27 Clandestini

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Venezia ci accoglie al tramonto. Con i suoi colori grigi e la piena. Freddo e umido mi entrano nelle ossa, ci entrano nelle ossa.

William, ha dato le chiavi della casa di famiglia a Damon per ogni eventualità, ospita costantemente turisti, quindi non destiamo sospetti nei vicini.

L'appartamento si trova nel Cannaregio, si affaccia sul mare, e varie barche e gondole passano davanti alle finestre e il paesaggio e suggestivo anche se con questo grigiore di gondole non ce ne sono. 

È in classico stile veneziano, con quadri appesi di vari pittori della città.

Siamo a Venezia con quadri che mostrano Venezia. Nonna e la fantasia. Tutto è sui toni dell'azzurro, mentre le pareti sono per la maggior parte affrescate, dove non è stato possibile ripristinarli sono stati affissi i quadri. Bianco, argento e azzurro. È un po' accecante. Sta salendo una nebbiolina inquietante dal mare.

Essere qui mi ha già portato il buon umore, mi ricordo che quando papà andava in missione spesso mi spediva qui e con i nonni giravamo per queste magnifiche cale e calette, sono stata nel periodo del carnevale e mi ricordo di essermi innamorata perdutamente di questa città proprio in quel momento, si c'era casino e pieno di turisti ma era magico.

"ho sempre voluto visitare l'Italia" appoggia i borsoni a terra Mark.

"Benvenuto nella nostra luna di miele, Stronzo" mi tolgo le scarpe e i piedi sono subito a contatto col parquet originale, e quanto mi mancava questa sensazione.

"e con il terzo incomodo" sogghigna il mio superiore portando gli ultimi bagagli in camera.

"cucino qualcosa" mi dirigo verso la cucina con mobili bianchi in stile nonna italiana, apro la dispensa e trovo gli spaghetti mentre nel frigo, che ha rifornito Genoveffa, la vicina di casa, trovo la passata di pomodoro una teglia di lasagne e il baccalà in saor.

"la camera rossa è la mia!" urlo vedendo che spariscono verso le camere.

Ci sono camere abbastanza per un esercito, essendo un palazzo nobile e storico potremmo stare qui mesi e incontrarci di rado. Ma scommetto 20 euro che si metteranno nelle camere adiacenti questi molluschi.

Ora sono incazzata con tutti e due, fortunatamente mi trovo qui. Metto l'acqua a bollire sul fornello ed esco sul balconcino a fumare. Il suono delle onde sulle pareti, le varie barche che passano, e il vento. Casa.

Dopo tutto quello che ho passato avevo bisogno di restare in un posto che mi sappia di famiglia e protezione.

Sento una musica provenire dall'interno, mi volto e noto attraverso le finestre Mark che sta guardando i vari dischi presenti nella libreria.

Mina inizia a cantare Il Cielo in una Stanza, e i ricordi di io che ballo in braccio a papà mi affollano la mente.

"Quando sei qui con me

Questa stanza non ha più pareti

Ma alberi

Alberi infiniti"

inizio a cantare e a ondeggiare, come facevo con lui.

"Quando tu sei vicino a me

Questo soffitto viola

No, non esiste più

Io vedo il cielo sopra noi"

Mark si avvicina a me portando due calici di vino bianco. Prosecco!

"Che restiamo qui, abbandonati

Come se non ci fosse più

Niente, più niente al mondo"

Un destino di famigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora