Un'amica

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POV Alex

Vado a scuola uscendo di casa un po più tardi del solito.
Odio ammetterlo, ma ho paura.
Paura che John mi stia osservando da lontano per uccidermi e poi portare via mia madre.
E... forse sono anche preoccupato per Nicholas.
È piccolo e non c'entra nulla in questa storia, ma basta il nome di suo padre per farlo diventare una vittima.
Ok ho deciso.
Oggi vado a prenderlo.
Ovviamente lo facci solo per mia madre... non voglio bene a quel cucciolo... non lo sopporto, punto!
Passo il cancello della scuola e vado sotto l'albero dai miei amici.
P《 Eih Alex tutto ok amico? 》
Mi siedo di fronte a loro e chiudo gli occhi infilandomi una mano tra i capelli.
Io《 Sì. Sono solo un po stanco 》
P《 Se lo dici tu... 》
Pete fortunatamente non indaga oltre, ma sa che qualcosa non va.
Mi chiedo perché non siano tutti come lui.
Dovrebbero clonarlo.
Suona la campanella e entriamo nell'edificio per iniziare la prima noiosissima ora di scuola.
Prima che possa arrivare alla classe decido di andare prima al bagno per darmi una sciacquata alla faccia da sonno che mi ritrovo.
Apro il rubinetto azzurro e mi abbasso per bere l'acqua, ma prima che possa bagnarmi le labbra vengo distratto da un grido.
Di una ragazza.
Chiudo il rubinetto e mi concentro su quel grido che non sembra poi così lontano.
Esco dal bagno e comincio a camminare velocemente per il corridoio.
Faccio un paio di svolte e finisco in un vicolo cieco.
Ma non sono solo.
Tre ragazzi hanno messo ad un angolo una ragazza che a malapena arriva alle loro spalle.
Sono abbastanza sicuro che stanno cercando di stuprarla.
E ne ho la certezza quando uno dei tre gli palpa spudoratamente il seno.
In un attimo sento il sangue salirmi al cervello.
Questi stronzi mi ricordano quel bastardo di John.
Sono fatti delle stessa pasta.
Mi avvicino ai tre senza preoccuparmi di fare rumore e con uno scatto afferro la spalla del "palpatore" e lo scaravento dall'altra parte del corridoio facendogli sbattere la testa.
A quel punto anche gli altri due ragazzi si girano irritati.
《 Senti fratello lei l'abbiamo trovata noi quindi ora non rompere ok? 》
"L'abbiamo trovata"? Ma con cosa credono di avere a che fare, con merce di scambio?
Do un cazzotto sul naso del secondo ragazzo che barcolla confuso.
《 Ora ti spacco il culo! 》
L'ultimo ragazzo che sembra anche quello più forte di tutti mi spinge facendomi sbattere sulla parete del corridoio.
Tra poco gli altri due si rialzeranno e non so se riuscirò a batterli se sono in minoranza.
Ringhio con tutta la rabbia che ho accumulato creando un gran boato che rimbomba sulle pareti.
Di sicuro qualcuno mi sentirà e arriverà tra poco.
Per ora posso perdere tempo...
《 Stronzo 》
Probabilmente ha capito il mio piano.
Aiuta i suoi amici ad alzarsi e scappa a gambe levate.
Io invece mi giro verso la ragazza che se ne sta rannicchiata all'angolo.
Io《 Eih... ho fatto il più presto possibile, stai bene vero? 》
Una massa di capelli ricci color ambra si divide mostrandomi un piccolo viso delicato e due occhi color metallo pieni di lacrime coperti da degli occhiali oltretutto rotti.
B《 Tu sei Alex! Emh... io... sono Beatrice. Ti ringrazio infinitamente non... ti devo la vita 》
Le sorrido dolcemente.
Io《 Ora esageri tesoro. Lo avrebbe fatto chiunque 》
Si asciuga le lacrime e mi guarda triste.
B《 Ti sbagli. Prima era solo uno. Poi si sono uniti gli altri due e... sono passati un sacco di ragazzi e ragazze, ma hanno fatto finta di non vedere nulla 》
Bastardi!
Io《 Allora facciamo così. Ora noi andiamo in infermeria e ti prendi qualcosa da bere... non so poi vedremo. Ma ora andiamocene da qui ok? 》
Beatrice annuisce titubante e gli porgo una mano per tirarla su.
È sorprendente quando sia delicata questa ragazza in confronto a me.
Ho quasi paura di spezzarla se aumento troppo la presa.
Andiamo all'infermeria dove la paffuta donna infermiera della scuola ci accoglie a braccia aperte.
Le racconto cosa è successo e lei ci assicura che lo dirà al preside.
Beatrice decide di prendersi una camomilla calda e di rimanere li per un po.
Io《 Allora... io vado. Ciao 》
Mi saluta con la mano e torno in classe accompagnato da un bidello per non farmi sgridare dal professore.
Finalmente inizio la lezione, ma non la seguo più di tanto.
La mia testa è ancora in infermeria insieme a quella fragile ragazza che a quanto pare solo io ho voluto salvare.
Come si può lasciare una creatura tanto innocente nelle mani di tre stupratori?
Certe volte mi stupisco dello schifo di certe persone.
Al suono della campanella esco da solo all'aria aperta e mi siedo ai piedi dell'albero.
Una gran parte di me vorrebbe alzarsi per tornare in infermeria e vedere se Beatrice sta bene, ma mi sento uno stupido a pensarlo quindi provo a svuotare la mente.
Ma una voce irritante da gallina strozzata me lo impedisce.
《 Comunque Alex volevo solo dirti che sei invitato alla mia festa di compleanno che ci sarà tra non molto 》
Apro un occhio guardando male la tipa che secondo lei mi strazierà il cuore, ma non è sola.
C'è Beatrice dietro di lei.
Che cavolo...?
Era una recita?!
La stronza se ne va sculettando mentre la riccia mi guarda titubante.
B《 Non venire alla festa. Non so cos'abbia in mente, ma di sicuro nulla di buono 》
Io《 Perché me lo stai dicendo? 》
B《 Beh perché... è il minimo che posso fare dopo che tu mi hai salvato da quei tre e comunque speravo che saremmo diventati amici... 》
Mi alzo da terra e gli metto una mano in testa scompigliandole i capelli.
Io《 Ci penserò 》
La campanella suona e il resto delle ore passano tranquille e monotone come al solito.
Malachi mi ha detto che ho avuto un sorriso da cretino stampato in faccia per tutto il giorno, ma non gli ho creduto.
Esco da scuola e mi incammino verso quella di Nicholas guardandomi sempre intorno sospettoso.
Davanti scuola lui mi ha chiesto se poteva venire a casa con un suo amico che si chiama Tom tipo e ho accettato.
Ma non ci sto neanche pensando veramente... sono solo felice di aver trovato un'amica.

Ombre del passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora