Quando Frank vide Hazel sulla soglia dell' infermeria per poco non gli venne un colpo. Trasalì mentre Will cercava di disinfettargli la ferita.:-Hazel!-: pronunciò quelle parole senza voce.
:-sta fermo-: l'ammonì Will sospirando.
:-Hazel!-: ripetè Frank.
:-Frank, per l'amor del cielo!-: Will si era risollevato all'improvviso esasperato, poi aveva lanciato un'occhiata ad Hazel all'entrata dell'infermeria, poi a lui e infine di nuovo ad Hazel. Aveva sospirato esausto e poi, rivolgendo un lieve sorriso alla ragazza, era uscito imperterrito diretto chissà dove.
Frank in effetti non poteva biasimarlo: da quando era entrato in infermeria non aveva fatto altro che rendere le cose difficili al povero Will; continuava a muoversi, a sussultare, non stava mai fermo ed era riuscito a far perdere la pazienza al più paziente dei figli di Apollo.
Ma in quel momento tutto quello passò in secondo piano in un minuto: aveva Hazel difronte e vedeva solo lei, lei e i suoi ricci capelli scompigliati, gli occhi color ambra e il sorriso stanco. Era sfinita, si reggeva in piedi aggrappandosi allo stipite della porta, ma nonostante tutto sorrideva; i vestiti sembravano essere intatti, non sembrava avesse attraversato tutta Sam Francisco fino alla baia di Long Island da sola, a piedi, anzi, sembrava star bene. Era tradita soltanto dal sangue rosso e acceso che si intravedeva sulla garza posata sulla ferita.
:-Hazel!-: disse di nuovo il ragazzo come in trance. La ragazza si avvicinò barcollando e gettò le braccia al collo di Frank. Il ragazzo si sentì sballottolato sul lettino dell'infermeria, mentre una tale forza lo costringeva a piegarsi leggermente all'indietro.
Ricambiò appieno l'abbraccio di Hazel, ignorando il dolore lancinante che gli aveva causato alla spalla. Hazel sapeva di vaniglia, nonostante il viaggio e la ferita, lei sapeva di vaniglia. Infilò il naso tra i suoi ricci scuri e le accarezzò debolmente le spalle.
:-cosa diavolo ci fai qui?-: non era arrabbiato, non ce l'aveva con lei, anzi, stava aspettando il momento in cui avrebbe visto la ragazza comparire al campo, perché lui lo sapeva: Hazel li avrebbe raggiunti, non si sarebbe fermata davanti a niente, neanche davanti ad un ordine di Reyna.
Era felice, dunque, ma forse anche un po' preoccupato: in quelle condizioni, con una ferita al fianco che le aveva tolto le energie...aveva bisogno di riposo e, dai suoi occhi stanchi, sapeva che non se l'era concesso.
:-NON PERMETTERTI MAI PIÙ DI PARTIRE SENZA DI ME!!-: la voce di Hazel eruppe così forte e acuta che Frank, non aspettandoselo, sobbalzò all'indietro con uno sguardo confuso. La ragazza aveva sciolto l'abbraccio nella stessa velocità con cui l'aveva generato e ora stava fissando il suo fidanzato con le mani posate sui fianchi, un cipiglio arrabbiato e le labbra corrucciate.
Frank sospirò: doveva aspettarsi una sfuriata del genere dalla ragazza.:-Haz, io...-:
:-non provarci mai più!!!-: la sua voce aveva tremato e il suo dito si era sollevato indicando direttamente il ragazzo. Frank sorrise, avvicinò la ragazza a sé afferrandola per i fianchi, facendo ben attenzione alla sua ferita, e posò la fronte sulla sua.
:-promesso-: disse semplicemente a bassa voce. La posa rigida di Hazel si allentò, sentì i suoi muscoli rilassarsi e si sciolse in un dolce sorriso, prima di abbracciare di nuovo Frank con foga.
Questa volta, però, il ragazzo non riuscì a mascherare il dolore alla spalla, che aveva preso tremendamente a pulsare. :-ah!-: disse semplicemente spostandosi leggermente dalla ragazza come scottato. Hazel rimase a fissarlo sbigottita per un secondo, poi, solo in quel momento, si rese conto in che stato era conciato il suo ragazzo.

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𝓘𝓵 𝓯𝓪𝓽𝓸 𝓭𝓮𝓲 𝓯𝓾𝓸𝓬𝓱𝓲 𝓲𝓶𝓶𝓸𝓻𝓽𝓪𝓵𝓲 𝓭𝓲 𝓞𝓵𝓲𝓶𝓹𝓪-𝓟𝓙
FanfictionLa vita e la morte sono governate da un equilibrio precario, separati da un filo indistruttibile ceduto nelle mani delle Parche. Quando viene tagliato, tutto ciò che ti è materia ti abbandona, l'amore ti abbandona, la vita ti abbandona. Ma se ad un...