Pov Damon
"allacciate le cinture di sicurezza, l'aereo si sta preparando all'atterraggio"
La voce gracchiante del Comandante si espande per l'aereo mentre Adam dorme tra le mie braccia, Roth sta russando con la testa appoggiata ad una mia spalla e Harry sta sbavando sul finestrino, Steven e Kyle sono seduti nella fila dietro.
Faremo da babysitter a turno al bambino mentre noi indaghiamo e cerchiamo quella stronza della mia ex fidanzata.
Mi muovo per fare in modo di svegliare Smith ma non posso farlo bruscamente, non voglio svegliare l'essere demoniaco che dorme fra le mie braccia. Volevo lasciarlo a casa con Jack ma non è stato possibile già la madre e il padre lo hanno abbandonato, io non lo farò, non creerò un trauma a questo esserino innocente.
Infilo le mani fra i suoi capelli neri e li accarezzo, sono morbidi come la seta e profuma ancora di spensieratezza.
Muovo il piede e pesto quello di Harry che si sveglia immediatamente.
"Che succede?" urla, svegliando sia Adam che il biondo di fianco a me.
Mi volto con lo sguardo truce verso il peggior babysitter che abbia mai visto. Anzi colui che è impazzito, è sempre stato estroverso e questa è la sua è particolarità che tutto apprezziamo, ma oggi ha esagerato. Indossa una camicia di raso fucsia che ha dei brillantini sul colletto argentei, è ovviamente abbottonata per metà lasciando in mostra i suoi tatuaggi e la collana di perle che indossa, bianche, abbinate ai pantaloni da completo. Per non parlare degli stivali da texano dello stesso colore della camicia.
Mi ero raccomandato sul non dare nell'occhio e lui così pensava di essere invisibile, questo idiota.
Gli manca un boa piumato al collo e sarebbe perfetto.
Mi strappa dalle braccia quello che pensa sia mio figlio e inizia a distrarlo facendogli vedere l'atterraggio dell'aereo.
"Adam, sai dove stiamo andando?"
"papà mi ha detto che mi farà vedere dove ha incontrato la mamma, secondo te la vedo anche io?" si, il piccolo ha iniziato a parlare in modo inquietante. Non so se sia normale che un bambino di questa età parli così bene ma la mancanza di sua madre lo ha fatto crescere così velocemente.
"non lo so piccolo ma sicuramente lo zio Harry ti farà fare un giro nella casetta che ha fatto fare scintille a tua mamma e al tuo papà" lo regge in piedi sulle sue gambe mentre il piccolo gli tiene le mani appoggiate sulle spalle.
"cosa vuol dire, fare scintille?" con una manina gli accarezza un occhio.
"vuol dire che lo zio deve stare zitto" interrompo la conversazione per evitare che straparli.
Un ora dopo, avendo lasciato Steven e il bambino alla mia vecchia casa, siamo in macchina diretti all'hotel dove so che si sono rifugiati i doppiogiochisti.
Siamo tutti in silenzio, armati e preparati a combattere solo i Black Sabbath ci stanno tenendo compagnia.
Il cerchio alla testa provocato dal dopo sbronza non riesce a passarmi e giuro che potrei ammazzare qualcuno se mi infastidisse un po', e quel qualcuno ovviamente è Harry Leto, che canta a squarciagola; so che lo fa per distrarmi e farmi ridere, e so che è nella sua indole ma devo ammettere che la voglia di sparargli in mezzo alla fronte è molto forte.
Parcheggiamo davanti allo stabile e senza degnare di un'occhiata la receptionist ci dirigiamo verso la camera, McNab ci sta già aspettando lì davanti.
"Stan" mi accoglie passandomi la carta magnetica, ha lo sguardo severo e vedo che è teso.
Apro la porta verde, e la prima cosa che mi accoglie è la puzza di ferro, l'odore del sangue rinsecchito.
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Un destino di famiglia
Roman d'amour[COMPLETA] [ Da revisionare ] Atena ha seguito le orme della sua famiglia, si è arruolata nel corpo dei Marines. Ma suo padre è un Seal. Non ha ancora finito il suo percorso di carriera. Con dei traumi provenienti da una missione precedente deve ri...