6 Buon compleanno a me

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[La quinta settimana della Prima fase è la cosiddetta Hell Week, la settimana che da sola vede normalmente il 50% degli abbandoni del corso: durante tale settimana, che ha un ruolo fondamentale nella cultura interna dei SEALs, gli allievi sono sottoposti a cinque giorni ininterrotti di addestramento fisico intensivo con una media di 2-4 ore di sonno in tutta la settimana. Durante la Hell Week è considerato normale esercitarsi ininterrottamente e senza dormire anche per 72 ore di fila, con lunghe ore in acque fredde, correndo nel complesso per circa 150 chilometri sulla sabbia e ripetendo serie di migliaia di piegamenti, sit-ups e trazioni alla sbarra. Durante le corse e i percorsi di guerra della Hell Week, le squadre portano quasi ininterrottamente con loro, sollevate sopra la testa, delle pesanti barche da addestramento (IBS). I rischi di incidenti, lesioni e ipotermia sono molto elevati e infatti ogni evoluzione addestrativa è seguita da squadre di istruttori e personale medico; ogni sera, inoltre, gli allievi vengono visitati dal personale medico militare per verificare il loro stato di salute e ricevono una profilassi antibiotica continuativa- (Fonte Wikipedia)]



Siamo rimasti in 15, nella nostra camerata. Non ho mai sentito suonare così tante volte quella campana. Io sono qui. Io sono sopravvissuta. Mi metto a sedere sulla mia branda.

"Uomini!" urlo, sono le 13 del nostro giorno libero dopo la Hell Week.

Vedo le facce perplesse dei miei sottoposti. Dopotutto, è il nostro giorno libero e siamo tutti qui a leccarci le ferite e a recuperare le ore di sonno perso nella settimana precedente.

"la settimana scorsa ho compiuto ventisei anni e non mi sono presa una sbronza epocale come di mia consuetudine; quindi, stasera andiamo tutti da Nonna Jo! Sia per festeggiare la nostra sopravvivenza sia perché abbiamo bisogno di sbronzarci al bar e poi miseria sono invecchiata"

Degli applausi di approvazione degli ululati provengono e dai diversi letti.

Mi alzo recandomi in bagno per una doccia lunga e calda.

Come, ormai di consueto, fuori dalle porte si mettono a far da guardia due uomini. L'unico esonerato nel farlo ovviamente è Roth.

Ripenso alle ultime settimane appena lo scrosciare dell'acqua mi colpisce. Diamine sono state dure ma pensavo di non riuscire a cavarmela.

Eppure, sono sempre tra i primi nei risultati, il problema principale però è che non ho più il ciclo. E non perché io sia incinta ma per colpa dello stress che il mio corpo ha accumulato. Sono andata in infermeria a farmi vedere e la dottoressa ha detto che si chiama menorrea, questo problema e si presenta di frequente nelle donne che si sottopongono a questo tipo di stress fisico.

Il seno è aumentato di una taglia mentre delle fitte alle ovaie persistono da qualche giorno. Sento la porta delle docce aprirsi. Mi volto e vedo il mio istruttore capo con le braccia incrociate appoggiato al muro, e una gamba piegata contro di esso.

"Sei andata bene in queste settimane ma non pensare di riuscire a finire l'addestramento" si accende una sigaretta.

Io resto in silenzio, chiudo l'acqua e afferro un accappatoio.

"non hai la prestanza fisica per poter salvare i tuoi uomini. Potresti causare problemi nella squadra, soprattutto se la dai ad altri oltre a Roth" si scolla dal muro e si avvicina a me, io l'osservo con un sopracciglio alzato.

"ti ho portato una cosa, che potrebbe farti sbattere fuori immediatamente" mette una mano nella tasca dei suoi pantaloni cargo neri ed estrae una scatola rettangolare.

Me la porge.

L'afferro tra le mie mani sospettosa, la giro e vedo un test di gravidanza.

"mi scusi ma lei non ha nessun diritto di ordinarmi di fare un test di gravidanza" lui ora è a pochi centimetri di distanza dalle mie mani, se allungassi un dito troverei il tessuto della sua maglietta bianca.

Un destino di famigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora