CAPITOLO 19

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Nella testa avevo soltanto il rumore assordante e insistente di un clacson. Aprivo gli occhi lentamente, sembravano incollati e mi bruciavano per la luce. Non riconoscevo niente intorno a me, iniziavo a sentire solo un bip costante a richiamare la mia attenzione. Ero a letto questo è certo ma non il mio. Il mio braccio e la mia gamba sinistri erano ingessati mentre nel braccio destro c'era attaccata una flebo. Avevo sete ma non riuscivo a parlare. Dopo poco una figura vestita di rosa attirò la mia attenzione. Si avvicinò a me e appena si accorse che ero sveglio mi disse qualcosa di incomprensibile e iniziò a guardarmi dentro gli occhi con una lucetta. Spense quel fastidioso bip e continuò a parlare con me. I suoni erano ovattati, incomprensibili ma piano piano diventavano più limpidi.

- ...ha capito quello che ho detto signor Park?

Feci cenno di no con la testa...

- non si preoccupi, presto tornerà tutto alla normalità. Le chiamo il dottore.

Poco dopo arrivò il dottore che mi spiegò la situazione.

- buongiorno signor Park. Riesce a capire quello che dico?
- ss-sì...
- lei è stato portato qui due giorni fa dopo un incidente che la coinvolta. Ha il braccio e la gamba fratturati. Eravamo preoccupati perché non riprendeva conoscenza ma probabilmente aveva solo bisogno di riposo. A volte il nostro corpo sa meglio di un dottore di cosa ha bisogno. Ricorda qualcosa dell'incidente?
- n-no..... Niente, ho avuto... Un'incidente?
- la memoria tornerà, stia tranquillo. Di là ci sono i suoi familiari.. li faccio entrare?
- sì grazie.

Quando entrarono i miei mia madre stava piangendo disperata e mio padre, anche se tentava di trattenersi, aveva gli occhi lucidi.

- Jimin, Jimin tesoro, finalmente ti sei svegliato. Ho avuto tanta paura.
- mi dispiace mamma di averti fatto preoccupare.
- non ti svegliavi, eravamo davvero spaventati.
- non ricordo niente, come sono arrivato qui?
- c'era Yoongi con te. Ha chiamato lui l'ambulanza.
- e ora dov'è?
- è qui fuori, non ti ha mai lasciato un momento. Andava a casa solo per lavarsi ma poi tornava subito perché non voleva che fossi da solo. Ci teneva sempre aggiornati.
- puoi farlo entrare mamma?
- me certo tesoro lo chiamo subito.

Appena Yoongi entrò, la strana sensazione di essere indifeso e solo svanì. Non me lo spiegavo ma con lui vicino stavo bene. Appena entrò mi squadrò dalla testa ai piedi, sì soffermò sulle ingessature e guardò, sospirando, i vari lividi che avevo in faccia. Tentò anche di sfiorarne uno ma ritrasse subito la mano.

- ciao Jimin, come stai?

Sospirai pesantemente.

- ammaccato..... Cos'è successo? Io ricordo solo lo schianto.
- volevamo seguire Jeon, quando lui è partito tu l'hai seguito lasciandomi al mini market. Ti ho ritrovato col gps della macchina ma l'incidente era già successo e ho chiamato l'ambulanza. Hai dormito per quasi due giorni.
- oh... Mi spiace per tutto questo. Vi ho preoccupati parecchio. Jungkook ha chiamato?
- no... Forse ti crede ancora a Jeju.

Avevo chiesto di lui tranquillamente dimenticando per un attimo la presenza dei miei. Mio padre puntualizzò subito.

- chi è Jungkook...
- è un cliente. Uno..... Di quelli importanti...

Nell'istante in cui Yoongi mi parlò di Jungkook, entrarono la signora Lee, Soo-Yun e Jia. I miei le avevano avvisate che mi ero svegliato. Per fortuna questo bastò a distrarre mio padre.

- Jimin, piccolo mio come stai? Ma guardati.. sei proprio conciato male.
- sembra di sì signora Lee...
- ci hai fatti preoccupare Park, sei impazzito?
- ciao anche a te Soo-Yun, è un piacere...
- aaah! Lasciala perdere.. come stai Jimin?
- tutto sommato sto bene. Dovrò rimanere qui per un po'.
- sì ma non devi preoccuparti, finché non starai bene tuo padre ci aiuterà in azienda. Per fortuna.
- meno male, sarebbe stato un problema. Dovrò rimettermi in fretta.
- sì ti conviene... Scansafatiche...

IMPLOSIONE  (BTS)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora