43 Disperazione

1.8K 49 23
                                    


Guardo negli occhi Damon, vedo in lui sofferenza e so che non ha agito per mettere in pericolo mio figlio, so che non ne ha la colpa, eppure se lui non mi fosse corso dietro questo non sarebbe accaduto. Adam sarebbe sano e salvo a casa. È colpa mia? Si, dovevo fargli da madre e non lasciarlo ma non avrei immaginato che avrebbero preso di mira mio figlio, doveva colpire me non lui. Doveva cacciare me.

Mi alzo in piedi in silenzio, mentre Damon prende in mano il telefono e inizia a chiamare persone a me sconosciute, mi dirigo lentamente verso il bagno che, fortunatamente, ha l'acqua corrente, decido di aprire la doccia e buttarmici sotto, il getto è freddo e caldo allo stesso tempo, la temperatura continua a cambiare aiutandomi a superare le barriere mentali che mi sono costruita. Le lacrime stanno continuando a scendere costantemente e lentamente scendo sul pavimento, mi appoggio contro il muro e lo seguo, mi dà un supporto.

Appena sonno seduta mi porto le ginocchia al petto e ci appoggio la testa sopra. I singhiozzi mi percuotono il corpo e cerco di sopprimerli dentro di me, non voglio sentirmi, non voglio percepire il dolore attorno a me.

Alzo la testa quando sento il rumore della porta d'ingresso che viene sbattuta, subito dopo vedo quella del bagno aprirsi.

"Metti giù quel cazzo di telefono!" Angel è appena entrato in casa e lui si è già buttato sotto il getto dell'acqua mentre rimprovera suo fratello, mi prende fra le sue braccia e mi porta contro il suo corpo e solo adesso mi rendo conto che stavo tremando.

"Atena, calmati, Adam sta bene. Ho già qualcuno che si sta occupando di lui, non lascerò che nostro figlio soffra, non permetterò a nessuno di fargli del male" io alzo la testa e lo fisso negli occhi, lui mi porta una mano sulla guancia, i nostri occhi si incontrano e una scarica di elettricità passa tra di noi.

"Nessuno farà del male a nostro figlio, nessuno farà più del male a te e nessuno si permetterà di intromettersi nella nostra famiglia" mi appoggia le labbra sulla fronte e mi da un bacio caldo e dolce "Saremo sempre noi quattro contro il mondo"

Le lacrime iniziano a fermarsi.

"Quindi ami mio fratello?" la voce di Damon è un fulmine a ciel sereno che interrompe il momento tra me e Angel.

"Giuro su dio, D, che se dici altre stronzate simili ti pianto una pallottola in fronte, ti sembra il fottutissimo momento in cui chiedermi una cosa simile?" la mia voce è un sussurro, ma è minacciosa allo stesso tempo.

Lui si avvicina a noi e si siede di fianco a me, prende le mie gambe e se le mette sulle sue.

"Sai mia dolce Atena, c'è tutta la CIA che sta cercando il nostro piccolo. In più abbiamo giusto un paio di Seal che si stanno muovendo per recuperarlo"

"Fratello, non per toglierti il mantello da supereroe ma Adam sarà recuperato presto, e da persone che odiano Spencer quanto lo odiamo noi ma di cui si fida" mi accarezza i capelli che si stanno inzuppando sempre più di acqua.

"tu pensi che io possa fidarmi dei tuoi amici?" Damon inizia ad alzare la voce, mentre continua ad accarezzarmi la gamba.

"fai come vuoi, ma pensi realmente che metterei a rischio la vita di mio figlio?" scuote la testa indispettito "so che ci siamo allontanati per anni, e so anche che non approvi come io abbia agito nel corso del tempo ma non ho mai pensato che mi ritenessi così tanto spregevole"

"Angel, hai violentato la donna che ora stai consolando, e chissà di quante altre ragazze hai abusato. Solo per entrare nelle grazie di quel verme, trasformatoti in un mostro" i muscoli delle gambe di D si tendono sotto le mie e anche quelli di A si muovono nello stesso modo.

Un destino di famigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora