"Crede sia una buona scelta signore?""Stai mettendo in dubbio le mie strategie militari, servo?!"
"Assolutamente no, mio signore, parte di me si domandava se..."
"Non farti domande, amico caro, farsi domande non porta sempre giuste e desiderate risposte, e, fidatevi, non volete sapere davvero cosa sta per succedere...liberate le Arpie"
"Ma signore..."
"HO DETTO LIBERALE!...Non far tremar la mia voce e fomentar la mia rabbia più di quanto già non abbiano fatto quelli illusi; sei al MIO servizio e al MIO comando e rispondi ai MIEI ordini...questo è un ordine servo, libera. Le. Arpie"
"Come desiderate, signore"
Calypso si svegliò madida di sudore e con il cuore che le usciva fuori dal petto. Aveva fatto un altro di quei sogni assurdi e senza logica, ma ciò che la faceva tremare in realtà erano le urla che provenivano oltre le mura della cabina di Efesto. La ragazza si alzò di scatto dal letto, poggiando i piedi nudi sul pavimento e avvicinandosi di corsa alla finestra della camera.
Leo, con sua grande sorpresa, era già in piedi difronte alla finestra con uno sguardo preoccupato sul volto; aveva gli occhi puntati oltre il vetro e nel contempo cercava di infilarsi una felpa blu.
:-cosa è successo?-: chiese preoccupata la ragazza.
:-ci stanno attaccando-: disse sbrigativo, mentre la sua voce arrivava ovattata alle orecchie di Calypso a causa della felpa che gli copriva la testa :-mi ero alzato per andare in bagno e ho sentito un urlo, poi mi sono affacciato...-: lasciò la frase in sospeso, facendo intendere alla ragazza cosa fosse successo dopo.
:-da quanto tempo sei sveglio?-: aggiunse dopo un po'.
:-poco-: ammise Leo riuscendo finalmente a far sbucare la sua testa oltre tutto quel cotone :-ma non ho tempo, devo muovermi-: con la faccia ancora arrossata e i capelli scompigliati agguantò la sua cintura degli attrezzi e se la legò in vita uscendo di corsa dalla camera. Fu solo allora che Calypso potè osservarlo attentamente e notare che indossava un semplicissimo paio di boxer giallo fosforescente.
Represse una risata e seguì il ragazzo fuori dalla camera.
:-whoa, aspetta!-: Leo fermò la ragazza sullo stipite della porta con uno sguardo allarmato :-non puoi venire-: aggiunse in fretta. Calypso gli rivolse uno sguardo che era un misto tra l'accigliato e il confuso.
:-come?-: chiese non capendo.
:-sei ferita-: specificò avvicinandosi e accarezzando il suo fianco delicatamente :-e non hai ripreso ancora le forze, se andassi in battaglia e...non posso permettere che ti facciano ancora del male-: a Calypso si sciolse il cuore: non poteva credere che il suo ragazzo la stesse davvero difendendo in quelle condizioni, ne era onorata, si sentiva...un mix di emozioni, si sentiva protetta, al sicuro, amata, ma se pensava che non le permetteva di scendere in battaglia per una sola notte mentre il giorno dopo sarebbero partiti per una missione vera...
Prese il volto del suo ragazzo tra le mani e lo baciò con passione. Leo fu preso così di sorpresa che per poco non cadde dalle scale.
:-ah, Leo Valdez-: disse con voce dolce :-certe volte sei davvero un idiota-: e lo superò scendendo in fretta le scale.
La casa di Efesto si stava dando da fare mentre la cucina e il salone erano ricolmi di ragazzi che correvano a destra e a sinistra con varie armi in mano. Vide alcuni dei fratelli di Leo che armeggiavano con dei fornelli in cucina per cercare di riscaldare la punta di una spada, cosa che non risultava facile tenendo in considerazione i 60 cm della lama e le fiammelle del gas appena utili per riscaldare una pentola; Nissa se ne stava difronte alla porta gridando e spartendo ordini; alcuni ragazzini, tra i più giovani, se ne andavano in giro con un martello a dar colpo a punte di asce e spade (sembravano divertirsi molto a dirla tutta). Nessuno fece caso a Calypso che scese di corsa dalle scale e sicuramente, se non fossero stati nel bel mezzo di un attacco, qualcuno avrebbe esordito con una battutina sul fatto che i due fossero nella stessa stanza di notte, ma nulla di tutto ciò successe.

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𝓘𝓵 𝓯𝓪𝓽𝓸 𝓭𝓮𝓲 𝓯𝓾𝓸𝓬𝓱𝓲 𝓲𝓶𝓶𝓸𝓻𝓽𝓪𝓵𝓲 𝓭𝓲 𝓞𝓵𝓲𝓶𝓹𝓪-𝓟𝓙
FanficLa vita e la morte sono governate da un equilibrio precario, separati da un filo indistruttibile ceduto nelle mani delle Parche. Quando viene tagliato, tutto ciò che ti è materia ti abbandona, l'amore ti abbandona, la vita ti abbandona. Ma se ad un...