V.

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Hazel si risvegliò, per una seconda volta, nel suo letto intorpidita e stanca. Si sentiva sfinita e spossata, come se avesse dormito troppo e i suoi occhi facevano fatica a mettere a fuoco cosa c'era intorno a lei. Vide il soffitto sulla sua testa girare, mentre attorno a sé percepiva un forte odore di miele e lavanda.
Sentiva dei rumori prender vita nella stanza, delle voci ovattate e lontane che parlavano sommesse una sopra all'altra, qualcuno camminava, qualcun altro si spostava in fretta da una parte all'altra.

La ragazza cercò di mettersi a sedere, ma un forte dolore al fianco la fece sussultare sul letto. Cercò di stringere i denti e mettere a fuoco, mentre dei puntini neri iniziarono a danzarle davanti agli occhi; si tastò il fianco e, con suo stupore, scoprì che era avvolto da una garza. Le faceva male, e bruciava, pensava mentre osservava una piccola chiazza di sangue che si intravedeva oltre la stoffa bianca.

Allora prese un respiro e si osservò intorno: si rese conto di trovarsi nell'infermeria, la grande stanza dalle colonne alte e in marmo chiaro che si trovava vicino all'entrata di Nuova Roma; i rumori che aveva sentito all'inizio venivano dai vari ragazzi che intorno a lei armeggiavano frettolosamente con garze, asciugamani bagnati, unguenti di vario tipo accorrendo verso i letti occupati accanto a lei.

La ragazza non ricordava molto di ciò che era successo o di come era arrivata lì, ricordava semplicemente un leone gigante, una spada puntata contro la sua gola e poi Frank che le correva in contro, dopo il vuoto. Al pensiero del ragazzo, Hazel si agitò leggermente sul lettino, cercando in qualche modo di scendere o di muoversi, con il solo risultato di causare altre fitte alla ferita.

:-ferma, ferma, ferma, dove credi di andare?-: qualcuno si parò difronte ad Hazel impedendole di muoversi ulteriormente e, posandole una mano sulla spalla, la rispinse sul letto, sistemandole il cuscino dietro la schiena. La ragazza, con riluttanza, si lasciò andare e posò la testa all'indietro prendendo un bel respiro, poi sollevò lo sguardo per osservare chi avesse difronte e scoprì essere Cady: la ragazza era figlia di Apollo, sovraintendente dell'infermeria del campo e il medico più competente tra i ragazzi.

Hazel aveva parlato un bel po' di volte con la ragazza, era dolce, gentile ma molto permalosa e precisa nel suo lavoro, capace di passare da un tenero sorriso ad uno sguardo serio e deciso nell'arco di cinque minuti quando si trattava di casi gravi.
L'aveva aiutata un paio di volte in infermeria, quando i ragazzi da curare erano troppi e c'era decisamente troppo lavoro; allora lavoravano fianco a fianco, parlando silenziosamente e lanciandosi sguardi d'intesa.

Cady si posò delicatamente sul letto di Hazel e la osservò con un sorriso sul volto. Hazel sospirò.

:-sono svenuta?-: chiese sapendo già la risposta. Cady sorrise.

:-decisamente-: disse tirando fuori da una tasca un taccuino :-hai perso conoscenza per tre ore, quella ferita è stata davvero dura-: disse indicando il suo fianco :-ma ora stai meglio, a quanto pare...ma non puoi alzarti-: l'ammonì con fare serio :-perciò vedi di stare qui buona buona e di non causare danni-: Hazel le sorrise.

Come aveva già detto, aveva avuto modo di conoscere Cady da vicino e sapeva che quando imponeva un ordine era quello e non si doveva discutere. Però, per quanto Hazel concordasse con lei, sapeva che quella volta avrebbe dovuto fare uno strappo alla regola.

:-dov'è Frank?-: chiese allora tirandosi un po' su. Cady la osservò con un sopracciglio alzato ed Hazel ricambiò, facendole capire che la ringraziava per averla aiutata ma ora doveva andare: nonostante non ricordasse molto sapeva che avevano avuto un attacco; voleva parlare con Reyna, discutere, capire cosa era successo...

E in quel momento gli apparve in testa l'immagine di un uomo, un uomo terribilmente uguale a Frank, con i lineamenti più duri e incisivi, un uomo che aveva sostenuto di essere Eracle e che aveva ucciso un leone gigante davanti ai suoi occhi.

𝓘𝓵 𝓯𝓪𝓽𝓸 𝓭𝓮𝓲 𝓯𝓾𝓸𝓬𝓱𝓲 𝓲𝓶𝓶𝓸𝓻𝓽𝓪𝓵𝓲 𝓭𝓲 𝓞𝓵𝓲𝓶𝓹𝓪-𝓟𝓙Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora