:-ok, farà un po' male Lisa, d'accordo? Ma non preoccuparti, passerà-: Will tirò fuori da una bacinella uno straccio imbevuto di ambrosia e lo posò delicatamente sulla ferita che la ragazza aveva sul braccio; non era molto profonda, e sarebbe guarita subito se si interveniva altrettanto in fretta.Lisa tremò leggermente quando Will posò il panno, ma rimase ferma e immobile al suo posto senza muoversi. Il ragazzo un po' si dispiacque a vederla in quelle condizioni: Lisa era stata una delle ultime arrivate al campo, aveva appena dodici anni era stata riconosciuta come figlia di Demetra; era una ragazzina dolce e simpatica, con tanta voglia di aiutare gli altri e di menare chiunque si avvicinasse alle sue piante.
Quella era stata di sicuro la sua prima vera ed unica battaglia, se non si conta il mostro che aveva dovuto affrontare al suo arrivo al campo, ma era decisamente impreparata: si era ritrovata dal dover imparare come maneggiare un arco a doverne usare uno vero e proprio per combattere.
Quando Will l'aveva vista entrare in infermeria con il braccio completamente coperto di sangue allora era subito corso in suo soccorso: la ragazza non aveva mosso un dito da quando l'aveva messa sul lettino, non aveva detto una sola parola né emesso un solo lamento.
Così il ragazzo si era potuto occupare di lei con calma lasciando che i suoi fratelli gestissero il resto dell'infermeria. Quel giorno era stata presa d'assalto, molte persone erano entrate con graffi e taglio più o meno profondi, nulla di grave ma comunque da non sottovalutare.
Era da un po' che non avevano un attacco, e Will non si aspettava di certo che cinque tori assetati di sangue decidessero di interrompere la sua lezione giù al laghetto delle canoe. Ma loro avevano deciso di complicare i loro piani.
:-ce l'hai una garza in più?-: chiese Matthew, un figlio di Apollo, suo fratello. Will non sollevò neanche lo sguardo.
:-dovrebbero essere nel mobiletto-: disse. Sentì Matthew sospirare.
:-sono finite! Ho cercato prima, mi serve per una ferita alla spalla-: si giustificò. Will scosse la testa.
:-non posso aiutarti, queste servono a me-: Matthew sbuffò; Will gli lanciò uno sguardo sottecchi mentre lo guardava andar via e sollevare le mani al cielo dicendo :-possibile che in questa infermeria non ci siano neanche un po' di garze?!!-:
qualcuno aprì porta ed entrò chiamando qualcun altro a gran voce, un altro letto fu riempito, alcuni suoi fratelli correvano a destra e a sinistra con brocche di ambrosia. Will si concentrava sulla piccola Lisa. Le ripulì definitivamente il braccio, posando la pezza nella bacinella e iniziando ad applicare le garze sulla ferita pulita.
:-fa male?-: chiese gentilmente Will. Lei sorrise.
:-brucia un po'-: ammise. Will sorrise: la conosceva tanto bene da sapere che non gli avrebbe mai detto che gli faceva male, per il semplice fatto di credere di dover risultare coraggiosa agli occhi di Will, quando per lui era già coraggiosa così.
Cercò comunque di fare il più piano possibile, per evitare di farle ulteriore male. Ma la sua concentrazione venne interrotta dall'arrivo di qualcuno all'interno dell'infermeria che iniziò a gridare così forte da far sobbalzare la maggior parte delle persone lì dentro. :-Will!!-: Nico si affacciò in infermeria con uno sguardo completamente sconvolto e incredulo.
Si posizionò alle spalle del ragazzo ma Will non lo degnò neanche di uno sguardo, piuttosto alzò gli occhi al cielo esasperato.
:-cosa c'è Nico?-: chiese calmo. Amava il suo ragazzo, lo amava davvero e lo avrebbe amato sempre, ma in quei minuti aveva imparato anche a non sopportarlo tanto: nonostante Nico potesse sembrare, ed era, una persona forte, al contempo era capace anche di dare completamente di matto; negli ultimi cinque minuti era entrato in infermeria urlando quattro volte, affermando ogni volta qualcosa di diverso e dimostrando a fatto compiuto il suo serio problema con il sangue.
Lo avvertiva che c'erano sempre nuovi feriti, che c'era davvero troppo e tanto sangue e che la battaglia, dal suo punto di vista, stava andando male. Will sapeva che Nico non era molto collaborativo in quei casi: aveva provato a risanare una ferita profonda all'addome difronte al ragazzo una volta e l'unico risultato che aveva avuto era stato quello di avere un ragazzo ferito in un letto e Nico svenuto nell'altro.

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𝓘𝓵 𝓯𝓪𝓽𝓸 𝓭𝓮𝓲 𝓯𝓾𝓸𝓬𝓱𝓲 𝓲𝓶𝓶𝓸𝓻𝓽𝓪𝓵𝓲 𝓭𝓲 𝓞𝓵𝓲𝓶𝓹𝓪-𝓟𝓙
FanficLa vita e la morte sono governate da un equilibrio precario, separati da un filo indistruttibile ceduto nelle mani delle Parche. Quando viene tagliato, tutto ciò che ti è materia ti abbandona, l'amore ti abbandona, la vita ti abbandona. Ma se ad un...