20 Convivenza

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Mi sveglio di soprassalto, ho fatto un incubo.

Non mi ricordo cosa ho sognato, solo di una sagoma nera incappucciata con il volto da teschio.

La sensazione di panico e paura però mi è rimasta addosso, appiccicata peggio della resina.

Mi accorgo che delle possenti braccia mi circondano il corpo. Damon. Mi sta abbracciando ma è ancora assopito nel suo sonno, devo ammettere che svegliarmi tra le sue braccia è una sensazione piacevole, se non tengo in considerazione l'incubo.

Cerco di liberarmi dalla sua presa ma è ferrea. Devo farmi una doccia calda e iniziare una nuova giornata. Anche se l'assenza di finestre non mi aiuta a capire che ore siano.

"stai ferma?" una voce impastata dal sonno e supplichevole mi coglie di sorpresa al buio più totale.

"scusa, non volevo svegliarti" sussurro

"è inutile che sussurri ormai lo sono, ma già da prima che lo fossi tu. Sai quando fai gli incubi non sei proprio silenziosa" biascica, liberandomi dall'abbraccio.

Mi metto a sedere con la schiena appoggiata alla testiera del letto, e porto le mani alle tempie.

"spero di non aver parlato nel sonno" parlo tra me e me.

"continuavi a ripetere il numero 666, non mi rassicura" imita la mia posizione e le nostre spalle si toccano.

Un brivido mi percorre per tutto il corpo ma da adesso mi devo ripromettere che non mi farò più toccare da lui nemmeno con un dito.

Si, non posso continuare così.

Mi alzo velocemente dal letto e vado in bagno, immergo il mio corpo sotto alla doccia e faccio in modo di rilassarmi. Le immagini di Damon che mi lecca il collo per poi iniziare a mordermi la carne si formano nitide nella mia testa e la mia mano guidata da se stessa si muove fino a raggiungere la parte pulsante. La mia vagina vuole avere sollievo. Ne necessita. L'acqua è calda e il vetro si appanna, l'impronta della mia mano rimane impresso lì come la mia fronte che ci appoggi sopra per riuscire a mantenere la stabilità mentre la mia mano inizia a darmi piacere con movimenti sequenziati. So come darmi piacere ma se lui fosse inginocchiato davanti a me, con la testa fra le mie gambe sarebbe nettamente meglio. Ma non posso. Me lo sono ripromessa poco fa. Siamo costretti a vivere assieme e dormire nello stesso letto.

Il clitoride continua a pulsare sempre più intensamente, il mio fiato è corto come se mi mancasse l'ossigeno.

Un gemito esce dalle mie labbra quando inizio a tremare di piacere. Sento la porta scorrevole della doccia aprirsi e nella mia visuale compaiono altri due piedi, una mano si aggrappa al mio seno mentre l'altra sostituisce la mia.

"Sei proprio una Ragazzaccia" la mano di Damon inizia a muoversi rapidamente, mentre l'atra gioca con il mio capezzolo tirandolo e massaggiandolo.

"Cristo" sussurro quando appoggia il suo pene eretto tra le mie cosce, inizia a muovere il bacino e con la sua cappella va a strusciarsi fra le mie grandi labbra.

Allungo una mano dietro di me e mi aggrappo al suo collo. I suoi capelli fradici mi solleticano lo zigomo mentre mi bacia il collo.

"c-i sono" esalo mentre l'orgasmo mi travolge.

"brava la mia ragazzaccia" mi morde intensamente mentre tremo tra le sue braccia.

Mi volta verso di lui, lo guardo in viso e i suoi occhi sono nei miei, mi incantano.

"merda" sussurro a pochi centimetri di distanza da lui, non so nemmeno se mi abbia sentita.

Le sue mani sono sulle mie cosce e in un battito di ciglia me le tira su per far si che io le avvolga intorno al suo bacino.

Un destino di famigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora