11 L'origami

3.4K 107 6
                                    


🔴🔞🔴🔞

(leggete lo spazio autrice ci sono info importanti)

buona lettura!


Ancora due giorni e da questa benedetta caserma passiamo alla fase due dell'addestramento, sono passate 25 settimane dall'inizio di tutto. E ben presto saremo in Georgia per l'addestramento di paracadutismo static-line della durata di tre settimane. Ho già iniziato a fare le valigie. Sento l'eccitazione percorrermi tutto il corpo. Ma quello che mi fa ancora di più eccitare è il bigliettino che ho trovato dentro all'origami che mi era stato lasciato sul letto prima che mi sentissi male.

"ti aspetto" -D-

È la dicitura del biglietto con la data di oggi.

Così sono sulla mia Jeep diretta a casa sua.

Guardo l'ora sul display del mio orologio. Sono le sette di sera. Ho con me una bottiglia di Prosecco e un Tiramisù.

Ho indossato un paio di pantaloncini di pelle nera e una canottiera a costine del medesimo colore, ai piedi un paio di decolté rosse.

Inchiodo in mezzo alla strada deserta. E se il suo invito non avesse secondi fini? E se mi sto montando la testa? Cerco nella borsetta le mie adorate Marlboro rosse, ne estraggo una e me la porto alle labbra.

L'accendo e riparto.

Dopo pochi istanti sto parcheggiando davanti all'ingresso di casa sua, lui è già fuori appoggiato allo stipite della porta con in mano un bicchiere e la sigaretta tra le dita della stessa mano. Non indossa nulla oltre a un paio di bermuda del costume nero con un disegno a me sconosciuto grigio. Noto la sua V che cattura subito la mia attenzione, nascosta da alcuni tatuaggi, uno risalta sugli altri, una geisha che spunta dal costume e col collo piegato a sinistra segue la linea dei suoi addominali.

Mi sono imbambolata, cazzo. Riprenditi Atena!

Scendo dall'auto e appena metto i piedi nella sabbia sento le mie gambe tremare.

"Quanta eleganza per vedere il tuo istruttore capo" mi spavento quando me lo ritrovo a fianco e con una mano mi afferra il gomito.

"magari non mi sono vestita così per te" gli sorrido e lui ne accenna uno.

"Dimmi, perché hai voluto vedermi?" finalmente arriviamo nel portico davanti a casa e le mie scarpe iniziano a collaborare.

Mi porge un bicchiere di vino rosso mentre lui afferra il suo scotch.

"Spero che ti piaccia il vino rosso" apre la porta di casa e mi fa segno di entrare "non vorrei mai che qualcuno ci vedesse"

Annuisco ed entro, le lenzuola sono sempre nere ma in cotone. Perché ho subito guardato il letto?

Vedo la tavola imbandita. Il cuore mi batte più forte. Ci sono due candele nere al centro del tavolo.

"magari non ho preparato la cena per te" mi parla all'orecchio appoggiando il suo corpo contro il mio.

Mi appoggia una mano sul fianco "sai questi pantaloncini ti stanno divinamente ma preferivo la gonna che indossavi al bar la prima sera che ci siamo visti, da quel giorno ho un immagine fissa nella mente" preme il suo corpo contro il mio.

"Cosa?" mi esce in sussurro.

"vuoi proprio saperlo?" mi sculaccia e gemo.

Annuisco.

Un destino di famigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora