna umano mentre le lacrime gli bagnano le guance dal dolore.
《 La tua schifosa famiglia è più vicina di quanto tu possa credere. E sono tutti vivi purtroppo. Quindi sta zitta, zitta, zitta, zitta! 》
Mi avvicino lentamente a lui mentre riprendo la mia forma umana.
《 John... 》
Sono così... combattuta.
Da una parte vorrei prendere quella dannata lametta e ucciderlo seduta stante per vendicare tutto quello che abbiamo subito a causa sua.
Ma dall'altra riesco solo a pensare quando eravamo bambini.
Quando eravamo solo noi due a casa e lui spaccava le bottiglie di vetro per poi ferirsi con i pezzi e venire da me in lacrime dicendo che dovevo prendermi cura di lui.
Mi guardo le dita dove ci sono ancora i due piccoli tagli creati dall'argento.
Sono distrutta.
Combattuta tra rabbia e compassione, odio e amore.
Ci sono tante cose per cui dovrei ringraziarlo, ma altrettante per cui dovrei odiarlo.
Mi viene da vomitare.
Mi viene da piangere.
Vorrei prendermi a schiaffi da sola.
Vorrei prenderlo a schiaffi.
Prendo dei profondi respiri e mi lascio accasciare a terra.
Non farò nulla.
Mi stringo le gambe al petto e cerco di trovare qualcosa con cui occupare la mente.
Lui intanto dopo essersi leccato via il sangue dal polso ha la testa fra le mani e gli occhi persi nel vuoto.
《 Sai Sabrina... Grace e Victor sono morti 》
Come un cazzotto.
Mi sento come se mi avessero dato un cazzotto in pancia togliendomi tutta l'aria dai polmoni.
Lo guardo ad occhi spalancati e lui appoggia la schiena sul muro opposto a quello dove sono appoggiata io.
《 Sono stati i cacciatori. Sai no... gli scienziati pazzi che fanno esperimenti su di noi. Beh ci sono ancora, non è successo molto tempo fa 》
Il suo tono di voce è tranquillo, ma io lo conosco.
Per lui scoprirlo sarà stato come una coltellata al cuore.
《 Sono riuscito a... portarli via da li. Li ho seppelliti accanto a... dietro casa nostra 》
Li ha seppelliti accanto a Max...
Senza rendermene conto le lacrime cominciano a scendermi dagli occhi.
I miei genitori.
Non erano quelli veri, ma li amavo come se lo fossero.
Grace... sempre così gentile... e Victor... che continuava a chiamarmi "signorina".
Dannazione io... non dico addirittura che speravo di incontrarli un giorno, ma... almeno sperare che stessero bene...
《 Siamo rimasti solo noi due eh sorellina? 》
Prende dei respiri profondi segno che potrebbe cominciare a piangere.
《 Soli... solo noi due. John e Sabrina. Sabrina e John. Io e te, te e io... non lo senti sorellina? Non senti quanto fa freddo quando rimani sola? Ah! No, giusto scusa. Tu ce l'hai una famiglia 》
Una morsa mi stringe il cuore.
Sei stato tu ad allontanarmi John...
《 Prima di incontrarmi però sono sicuro che avessi un sacco di freddo. La tua anima urlava aiuto, ma nessuno ti si avvicinava perché eri sporca e randagia. Eri una schifosa cagna, ma io ti ho dato il calore di una famiglia 》
Nascondo il viso tra le ginocchia.
Dannazione John mi hai allontanato tu!
Mi hai stuprata, mi hai mentito ed hai cercato di uccidermi!
È ovvio dire che avevo paura, e che ne ho tutt'ora.
Solo che questa volta sono preoccupata anche per la mia famiglia, per gli amici come Kane o il branco di Alex.
Nicholas e Tom... Drake... anche Beatrice.
Tutti, sono tutti nel mio cuore.
Ed anche tu, John ci sei anche tu... ma ho quasi vergogna ad ammetterlo.
《 Mi avevi fatto una promessa e non l'hai mantenuta! 》
Alzo la testa di scatto e lo guardo negli occhi.
《 Mi hai stuprato dannazione! Cosa dovevo fare eh? Mi hai fatto credere che avevi ucciso mio figlio! 》
《 TE LO MERITAVI! 》
Torna a mettersi le mani nei capelli e poi allunga una mano verso la lametta di argento.
Io scatto e prendo quella maledetta lama prima che lo faccia lui.
《 Dammi quella roba Sabrina. Fallo ora 》
Io scuoto la testa decisa.
Lui ringhia, ma non mi lascio intimorire.
John allora si alza da terra e mi prende per i polsi sbattendomi sul letto, l'argento mi cade a terra, ma lui non ne sembra più interessato.
Si siede sopra di me bloccandomi i polsi sopra la testa.
《 Hai fatto un bambino con Drake, ti ha scopata Alex e probabilmente lo ha fatto anche quel tuo "amico" Kane vero? Che ti cambia se ora ti riscopo un'altra volta eh? 》
Mi prende il colletto della maglietta e me la strappa lasciandomi a petto nudo.
《 Si sta vergognando di te Sabrina 》
Max.
Sta parlando di Max.
Invece di cominciarmi a toccare con la mano libera come pensavo si abbassa su di me, ma senza baciarmi.
Quando si rialza vedo la lama d'argento tra le sue dita.
Mi mordo forte il labbro e chiudo gli occhi.
Respira Sabrina, non ti ucciderà.
Non ne ha il coraggio.
Sento la lama scorrermi sul fianco sinistro tagliandomi per tutta la lunghezza di questo, urlo di dolore, ma non apro gli occhi per trattenere le lacrime.
Almeno non gli do la soddisfazione di aver pianto.
Sento la lama mentre si sposta leggermente verso il centro della mia pancia e poi si ferma.
Mi prendo qualche secondo per respirare, ma lui ha già ricominciato e sta tracciando un'altra linea obliqua sopra quella appena fatta.
Poi si alza da me liberandomi ed esce dalla stanza senza dire una parola.
Io mi lascio andare alle lacrime e mi guardo il fianco.
Il mio fianco è segnato da una x leggermente ricurva con la linea obliqua molto più corta di quella verticale.
Il sangue esce dalla ferita abbastanza profonda... rimarrà di certo una cicatrice.

Ombre del passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora