Io《 Sono stata una stupida 》
A《 Mamma che è successo? Mamma! 》Qualche ora prima...
Esco di casa ed entro nel bosco trasformata in lupo.
Corre tra gli alberi togliendomi di dosso lo stress degli ultimi giorni.
Oggi magari può essere una bella giornata.
In poco tempo arrivo alla caverna.
Li tutte le mie amiche mi stanno aspettando.
Ci salutiamo velocemente e ci sdraiamo a terra godendoci i rumori del bosco.
Quando sono arrivata qui incinta e con Alex che a quei tempi aveva appena sei anni queste ragazze sono subito venute a suonare alla mia porta per aiutarmi.
Tutte loro hanno già un compagno a cui affidarsi, non ci parlo spesso, ma sono bravi ragazzi e io sono felice per loro, ma... guardarli felici mi rende ancora più triste.
Non che mi siano antipatici o altro, anzi sono diventate le mie amiche abituali, ma anche io avrei voluto qualcuno accanto.
Che mi aiuti con Alex e Nath... che mi ami.
...
Drake.
Anche il suo nome mi stritola il cuore.
Fa male.
Lo vorrei qui.
Accanto a me.
Anche se probabilmente ora non mi vorrà più vedere.
Scommetto che mi odia.
Dopo averlo lasciato in quella maniera... avrà già trovato un'altra compagna.
Anche solo il pensiero mi fa venire le lacrime agli occhi.
Provo a non pensarci.
Preferirei addirittura lavorare pur di non pensare a lui.
Ma qui essendo in un un paesino in mezzo al bosco occupato solo da licantropi il lavoro non serve.
Se sei sola qualcuno ti aiuta a cacciare e sei hai un compagno vivi una vita tranquilla.
È improbabile che qualcuno qui abbia dei soldi.
Ci sono pochissimi negozi e sono solo di vestiario e qualche bar.
Il cibo te lo procuri nel bosco, di medicine e dottori non ne abbiamo bisogno... più che altro ci sono solo graziose case dal tetto spiovente.
Andiamo al fiume per bere e li vedo Caterina salutarmi felice.
È una delle ragazze con cui ho più legato, in versione lupo ha il pelo bianco come il mio ed è sempre gentile con me.
Qualche anno fa gli ho raccontato tutto quello che mi era capitato con John, gli ho detto anche di Drake, ma non di cosa sto passando ora con Alex.
Mi fido di lei e lei si fida di me.
È un'amicizia nata dal nulla, ma a noi va bene così.
Ritorniamo tutte umane e cominciano a farci una chiacchierata.
All'inizio ero in imbarazzo tra di loro.
Non mi era mai capitato di avere amiche.
Neanche nel branco di Dr... nel suo branco.
Non sapevo come comportarmi e avevo paura che i miei ragionamenti avrebbero dato fastidio.
E mi sbagliavo.
Sono ragazze simpatiche e carine, persone che avrei sempre voluto nella mia vita.
E ora che ci sono mi manca altro.
Credo che non avrò mai la vita che ho sognato.
Fin da quando ero piccola, ho sempre avuto un desiderio, ma propio quando sembra andare tutto per il verso giusto il mondo crolla.
Come quando a cinque anni per il mio compleanno chiesi a mia madre se papà sarebbe venuto per il mio compleanno.
Eravamo felici perché era da un anno che non lo vedevamo e il giorno del mio compleanno arrivò un signore con la stessa divisa di mio padre.
Aveva una scatola in mano e... quella maledetta catenina con il suo nome inciso sopra.
C'era addirittura una lettera dove mi faceva le scuse per non essere venuto al mio compleanno.
Lui sapeva cosa sarebbe successo.
Lo ha sempre saputo.
E noi invece eravamo così felici... invece quella era lo goccia che fece traboccare il vaso.
Il sangue, le lacrime, la paura, la solitudine e infine John.
Tutto così velocemente che non mi sono neanche accorta che stavo crescendo e che avevo perso tutti i miei desideri.
E lo stesso per qualche anno fa.
Credevo che stesse andando tutto per il verso giusto invece mi sbagliavo.
E ora manca pochissimo per far ricadere quel vaso.
Tutti i miei sogni sono crollati si trascinano attorno.
Ormai vivo di preghiere.
Manca sempre qualcosa.
E se va tutto troppo bene è solo perché deve arrivare la tempesta.
C《 Senti Sabrina possiamo parlare un attimo? È una cosa seria 》
La sua espressione felice diventa subito seria e uno strano brivido mi percorre la schiena.
Con una scusa ci allontaniamo dalle altre e ci sediamo all'ombra di un grande albero.
C《 Ecco vedi... una mia amica ieri è andata in città. Ti ricordi le foto che ci eravamo fatte tutte insieme no? Gliele avevo date per farle sviluppare. Comunque è andata li e ha incontrato un tipo... hanno fatto amicizia e poi lui la ha accompagnata a sviluppare le foto 》
Annuisco curiosa.
Non capisco a cosa vuole andare a parare con questa storia.
C《 E lui vedendo le foto... ha detto che ti conosceva. E ha detto che ti stava cercando 》
Sento il cuore perdere un battito.
Un ragazzo che mi conosce e che mi sta cercando... potrebbe essere solo lui!
Io《 Davvero?! 》
C《 Sì... però aspetta. La mia amica non gli ha detto dove siamo perché non sapeva se lui dicesse la verità oppure no. Si è fatta una foto con lui usando una scusa e me l'ha inviata, guarda 》
La mia amica prende il cellulare e in poco tempo trova quello che gli serviva e me lo passa.
Una ragazza che non ho mai visto, probabilmente l'amica di cui parlava Caterina è accanto ad un ragazzo un po più alto di lei.
Il ragazzo ha i capelli castani... e gli occhi di un verde scuro.
Trattengo un urlo lanciando il cellulare tra l'erba.
C《 Che c'è?! Chi è?? 》
No, no, no, no.
Lo sapevo.
È la tempesta!
Io non ce la faccio più e non so cosa fare.
Ora sono anche sola.
Qualcuno che mi salvi... ne ho bisogno.
QUALCUNO MI SALVI!
Sento le lacrime scendermi dalle guance senza controllo, il corpo mi trema e uno strano senso di freddo mi fa girare la testa.
Io《 Quello è John, Cate 》
Lei spalanca gli occhi.
Senza una ragione precisa mi trasformo e comincio a correre senza una meta precisa.
Solo quando vedo il muro di cemento capisco che sono tornata a casa.
Salgo al secondo piano e mi butto sul letto ritornando umana.
Sono stata una stupida.
Avrei dovuto ucciderlo quando potevo.
E ora invece c'è Alex grande e Nicholas... sono sola e lui ha un branco...
Continuo a piangere soffocando le grida nelle coperte, continuo anche quando sento due braccia familiari stringermi.
Io《 Sono stata una stupida 》
A《 Mamma cosa è successo? Mamma! 》