36 BalbettanteBamboccionaBandaDiBabbuini

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Stiamo entrando nella stanza assegnata al ricevimento, siamo circondati da persone pompose e piene di soldi, persone che mi danno l'orticaria. Quando ci sono questi eventi a New York cerco sempre di evitarli ma Damon è costretto ad andarci, ci sono stata solo due volte e devo ammettere che è stata una noia mortale finché non mi mettevo a bere, da lì in poi tutto diventava più leggero e più divertente, per non parlare delle sveltine clandestine che ci concedevamo io e il mio fidanzato, quanto mi manca quel cocciuto arrogante amore della mia vita.

La mano di Angel è posata sul mio fianco pericolosamente vicino al mio fondoschiena ma non posso ribellarmi al suo tocco, lui ora è Damon Stan non il fratello pazzo.

Afferro una flûte di champagne e lui imita il mio gesto facciamo un brindisi e poi ne assaggio il contenuto, devo ammettere che è buono e lo si riesce a bere con molta facilità.

Iniziamo a girare per la stanza dai toni bianchi e con un lampadario in cristallo che è accecante da quante gemme ha.

Guardo i visi di questa balbettante bambocciona banda di babbuini e non noto nessuno di mia conoscenza, ma forse Damon conoscerebbe qualcuno, siamo nel suo nuovo ambiente e so che sta anche praticando dei lavori legali per dei ricconi, spero che Angel si sia preparato a questa incognita.

Vedo un uomo dai capelli corti rossi, è girato di schiena e sta conversando con altri signori dall'aria altolocata.

"vedo la nostra preda, come pensi di muoverti?" mi sussurra all'orecchio mentre io sorseggio il mio vino. Averlo a così pochi passi da me e così indifeso mi fa venire voglia di andare lì e ucciderlo ma ci sono troppi testimoni e se non dovessi morire mi piacerebbe tornare a casa tra le braccia di Damon e sentire il profumo di mio figlio o la sua risata. Non butterò via la mia vita, il mio futuro per quell'uomo. Morirà, si, ma a tempo debito.

Il quartetto d'archi che ci sta accompagnando nella serata crea un sottofondo snervante per i miei nervi, carini ma irritanti dopo la terza sinfonia suonata.

"hai una scheda sugli invitati?" appoggio il mio bicchiere e quello del mio accompagnatore su un tavolo rialzato e lo accompagno al centro della pista da ballo improvvisata dalla figlia spogliarellista e da uno dei gemelli.

"ovviamente" mi stringe al suo corpo mentre iniziamo a ballare un lento. "il nostro senatore sta parlando con dei suoi acquirenti di minorenni, sai ho assistito a qualche sua riunione d'affari, dove intrattiene i suoi ospiti in modo alquanto interessante" mi bacia il collo scoperto e la voglia di scostarmi da lui è tanta ma quando volteggio vedo perché l'ha fatto, Dominic Spencer si è accorto di noi, quando incrociamo lo sguardo alza un bicchiere colmo di liquido ambrato in segno di saluto. "mentre loro discutono di affari solitamente una giovane fanciulla è obbligata a intrattenerli, all'inizio era restia nel farlo ma lentamente si è abituata alla situazione, sembrava ci avesse preso gusto nel farlo. L'ho vista crescere in quel mondo malato e perverso, non ho mai capito perché non l'ha mai venduta. Avrei voluto scoprire la sua identità ma come arrivava all'improvviso svaniva nel medesimo modo, ed era presente solamente agli incontri in America. La prima volta che l'ho vista aveva 14 anni, adesso ne avrà 20 all'incirca"

Il mio corpo si irrigidisce e dei brividi di freddo lo percorrono, penso a quella povera ragazza e a quello che probabilmente ha dovuto subire, e so molto bene a quali livelli di umiliazione fisica e mentale riesce a farti raggiungere.

"dobbiamo aiutare quelle ragazze, dobbiamo fermare il traffico di quelle povere anime" appoggio la fronte sulle sue spalle per cercare di calmarmi e farmi spuntare nuovamente il sorriso sulle labbra, se mi vede a pezzi mi distruggerà di nuovo. Sono una donna nuova, ho preso le mie paure, i miei traumi e sono diventati la mia corazza non permetterò che mi renda un mostro; anche se forse lo sono già.

Un destino di famigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora